Quanto ha incassato Vannacci grazie al libro delle polemiche

Grazie al suo libro autopubblicato "Il mondo al contrario" il generale Roberto Vannacci ha bruciato tutte le classifiche di vendita e ha incassato royalties a sei cifre

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il generale Roberto Vannacci è lo scrittore (autopubblicato) più famoso del momento in Italia. Il suo libro “Il mondo al contrario” in vendita su Amazon ha infiammato il dibattito pubblico e spaccato la politica.

“Il mondo al contrario” di Roberto Vannacci

Nel volume il generale spara a palle incatenate sul politically correct e fa dichiarazioni su gay, femminismo, migranti e altri temi sensibili.

Alcuni estratti:

  • rivolgendosi ai gay il generale scrive “cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”;
  • l’alto militare se la prende poi con il “lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze”;
  • una critica viene lanciata alla più nota pallavolista d’Italia: “Paola Egonu italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”;
  • secondo Vannacci poi “se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità? Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale”.

E via discorrendo… La pubblicità gratuita di cui sta godendo il libro del generale l’ha spinto fra i libri più venduti del momento. “Il mondo è contrario” risulta primo nelle classifiche di Amazon relativamente a “saggi”, “libertà e sicurezza” e “interviste”.

Quanto ha guadagnato il generale Roberto Vannacci dal suo libro

Il quotidiano La Repubblica riferisce che il generale al 22 agosto avrebbe venduto circa 22 mila copie. Il libro è in vendita a 19,76 euro in sola edizione cartacea, un prezzo piuttosto alto per un libro autopubblicato. Su Amazon risulta essere il libro più venduto, superando persino “Accabadora” dell’appena scomparsa Michela Murgia.

Abbiamo simulato una pubblicazione su Kindle Direct Publishing di Amazon, il servizio del colosso statunitense che permette di vendere da sé i propri libri.

Abbiamo inserito gli stessi parametri del libro del generale Roberto Vannacci, ovvero:

  • prezzo 19,76 euro;
  • dimensioni 13,37 cm x 21,59 cm;
  • 373 pagine.

Abbiamo ottenuto un guadagno netto di 5,91 euro per ogni copia venduta. Tenendo buone le 22mila copie indicate dal quotidiano romano (che allo stato attuale sono inevitabilmente aumentate) possiamo ipotizzare che il generale al momento in cui scriviamo abbia incassato almeno 130.000 euro netti dalla vendita del suo libro. Un risultato straordinario rispetto alla media degli scrittori che autopubblicano i propri volumi. Questo ipotizzando che tutti i libri siano stati venduti in Italia: altri mercati applicano infatti royalties differenti (Canada 9,17 dollari, Australia 8,14 dollari, Regno Unito 4,91 sterline e così via…)

Mentre l’Italia piange la scomparsa della scrittrice Michela Murgia, un autore esordiente sta dunque bruciando tutte le classifiche di vendita.

Maggioranza spaccata sul libro di Roberto Vannacci

Vannacci è stato avvicendato nel comando dell’Istituto geografico militare. Il suo posto è stato preso dal generale Massimo Panizzi. Vannacci è ora a disposizione del Comando Forze Operative Terrestri.

Il più duro contro Vannacci è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto il quale ha invitato a “non utilizzare le farneticazioni personali di un generale in servizio per polemizzare con la Difesa e le forze armate”. Crosetto sostiene che il generale Vannacci “ha espresso opinioni che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”.

Contro la durezza di Crosetto, che ha subito annunciato azioni disciplinari, sono scesi in campo il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e Giovanni Donzelli, responsabile Organizzazione di Fdi e vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Contro Crosetto anche Galeazzo Bignami (viceministro alle Infrastrutture di Fratelli d’Italia) e Gianni Alemanno, storico volto della destra italiana.