Conti bancari spiati, da Giorgia Meloni a Crosetto: quasi 7mila nomi

Un caso destinato a far discutere a lungo, con nomi ai vertici della politica e non solo presi di mira

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 10 Ottobre 2024 10:27

Si è appena sollevato un altro polverone di dimensioni notevoli nell’ambito della sicurezza bancaria. I nostri dati sono davvero tutelati? Un’inchiesta dei pm di Bari ha evidenziato le attività abusive di un funzionario: avrebbe effettuato più di 6mila accessi. Nel mirino numerosi politici, a partire dalla premier Giorgia Meloni.

Meloni, conti bancari spiati

Sono svariati i nomi importanti della politica italiana elencati come vittime di un controllo abusivo dei conti bancari. Abbiamo già citato la premier Giorgia Meloni ma al suo fianco compare anche la sorella Arianna Meloni.

L’inchiesta dei pm di Bari prosegue, come evidenziato da Domani, ed è allarmante. Si tratta di titolari di conti correnti Intesa-Sanpaolo, monitorati da un ex dipendente, che ora rischia ovviamente problematiche legali gravose.

Le azioni ipotizzate configurato la violazione di norme sulla segretezza e privacy di dati ipersensibili. Una vicenda che diventa di dominio pubblico soltanto adesso ma che è in corso da mesi. Il dipendente è stato infatti licenziato l’8 agosto 2024. Questo il primo passo da parte dell’istituto di credito in seguito all’apertura di un procedimento disciplinare, cui è seguito un procedimento di indagine, che non è ancora concluso.

La portata di questo scandalo è gigantesca, considerando i nomi coinvolti. Si va dalla politica al mondo dell’imprenditoria, dall’ambito militare a quello sportivo. Un panorama così vasto, che coinvolge nomi come Daniela Santanchè, Guido Crosetto, Andrea Giambruno, tra gli altri, da spingere a chiedersi quali siano state le motivazioni.

Le motivazioni

Allo stato attuale l’indagine si sta concentrando proprio sulle ragioni alla base di questo controllo abusivo. Gli inquirenti non sono però ancora in grado di fornire una risposta certa. Se da un lato si può parlare di curiosità, per quanto malsana, dall’altro il numero di accessi è talmente elevato da pretendere un’analisi approfondita in merito.

Una storia che in qualche modo si connette, almeno mediaticamente, all’indagine di Perugia sulla fuga di notizie. Non c’è nessun legame tra le due storie, sia chiaro, ma si torna a parlare di elementi privati che diventano pubblici. In questo caso, inoltre, si fa riferimento a dati estremamente sensibili, come i movimenti dei conti correnti. Qualcosa da poter essere sfruttato in vari modi, anche per eventuali ricatti. Le indagini non hanno evidenziato una motivazione di questo genere, al momento, ma si continua ad approfondire.

Gli accessi rientrano in un periodo di due anni, dal 21 febbraio 2022 al 24 aprile 2024. Ci si avvicina a quota 7mila intrusioni illegali, in merito a oltre 3500 clienti di 679 filiali di Intesa Sanpaolo in giro per l’Italia.

I conti spiati

Chi sono le personalità i cui conti correnti sono stati spiati? Se spiccano i nomi di Giorgia Meloni, sua sorella Arianna e il suo ex compagno Andrea Giambruno, non sono di certo i soli a finire in vetrina in questa storia amara.

Violato il conto corrente del ministro della Difesa Guido Crosetto, così come quello del presidente del Senato Ignazio La Russa, della ministra Daniela Santanchè e del vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Raffaele Fitto.

Restando in ambito politico, al di fuori però della scena governativa, si segnalano i nomi di Michele Emiliano e Luca Zaia, rispettivamente governatori di Puglia e Veneto. Non sono stati esentati il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e il procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti. Spazio poi a ufficiali dell’Arma e della Guardia di Finanza.

Una vicenda svelata quasi per caso, grazie all’iniziale controllo effettuato dal comparto sicurezza della banca. A ciò si è aggiunta una denuncia parallela di un correntista di una filiale di Bitonto. Questi sarebbe stato informato dell’elevato numero di accessi informatici effettuati da “qualcuno” sul proprio conto. Ora si attendono risposte dalla magistratura e dal Garante per la privacy, alle prese con un insieme di nomi di un certo tipo, che non può non far sospettare uno schema ben preciso. Del resto il modus operandi appare chiaro, con un’attenta analisi di denaro e movimenti di soggetti ai vertici in vari ambiti. Si dovesse anche scoprire un eventuale scopo e uso di tutto ciò, si parlerebbe di uno degli scandali più grandi della storia recente del nostro Paese.