Il nuovo centro sportivo del Palermo FC è realtà. Un progetto ambizioso

Dopo 120 anni di storia, il City Football Group realizza un progetto che la città e i tifosi sognavano da decenni. Lo abbiamo visitato nel giorno dell'inaugurazione

Foto di Barbara Del Pio

Barbara Del Pio

Giornalista

Responsabile editoriale dei magazine di Italiaonline. Scrive di attualità, innovazione e sport. Cerca e racconta storie ed idee notevoli

La Palermo calcistica programma in inglese e agisce in italiano. Un anno e mezzo fa, la svolta: è il 1° luglio 2022, il City Football Group (CFG), la holding che fa capo allo sceicco Mansour bin Zayed e che controlla il Manchester City, il Girona e un’altra decina di club tra Europa, Australia e America, acquisisce l’80% delle quote del club rosanero neopromosso in Serie B. Il più grande gruppo calcistico del mondo investe in Italia, al Sud e sceglie Palermo. Lo fa perché “il potenziale è enorme, a livello tecnico, commerciale e sportivo”.

Arriviamo al 7 aprile 2024: dopo 120 anni di storia, il Palermo FC inaugura la City Football Academy, primo centro sportivo di proprietà. Una struttura all’avanguardia nata seguendo gli standard CFG e progettata da professionisti italiani (lo Studio Mazzarella Architetti, ndr) perché – come ci ha detto Brian Marwood, Managing Director of Global Football del CFG e Consigliere del Board del Palermo FC: “Abbiamo già cinque centri sportivi nel mondo, il primo che abbiamo aperto è stato quello di Manchester, che è diventata la nostra casa e punto di riferimento per il club. Non appena siamo entrati in quel centro è stato subito chiaro che sarebbe cambiato tutto. Arrivati a Palermo, le strutture sportive che ho visto non erano in buone condizioni, ma la mentalità era quella che volevamo. Abbiamo un’idea precisa sulle strutture in cui devono lavorare i nostri team ma, allo stesso tempo, abbiamo pieno rispetto della cultura del Paese in cui operiamo”.

Interni Main Building Palermo FC
Fonte: Ufficio Stampa Palermo FC
Luca Toni e tutti i campioni che hanno fatto la storia del club

Il Palermo FCA è più di un centro sportivo. “È l’ambasciata del Palermo”, ha dichiarato Alberto Galassi, consigliere del board di City Football Group e Palermo FC. Due campi in erba naturale delle stesse dimensioni del terreno di gioco del “Renzo Barbera” (105 per 68 metri, per la precisione), un campo di allenamento più piccolo riservato ai portieri, un Main Building e una Club House. L’effetto, visitandolo, è di un’opera perfettamente integrata al contesto paesaggistico, modernissima eppure intrisa di tradizione e immersa in una distesa di olivi e di piante tipiche della macchia mediterranea.

Come i centri sportivi già realizzati a Manchester, Melbourne, New York e Montevideo, anche l’impianto inaugurato a Palermo – il quinto targato CFG – è progettato per garantire il massimo delle performance di giocatori e staff della prima squadra, l’applicazione di metodologie di allenamento di successo, la sostenibilità economica della struttura e la ricaduta positiva sul territorio in termini di rigenerazione delle aree interessate, la creazione di lavoro per la comunità locale e il rispetto dell’ambiente.

La palestra del centro sportivo Torretta
Fonte: Ufficio Stampa Palermo FC
La palestra del nuovo centro sportivo a Torretta

Mentalità, approccio, efficienza, metodo. Ma anche potenzialità, passione, valori, tradizione. Queste le parole che ricorrono nelle dichiarazioni dei dirigenti rosanero. “Ci vuole tempo per costruire – ha risposto Brian Marwood a chi gli ha chiesto quanto tempo ci vorrà per portare il Palermo tra le grandi del calcio italiano – e sappiamo che fondamenta solide sono importanti per una crescita futura che sia sostenibile e di successo”. Pianificazione, visione e lavoro. Un progetto a lungo termine che in venti mesi ha già cambiato la storia del club siciliano.

Il futuro prossimo è già scritto: due nuovi campi, ulteriori investimenti e l’idea di accogliere a Torretta i talenti del settore giovanile e la squadra femminile. L’obiettivo (dichiarato): riportare Palermo e la sua squadra ai livelli che competono a una città di queste dimensioni, a una club che vanta 120 di storia, a un “brand mondiale”, come lo ha definito l’avvocato Alberto Galassi.