Bayesian, riportato a galla anche l’albero: chi ha pagato il recupero da 25 milioni

A dieci mesi dall'incidente che l'ha affondata, la nave Bayesian è stata interamente riportata a galla con una spesa di 25 milioni di euro: chi ha pagato per il recupero del veliero

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Aggiornato: 24 Giugno 2025 17:40

È stato recuperato anche l’albero della grande barca a vela Bayesian, naufragata al largo di Palermo, e per la precisione in località Porticello, durante una tempesta lo scorso 19 agosto.

Dopo oltre 10 mesi, l‘albero maestro fra i più lunghi al mondo, dopo essere stato tagliato nel fondale marino, è stato riportato alla luce grazie a dei palloni. Pochi giorni prima era stato sollevato da una gru tutto lo scafo, che ora si trova a Termini Imerese.

Il recupero del Bayesian

Le operazioni erano cominciate il 3 maggio scorso e sarebbero dovute durare poco più di un mese, ma sono state riscontrate enormi difficoltà nel recupero, che hanno portato anche alla morte di uno dei sommozzatori che ci lavoravano.

L’albero maestro

Le operazioni per il recupero dell’albero maestro, lungo 72 metri, sono iniziate nella tarda mattinata del 24 giugno e sono state ultimate nel pomeriggio.

L’albero, che pesa 40 tonnellate, è stato agganciato alla gru e disposto in verticale rispetto al mare. Era stato precedentemente tagliato sott’acqua ed era rimasto per una settimana a 49 metri di profondità. Oggi, infine, ha rivisto la luce.

A vigilare sui lavori ci sono sempre le imbarcazioni della guardia costiera, che hanno coordinato tutte le operazioni che si sono svolte fino a questo momento.

Lo scafo del Bayesian

Nella tarda mattinata del 20 giugno si era concluso il recupero del Bayesian, la grande barca a vela nel cui naufragio sono morte sette persone, tra cui l’imprenditore inglese Mike Lynch, tra i più ricchi e influenti del Paese. Il relitto è stato fatto riemergere da quasi 50 metri di profondità grazie a un sistema di gru galleggianti.

Il veliero è stato tenuto sollevato dalla gru per una notte e trasportato il giorno successivo verso Termini Imerese, dove si trova ancora oggi. Il Bayesian si trova al porto, in una zona off-limits, ed attira la curiosità di residenti a turisti.

Anche l’albero del Bayesian subirà la stessa sorte: verrà trasportato al porto di Termini Imerese tra stanotte e domani.

Era stato proprio il magnate inglese Mike Lynch a pretendere che l’albero venisse modificato: le navi gemelle al Bayesian hanno solitamente due alberi più bassi.

Durante le operazioni di recupero è morto Robcornelis Maria Huijben, sommozzatore dei Paesi Bassi che lavorava per l’azienda che ha fatto riemergere la nave.

Quanto è costato il recupero e chi ha pagato

Fin da subito è stato chiaro che il recupero del Bayesian sarebbe stato complesso. I costi dell’operazione erano stati stimati in 30 milioni di dollari e, nonostante le difficoltà, la società che se ne è occupata è riuscita a rimanere nei limiti, spendendo circa 25 milioni di euro (poco meno di 29 milioni di dollari).

A coprire i costi del recupero sono state le due polizze assicurative che coprivano i danni all’imbarcazione. La prima si chiama “scafo e macchine” e arriva a coprire fino al valore del veliero, in questo caso non più di 30 milioni di euro. Questa sarebbe bastata a recuperare la nave, ma una seconda assicurazione, chiamata protection and indemnity, che si attiva solo in caso di danni gravi, può arrivare a massimali di 2 miliardi di dollari.