Danilo Iervolino condannato per corruzione, da Pegaso alla Salernitana, chi è l’imprenditore

L'imprenditore Danilo Iervolino, ex proprietario dell'università Pegaso e patron della Salernitana, è stato condannato per corruzione

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Pubblicato: 13 Dicembre 2024 12:01Aggiornato: 13 Dicembre 2024 12:35

Danilo Iervolino, patron della Salernitana ed ex proprietario del gruppo L’Espresso e dell’università telematica Pegaso, è stato condannato a 4 anni di reclusione dal giudice per l’udienza preliminare di Napoli. Il reato commesso sarebbe quello di corruzione, nell’ottica di alcuni favori richiesti da funzionari del ministero del Lavoro.

I fatti risalgono al 2019 quando Iervolino avrebbe facilitato l’assunzione, presso l’università telematica Pegaso di cui era proprietario, del figlio di una delle funzionarie corrotte, con il ruolo di docente, in cambio di un favore riguardo alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal.

Condannato per corruzione Danilo Iervolino

Il giudice per l’udienza preliminare di Napoli ha condannato Danilo Iervolino, patron della Salernitana ed ex proprietario dell’università telematica Pegaso e del settimanale L’Espresso, a 4 anni di reclusione per corruzione, con rito abbreviato. Con lui sono stati condannati anche Francesco Cavallaro, segretario generale del sindacato Cisal (sindacato molto presente nel settore pubblico), a 5 anni, e Mario Rosario Miele, collaboratore di Iervolino, a 2 anni e 8 mesi. Rinviate a giudizio le funzionarie del ministero del lavoro che sarebbero state corrotte e che hanno scelto il rito ordinario.

I fatti trattati dall’indagine comincerebbero nel 2017, quando Francesco Cavallaro chiese al ministero del Lavoro la scissione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal da una parte e Inpal dall’altra, facendo mantenere a entrambi i benefici economici derivati dallo status di patronato. Dopo la negazione della richiesta, Cavallaro, secondo la condanna, continuò a fare pressione su due funzionarie di alto livello del ministero per ottenere questa autorizzazione che, nel 2018, fu effettivamente concessa.

L’anno successivo il figlio di una di queste due funzionarie venne assunto, con il ruolo di docente, dall’università telematica Pegaso, allora di proprietà di Iervolino. Ai tempi Cisal  aveva una convenzione con Pegaso, che permetteva agli iscritti al sindacato di frequentare i corsi di laurea con una retta scontata. Questa sarebbe la connessione tra Iervolino e Cavallaro che ha coinvolto l’imprenditore nella vicenda.

Chi è Danilo Iervolino

Danilo Iervolino è un imprenditore napoletano di grande successo. Ha fondato nel 2006 l’università telematica Pegaso, a prima in Italia, che ha sviluppato fino a farle raggiungere una valutazione di un miliardo di dollari. Nel 2022 ha poi venduto la società al fondo di investimento inglese CVC Capital Partners, raggiungendo secondo Forbes lo status di miliardario, tra i pochissimi in Italia ad arrivarci di recente senza una ricchezza familiare pregressa.

Negli anni successivi Iervolino si dedica soprattutto a investimenti in startup tecnologiche all’estero. In Italia invece le sue operazioni finanziarie più importanti sono due. Rileva per prima cosa la squadra di calcio della Salernitana nel 2022 e poi, lo stesso anno, acquisisce lo storico settimanale L’Espresso. Già nel 2023 però, rivende il giornale ad Alga, società di Donato Ammaturo.

L’università Pegaso non è più quindi in nessun modo legata a Iervolino. CVC Partners e lo stesso ateneo hanno tenuto a sottolineare che i fatti contestati dall’inchiesta sono avvenuti quando la proprietà dell’università era diversa da quella attuale.