Blitz centri scommesse, sequestrati 172 apparecchi manomessi

Sequestrati 172 apparecchi manomessi e scoperti 17 centri clandestini: intensi controlli della Guardia di Finanza nel settore delle scommesse e dei giochi

Foto di Federica Petrucci

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Pubblicato: 5 Settembre 2024 13:03

La Guardia di Finanza ha intensificato le operazioni di controllo nel settore delle scommesse e dei giochi, con un’attenzione particolare alla legalità e alla regolamentazione del comparto. Le campagne ispettive, condotte dalle autorità in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno portato a significativi risultati, tra cui il sequestro di 172 apparecchi manomessi e la scoperta di 17 centri clandestini di raccolta delle scommesse.

Blitz centri scommesse, le due linee di azione

Le operazioni della GdF si sono articolate su due principali linee di intervento. La prima è stata focalizzata sul settore delle scommesse, con un’accentuata attenzione durante le fasi preliminari degli Europei di calcio maschile. Questa fase ha visto un ampio schieramento di risorse per garantire la legalità e il rispetto delle norme vigenti durante uno degli eventi sportivi più seguiti dell’anno.

La seconda linea d’azione si è concentrata sul contrasto delle condotte illecite relative agli apparecchi con vincita in denaro. Questi apparecchi, regolamentati dall’articolo 110, comma 6, del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), sono stati oggetto di un’attenzione particolare. I controlli puntavano a scoprire e prevenire manomissioni e irregolarità, con l’obiettivo di garantire che tutti gli apparecchi fossero correttamente collegati alla rete telematica e operassero secondo le normative.

Controlli e sequestri

Durante le indagini e le verifiche della Guardia di Finanza sono stati effettuati oltre 2.000 controlli su scala nazionale. Questi controlli sono stati orientati sulla base di un’analisi centrale che ha identificato i territori con maggiori concentrazioni di soggetti economici considerati “a rischio”. I risultati sono stati decisamente rilevanti: sono state riscontrate 462 violazioni amministrative e penali, con sanzioni per un totale di circa 4,3 milioni di euro.

In particolare, sono stati sequestrati 172 apparecchi manomessi o non correttamente collegati alla rete telematica, modificati per evitare i controlli fiscali e regolatori oppure per alterare il funzionamento, spesso per ridurre le probabilità di vincita e quindi aumentare i guadagni degli operatori in modo illecito. Questo sequestro ha incluso apparecchi trovati in punti di gioco abusivi, dove il controllo delle operazioni di gioco è risultato particolarmente carente. Inoltre, sono stati scoperti 17 centri clandestini di raccolta delle scommesse, gestiti in violazione delle normative.

Una componente cruciale delle operazioni è stata infine la protezione delle fasce più vulnerabili della popolazione, con un focus particolare sul contrasto al gioco minorile. I controlli sono stati effettuati in luoghi e orari a maggior rischio di coinvolgimento di minori e le sanzioni sono state elevate per l’inosservanza delle disposizioni vigenti, con l’obiettivo di ridurre l’accesso dei minori ai giochi d’azzardo e tutelare la loro salute e il loro benessere.

Le attività ispettive hanno messo in luce non solo le problematiche legate alla manomissione degli apparecchi e alla gestione abusiva delle scommesse, ma anche l’importanza di un sistema di controllo ben strutturato e di una cooperazione efficace tra le diverse autorità coinvolte. Gli apparecchi di gioco devono essere collegati a una rete telematica che permette di monitorare le giocate e trasmettere i dati alle autorità fiscali. Quando non sono collegati correttamente, le giocate non vengono registrate.

Gli sviluppi delle indagini in corso contribuiranno a quantificare la base imponibile sottratta a tassazione e a garantire che le risorse derivanti dal gioco pubblico siano gestite in modo equo e trasparente.