Lo sceicco del Manchester City compra il Palermo: le cifre record dell’affare

La galassia dorata di Mansour sbarca in Sicilia e fa sognare i tifosi rosanero. Parte dell'immenso patrimonio del miliardario proviene anche da petrolio e gas

Foto di Miriam Carraretto

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Gli appassionati di storia lo vedranno come un grande ritorno dopo oltre mille anni, ma l’arrivo degli arabi in Sicilia ai nostri giorni ha ben altro sapore e tutt’altro scopo. Lo sceicco Mansour bin Zayd Al Nahyanansour, più semplicemente “Mansour”, ha infatti acquistato la squadra di calcio del Palermo, facendola entrare nella galassia dorata della City Football Group, la holding proprietaria, tra gli altri club, del ben più blasonato Manchester City.

Il Palermo dello sceicco: le cifre e i perché dell’affare

Dopo aver centrato la promozione in Serie B con mister Silvio Baldini, la società rosanero, che era controllata dalla Hera Hora, si è resa protagonista di una svolta epocale. Il cambio di proprietà era nell’aria da qualche tempo, con grandi movimenti operati ai piani alti nelle scorse settimane per far posto ai fedelissimi dello sceicco di Abu Dhabi.

Quest’ultimo ha acquisito l’80% del club siciliano, la cui restante parte resterà in quota all’attuale proprietà di Dario Mirri. Tranne un “pezzettino”: lo 0,25% di azionariato diffuso resterà in mano all’associazione AmiciRosanero. L’accordo è stato firmato a Milano, presso la sede della banca d’affari Lazard. La presentazione ufficiale del nuovo assetto societario è invece attesa per il 4 luglio 2022.

L’investimento iniziale si aggirerà sui 13 milioni di euro, cifra destinata tuttavia a salire per via dei bonus previsti dal contratto.

I progetti del nuovo Palermo

I tifosi palermitani sognano già in grande in ottica calciomercato, anche in considerazione del fatto che la “casa madre” del Manchester City ha bisogno di far giocare i propri giovani in campionati ben più competitivi dell’attuale torneo riserve della Premier League. E Palermo potrebbe rappresentare un’ottima soluzione in questo senso.

Progetti di questo tipo sono stati messi in campo già per le altre squadre controllate dalla holding di Mansour, come lo spagnolo Girona e il francese Troyes. Le nuove norme della Fifa limitano infatti i prestiti a un massimo di otto in uscita per la stagione 2022-2023 e ogni club può ricevere da un altro club fino a un massimo di tre calciatori professionisti in prestito. Questa soglia non può essere superata e non sono previste deroghe.

Chi è lo sceicco Mansour e quanto vale il suo patrimonio

Mansour è il fondatore di City Football Group, la holding che gestisce il Manchester City e che ha acquisito l’80% del Palermo Calcio. Secondo le stime più aggiornate, il patrimonio del magnate emiratino ammonterebbe a circa 38 miliardi di dollari. Le entrate più cospicue provengono da una delle sue società, la International Petroleum Investment Company, fondata nel 1984 dal governo di Abu Dhabi e che attualmente detiene il 9% delle riserve mondiali di petrolio e il 5% delle riserve mondiali di gas.

Nato nel 1970, Mansour è il quinto figlio dell’emiro di Abu Dhabi, lo sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, e il vice primo ministro degli Emirati Arabi Uniti. Il premier è invece Mohammed bin Rashid Al Maktum, padre della sua seconda moglie. Mansour si è laureato in Affari internazionali in patria e dopo gli studi si è subito dedicato alla carriera politica.

Nel 2008 lo sceicco ha fondato inoltre l’Abu Dhabi United Group, una società di investimento con un ampio portafoglio di proprietà sia negli Emirati sia all’estero. Il suo principale oggetto di interesse è proprio il City Football Group. La facoltosa holding di Abu Dhabi a cui fa capo lo sceicco è proprietaria di 11 club di calcio in giro per il mondo. Una galassia sportiva e finanziaria che tocca quasi tutti i continenti e che vede la propria eccellenza nel club inglese del Manchester City. Ora però lo sguardo della multinazionale sembra sempre più rivolto verso l’Italia.