Pezzotto, multe più care da 500 a 16mila euro: come cambia la lotta alla pirateria

Una proposta di legge che fa tremare gli utilizzatori delle Iptv, dimostrando però di non comprendere le ragioni della nuova ondata di pirateria

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

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Le multe previste oggi per la pirateria sono fin troppo basse. Chiunque ne faccia un utilizzo regolare, ritenendosi al sicuro grazie a una Vpn efficace, non teme la sanzione, considerata “abbordabile” in caso di prima infrazione.

Non sarebbe dunque un efficace deterrente. È quanto ritengono Marco Osnato (Fratelli d’Italia) e Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) presidente della Commissione cultura, firmatari di una proposta di legge che mira ad aumentare la quota minima sanzionabile.

Pirateria in Italia, numeri e pene

Il documento propone un po’ di numeri sull’utilizzo delle Iptv illegali. Si legge come nel solo 2023 siano stati registrati ben 319mila atti di pirateria audiovisiva in Italia. A dire il vero, però, si legge anche come si tratti di una cifra ben più bassa rispetto ai picchi del 2016. In quell’anno, infatti, si registrarono ben 668mila atti.

Non è altro che la dimostrazione di come il fenomeno della pirateria sia rinato nel corso degli ultimi anni, sospinto da una suddivisione malsana dei diritti Tv e dall’aumento dei costi. Alla luce di tali numeri, si ritiene che la multa iniziale prevista di 154 euro sia fin troppo bassa.

La somma non è effettivamente esorbitante ma occorre tenere a mente che in Italia il reato di pirateria è di fatto un illecito amministrativo (per violazione del diritto d’autore) e non rientra nel penale.

La sanzione aumenta fino a 5mila euro, invece, in caso di reiterazione dell’illecito, così come in presenza di aggravanti come la distribuzione di materiale protetto da diritto d’autore (con o senza lucro).

Pezzotto, aumentano le multe (forse)

Con grandi annunci, sono state inviate circa 2.300 multe. Per il momento è questa la mole d’intervento per limitare il fenomeno, con sanzioni prevalentemente pari a 154 euro, ovvero rivolte agli utilizzatori finali e non ai distributori.

Secondo Osnato, però, questa multa sarebbe fin troppo bassa. Il deputato ha avuto un confronto con i broadcaster televisivi e le varie aziende colpite dal fenomeno della pirateria. Ha spiegato come tutti concordino sul fatto che le sanzioni non siano sufficienti ad arginare, non con le somme previste attualmente.

Da qui ha origine la proposta, che verrà discussa dopo la pausa estiva, di aumentare la somma da 154 a 500 euro in caso di illecito “lieve”. Di conseguenza, però, anche la somma relativa a illeciti più gravi verrebbe aumentata, passando da 5mila a 16.233,77 euro.

Dove andranno i soldi delle multe

Uno degli aspetti più rilevanti della proposta di legge n. 2414 riguarda l’impiego delle sanzioni incassate. L’articolo 2 infatti stabilisce che:

  • le maggiori entrate confluiranno nel Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo;
  • il fondo è disciplinato dalla legge 220/2016 (“Legge cinema”).

I firmatari sostengono dunque di mirare non soltanto a reprimere la pirateria, ma anche a reinserire nel sistema produttivo legale le risorse recuperate, promuovendo occupazione, qualità e innovazione.

Il sistema, dunque, continua a ignorare il problema alla base. Si preferisce reprimere e punire invece di comprendere le ragioni che spingono tantissimi ad affidarsi alla pirateria. Al netto di chi, ritenendosi intoccabile, delinque in ogni ambito, con piccoli o grandi reati, c’è una grande massa che aveva abbandonato quel mondo una volta superata l’età giovanile.

I Millennial, nello specifico, si sono sobbarcati un gran numero di abbonamenti streaming, tra musica, cinema, serie Tv e sport. Le cifre sono però divenute fin troppo alte, al netto di un costo della vita generalmente aumentato e di stipendi bloccati.

L’intrattenimento è per pochi e ora la massa viene posta nel mirino dalle istituzioni. Il tutto al grido di salviamo il cinema dalla pirateria, come se 1 milione di proventi possa fare la differenza (500 euro di multa moltiplicato per 2mila soggetti, sulla base di quante sanzioni sono state spedite in tutti questi mesi).