Addio Montecarlo: ora è Dubai il paradiso fiscale dei tennisti

Da Montecarlo a Dubai, cambia il paradiso fiscale: quali sono i tennisti che hanno spostato la residenza per motivi fiscali

Pubblicato: 29 Gennaio 2022 18:29

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Nelle ultime settimane si è parlato moltissimo di tennis. Prima la vicenda Novak Djokovic, espulso dall’Australia perché sprovvisto di vaccino e quindi escluso dallo slam degli Australian Open, e poi del torneo in sé, con l’italiano Matteo Berrettini arrivato fino in semifinale, a un passo dalla gloria, eliminato da Rafa Nadal, una delle leggende del tennis degli ultimi 15 anni. Insomma, la disciplina è seguita da sempre più appassionati e anche il giro d’affari intorno a questo sport è in crescita. Lo sanno bene anche i tennisti che, per pagare meno tasse, hanno iniziato a spostare la propria residenza da Montecarlo a un altro paradiso fiscale: Dubai.

Addio Montecarlo: ora è Dubai il paradiso fiscale dei tennisti

Dubai potrebbe presto diventare la nuova meta fiscale per tantissimi sportivi. Secondo quanto riferito da ‘Calcio e Finanza’, infatti, il tennista numero 3 al mondo, il greco Stefanos Tsitsipas, appena eliminato in semifinale agli Australian Open dal russo Daniil Medvedev, starebbe preparando la documentazione necessaria per poter trasferire la propria residenza da Montecarlo (dove ha la residenza, per esempio, anche Jannik Sinner) a Dubai.

Perché Tsitsipas ha scelto Dubai

Negli Emirati Arabi Uniti non esistono tasse sul reddito personale, come per esempio l’Irpef, né tasse sulle proprietà, come per esempio l’Imu. Così come non esistono tasse su guadagni finanziari e ritenuta d’acconto. Senza dimenticare che anche l’Iva è a livelli bassissimi, visto che è stata introdotta soltanto dal 2018 (prima non esisteva nemmeno) con una percentuale pari al 5%: decisamente inferiore rispetto alla media europea, che si attesta al 20%.

Fino a poco tempo fa queste agevolazioni erano riservate solamente ai residenti negli Emirati, o al massimo a chi riusciva a ottenere il visto: adesso, invece, Dubai ha abbassato la soglia per poter entrare nel Paese. Lo ha sottolineato uno studio di Pwc: oggi è possibile ottenere un Investor Visa (sostanzialmente un visto d’affari), applicabile a chi apre società a Dubai e a personalità di spicco. Se per le aziende il 51% del capitale di quelle aperte negli Emirati deve essere detenuto da un cittadino locale (anche se in alcune zone franche gli stranieri possono comunque arrivare al 100%), l’ultima possibilità concessa è quella di aprire dei Family Office, strutture mutuate dalla Fca (Consob inglese), l’ideale per atleti e vip.

Tennis e guadagni: chi sono i più ricchi

Ma chi sono i tennisti più ricchi? E quanto guadagnano? Lo scorso agosto Forbes ha stilato una classifica dei guadagni nei precedenti 12 mesi:

  • Roger Federer: 90,6 milioni di dollari (90 milioni di dollari extra-campo, 600 mila dollari dal campo);
  • Naomi Osaka: 60,1 milioni di dollari (55 milioni di dollari extra-campo, 5,1 milioni di dollari dal campo);
  • Serena Williams: 41,8 milioni di dollari (40 milioni di dollari extra-campo, 1,8 milioni di dollari dal campo);
  • Novak Djokovic: 38 milioni di dollari (30 milioni di dollari extra-campo, 8 milioni di dollari dal campo);
  • Rafael Nadal: 27 milioni di dollari (23 milioni di dollari extra-campo, 4 milioni di dollari dal campo);
  • Kei Nishikori: 26 milioni di dollari (1 milione di dollari extra-campo, 25 milioni di dollari dal campo);
  • Daniil Medvedev: 13,9 milioni di dollari (8 milioni di dollari extra-campo, 5,9 milioni di dollari dal campo);
  • Dominic Thiem: 8,9 milioni di dollari (4 milioni di dollari extra-campo, 4,9 milioni di dollari dal campo);
  • Stefanos Tsitsipas: 8,1 milioni di dollari (4 milioni di dollari extra-campo, 4,1 milioni di dollari dal campo);
  • Ashleigh Barty: 5,8 milioni di dollari (2 milioni di dollari extra-campo, 3,8 milioni di dollari dal campo).