Eredità di Berlusconi, come la stanno gestendo i figli a un anno dalla sua morte

Un anno dopo la morte di Silvio Berlusconi i figli gestiscono l'eredità del padre cercando un taglio netto con il passato: ad Arcore presto un museo della memoria dell'ex Cavaliere

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Il 12 giugno 2023 moriva Silvio Berlusconi, con la notizia della sua dipartita che da subito aveva attirato interesse in merito alla sua corposa eredità. Buona parte di questa era costituita da un vasto impero immobiliare (del valore di circa 500 milioni di euro) che il leader di Forza Italia aveva saputo costruire nel corso della sua vita. I figli, destinatari dei beni, hanno riorganizzato il mattone nel corso dell’ultimo anno, tagliando del tutto i legami con l’architetto Ivo Redaelli, storico socio di Berlusconi, e provato a risollevare le sorti della Brianzadue srl colpita da forti debiti. Allo stesso tempo si sono distribuiti le residenze che negli anni avevano ospitato il fondatore di Forza Italia.

Eredità di Berlusconi, i figli riorganizzano il mattone

Oltre alla ripartizione degli immobili avuti in eredità, i figli di Silvio Berlusconi stanno cercando anche di riorganizzare l’impero immobiliare del padre. Al centro dell’attenzione c’è in particolare la Brianzadue srl, società controllata dalla famiglia Berlusconi che ha deciso di tagliare del tutto i rapporti con l’architetto Ivo Redaelli, storico socio dell’ex Cavaliere è tra i testimoni del processo Ruby ter.

Nell’ultima assemblea dei soci erano presenti gli azionisti Immobiliare Dueville srl  (che detiene il 60 per cento della società) e la Leader srl (40 per cento). Nel primo caso si tratta di una controllata dalla Dolcedrago e dalle holding Prima e Ottava, tutte in mano ai figli di Berlusconi, mentre la Leader srl è dell’architetto Ivo Redaelli. Il bilancio 2023 ha mostrato una perdita di oltre 5,1 milioni di euro (unica riserva presente per 1,4 milioni), con la società che si è dunque dimostrata essere nelle difficile situazione di ripianare il passivo o essere liquidata.

Immobiliare Dueville srl, preso atto della situazione, ha deciso di coprire il passivo provvedendo a una ricapitalizzazione di oltre 3,6 milioni di euro. In questo modo la società dei figli di Berlusconi è diventata azionista al 100 per cento, facendo uscire l’architetto Ivo Redaelli con la sua Leader srl dal capitale.

Eredità immobiliare di Berlusconi, come la stanno gestendo i figli

Il patrimonio immobiliare lasciato in eredità da Silvio Berlusconi ai suoi figli comprende residenze storiche, magioni di lusso e ville costruite all’interno di ettari di parco secolare. Tra queste la nota residenza di Arcore e Villa Certosa, così come Villa Gernetto e Villa Campari, tutte spartite tra i figli del leader azzurro, Marina, Pier Silvio, avuti dalla prima moglie Carla Elvira dall’Oglio, Barbara, Eleonora e Luigi nati nel corso del secondo matrimonio dell’ex Cavaliere con Veronica Lario.

Entrando più nel dettaglio:

  • Villa Certosa in Sardegna (valore stimato tra 250 e i 300 milioni di euro) è in mano a tutti e cinque i figli di Berlusconi che hanno deciso di mettere in vendita l’immobile. A seguire la trattativa è la Dils di piazza Diaz a Milano, con la villa che sarebbe nel mirino di diversi acquirenti arabi, russi, nordamericani e del Sud Est asiatico;
  • in vendita c’è anche villa Gernetto a Lesmo, Brianza, dove si è celebrato il famoso “non matrimonio” di Berlusconi con Marta Fascina. Si tratta di una casa del ‘700 con una superficie di 350mila metri quadrati, 60 camere da letto, una sala cinema da 80 posti e il secondo parco privato recintato più grande dell’intera Lombardia;
  • Villa Campari, invece, è stata assegnata alla prima figlia di Berlusconi, Marina, oggi alla guida di Fininvest. Si tratta di un immobile con 30 stanze e porto privato sul lago Maggiore. Qui il leader di Forza Italia era solito andare con la sua vecchia compagna Francesca Pascale;
  • la villa extralusso a Macherio, nel cuore della Brianza, è andata a Barbara Berlusconi. Si tratta di una proprietà in stile neoclassico appartenuta ai Visconti di Modrone che vanta 270 ettari di parco secolare in cui si trovano campi da tennis, sale con affreschi e piscine. La casa venne comprata all’asta da Berlusconi negli anni ‘80, mentre la figlia Barbara per riscattarla ha dovuto liquidare circa 25 milioni ai fratelli;
  • la villa milanese in via Rovani, che fu la residenza cittadina di Silvio Berlusconi e Veronica Lario, è andata all’ultimogenito Luigi. La casa ha una metratura di 1600 mq e un valore di mercato di 24 milioni di euro;
  • villa Grande a Roma, conosciuta anche con il nome di villa Zeffirelli visto che fino al 2019 il regista viveva li in comodato d’uso gratuito, dovrebbe andare a Piersilvio Berlusconi il quale, secondo diverse fonti, ne avrebbe fatto specifica richiesta. La casa si trova sull’Appia antica ed era stata acquistata da Berlusconi nel 2001 per un valore di 3,7 milioni di euro.

La residenza di Arcore diventerà un museo della memoria

Se si pensa a Silvio Berlusconi uno dei primi luoghi che viene in mente è sicuramente Arcore dove c’è villa San Martino. Nella storica residenza che il più volte Presidente del Consiglio aveva acquistato nel 1974, i figli sarebbero interessati a far nascere un museo in memoria del padre. È proprio lì, inoltre, che sono conservate le ceneri di Silvio Berlusconi. In questa dimora risiede oggi con i suoi familiari Marta Fascina, ultima compagna del leader azzurro che, secondo indiscrezioni, sarebbe stata invitata dai figli di Berlusconi (si legga Piersilvio) a lasciare l’immobile quanto prima. Ci sarebbe anche una data limite, con Marta Fascina che sarebbe chiamata a lasciare villa San Martino entro la fine di settembre 2024, subito dopo l’estate. La stessa “non moglie” di Silvio Berlusconi ha smentito al quotidiano Domani – che aveva pubblicato la notizia della sua presunta richiesta di allontanamento – definendo questa versione dei fatti “un gossip di basso profilo”.

Il testamento di Silvio Berlusconi

Nel suo testamento Silvio Berlusconi aveva lasciato delle indicazioni ben precise anche per quanto riguarda la ripartizione delle sue società tra i figli. Più nel dettaglio per Marina e Piersilvio è stato previsto l’aumento delle quote in Fininvest fino al 26,5 per cento per ciascuno, mentre per Barbara, Eleonora e Luigi il 15,6% a testa. L’impatto dell’eredità del padre ha avuto un effetto netto sui patrimoni dei figli, visto che secondo Forbes il patrimonio di Marina e Piersilvio è salito a 2,2 miliardi di dollari ciascuno (più 1,9 miliardi in un anno), mentre quello di Barbara, Eleonora e Luigi è arrivato a 1,3 miliardi per ciascuno.