Brunello Cucinelli sotto accusa, aggira le sanzioni in Russia: il titolo crolla in Borsa

Le accuse di un report (non imparziale) hanno fatto precipitare il titolo: sospese le contrattazioni in attesa di un comunicato

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

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Sembra assurdo ma, di colpo, Brunello Cucinelli si ritrova al centro di uno scandalo che pone nello stesso calderone finanza e geopolitica. Una delle storiche firme del lusso italiano sta infatti fronteggiando un durissimo report di Morpheus Research, giovane società d’analisi fondata nel 2025: From Moscow to TJ Maxx.

Le accuse a Brunelli Cucinelli

Il report rivolge delle accuse molto pesanti nei confronti di Bruno Cucinelli. L’azienda umbra, si legge, avrebbe proseguito nell’alimentare il mercato russo. Il titolo del documento, del resto, è molto eloquente.

Il celebre marchio avrebbe dunque ignorato le sanzioni europee in corso, attive ormai da tempo, attuando inoltre una politica di sconti giudicata aggressiva. Considerando l’estrema volatilità del mercato, questa vicenda ha avuto un impatto immediato. Le azioni di Brunello Cucinelli hanno infatti perso quasi 5 punti percentuali. Un crollo improvviso che ha spinto Piazza Affari a sospendere le contrattazioni. Si attendono infatti chiarimenti ufficiali in merito alla vicenda.

Morpheus sottolinea d’aver condotto un’indagine approfondita, della durata di tre mesi. Soprattutto specifica d’avere dalla propria parte documenti societari e non solo a riprova dei fatti denunciati.

Il report spiega come i negozi Cucinelli sarebbero ancora attivi a Mosca. La presenza di capi recenti (indicata nel documento) lascerebbe pensare a dei rifornimenti ma si attende una risposta ufficiale del gruppo in merito. Nelle boutique moscovite il tutto sarebbe inoltre venduto oltre la soglia dei 300 euro fissata dalle sanzioni Ue.

Come se non bastasse, sono finiti nel mirino anche i rapporti con il grande magazzino del lusso Tsumi, al centro di un sistema di triangolazione commerciale che passerebbe attraverso Paesi come Cina e Lituania.

La difesa

Una vicenda molto complessa, con il Financial Times che la scorsa settimana aveva riportato le dure accuse dell’hedge fund Pertento Partners. Si era dunque espresso l’amministratore delegato Luca Lisandroni. Aveva infatti ribadito come l’azienda operi nel pieno rispetto delle normative europee. Nessun rifornimento o sistema contrario a quanto sancito dall’Ue.

Lisandroni ha infatti parlato chiaramente di vendite residue in Russia, collocate nei limiti fissati da Bruxelles. I vertici aziendali ribadiscono dunque come i negozi russi indicati nel report non siano più pienamente operativi. Al tempo stesso, in termini di fatturato complessivo, l’incidenza del mercato moscovita è ormai marginale. Fino a qualche anno fa era al 9% e attualmente è ridotta al 2%.

L’azienda ha poi rigettato le accuse di “dumping”, in relazione agli sconti. Le promozioni additate rappresentano una parte minima e fisiologica di una strategia su scala globale. E per le scorte, infine, i 378 milioni di euro d’inventario (29% circa dei ricavi del 2024) sono presentati dall’Ad come un dato in linea con le pratiche del settore.

Cosa accadrà adesso

Ci si attende un nuovo comunicato da parte di Brunello Cucinelli e, prevedibilmente, un’azione legale. Il report ha in poche ore fatto tremare un titolo tanto importante e gettato ombre su un simbolo del Made in Italy.

Sappiamo però che Morpheus ha scommesso sul ribasso del titolo e, dunque, non è definibile come una parte neutrale in questa vicenda. Tra inchiesta e speculazione il confine appare sottile.