Condominio sociale a Napoli e Firenze, quanto costa e come funziona

Cos'è il condominio sociale e in che modo le città di Napoli e Firenze hanno concretizzato questo progetto in maniere differenti

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Ha riscosso una grande attenzione mediatica il progetto del condominio sociale a Firenze. Una struttura pensata per essere su misura per i soggetti over 65 autosufficienti. Si garantiscono differenti servizi molto interessanti, con canoni ben precisi che possono essere alleggeriti in caso di difficoltà economiche. Un secondo esempio eccellente dopo quello di Napoli. Di seguito parliamo nel dettaglio di entrambi.

Condominio sociale a Firenze

In via Baracca a Firenze è stato inaugurato il Villaggio Novoli – Senior housing “Claudia Fischi”. Un totale di ben 37 appartamenti distribuiti su cinque piani. Il tutto corredato da una serie di servizi di vario genere presenti al piano terra.

Bilocali e trilocali, con differenti canoni da corrispondere. Compreso nel prezzo l’accesso a una sala ricreativa, l’uso della lavanderia, un futuro ambulatorio e il servizio di spesa a domicilio. Il pacchetto dei servizi è in fase di lavorazione, il che vuol dire che subirà degli aggiornamenti nel prossimo futuro.

Il costo per il condominio sociale di Firenze è stato di 3,5 milioni di euro. Una vera e propria necessità sociale è alla base di questa iniziativa, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione italiana.

Un terzo della cifra deriva da Bonus 110 e parte dalla proprietà Rangoni. Un progetto di Vivismart che ha visto la collaborazione di Consorzio Fabrica, Consorzio Co&So e la cooperativa Il Girasole. Ogni anno, inoltre, si registrerà un contributo economico di circa 100mila euro della Fondazione Cr Firenze.

Tutti gli appartamenti vantano un angolo cottura, televisione, connessione internet (Wi-Fi e fibra ottica) e non solo. Il contratto d’affitto è un “4+4”, con un canone che varia da 1.265 a 1.470 euro. All’interno di questo ammontare rientrano i seguenti elementi:

  • gestione generale;
  • assistenza alla persona;
  • servizio di coordinamento;
  • oneri condominiali;
  • attività ricreative;
  • reperibilità notturna emergenziale;
  • attività di socializzazione;
  • pulizia degli spazi comuni;
  • manutenzioni dell’ascensore.

Non sono invece compresi i costi per le utenze private, dunque bolletta luce, acqua, telefono, internet e rifiuti. In caso di Isee basso, interviene in soccorso la Fondazione Cr Firenze, come detto, previa richiesta e accettazione della domanda.

Condominio sociale a Napoli

Il primo esempio di condominio sociale è stato attuato a Napoli, anche se le differenze con quello di Firenze sono tante. Due idee ben differenti, così come due origini ben distanti l’una dall’altra. Se in Toscana è stato il mondo dei privati a muoversi in tal senso, in Campania si tratta di un esperimento sociale voluto dalla Giunta Manfredi.

Siamo nel centro storico di Napoli, precisamente nel condominio sociale di San Nicola a Nilo. Qui si mira all’accoglienza di persone anziane e non solo. Sguardo rivolto infatti anche a soggetti singoli e nuclei familiari in condizioni di disagio abitativo.

Un totale di 30 appartamenti messi a disposizione ma, come detto, si tratta di una sperimentazione. A differenza di Firenze, infatti, tutto ciò ha una data di scadenza, fissata a due anni. In una nota si legge: “Ogni residente è chiamato a contribuire in maniera attiva alla vita del condominio, impegnandosi in azioni di reciproca assistenza e sottoscrivendo un Patto sociale che, specialmente nei casi dei nuclei fragili, vincolerà la permanenza nel condominio al pagamento di un canone e ad azioni di cura verso gli abitanti anziani e gli spazi comuni”.

L’intera gestione sarà supervisionata da un ente del Terzo Settore, al fine di assicurarsi delle condizioni degli abitanti e del rispetto delle norme indicate. All’interno del condominio sociale di Napoli ci sarà una portineria, così come una lavanderia sociale. Questi non sono semplici appartamenti, si spiega, bensì spazi di condivisione e inclusione. Un progetto che mira a ridare importanza ai rapporti umani, dunque, con inoltre programmi di promozione e accompagnamento sociale.

Ecco le parole di Laura Lieto, vicesindaco di Napoli e assessore all’Urbanistica: “Si tratta anche di un esperimento di tutela della residenzialità di tipo stanziale nel centro storico di Napoli, che controbilanci gli effetti del turismo di massa e contribuisca a mantenere la mixitè sociale che caratterizza da sempre quella parte di città”.