Multe automatiche per i clienti del pezzotto, ora lotta alle Vpn

Ora è ufficiale: le multe stanno per partire e i clienti del pezzotto dovranno pagare fino a 5.000 euro

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Pubblicato: 24 Settembre 2024 13:24

Nel corso degli ultimi due anni si è fatto un gran parlare della lotta alla pirateria. Un discorso portato avanti principalmente dal mondo del calcio. La serie A si è fatta promotrice di un movimento di contrasto attivo, che ha portato al Piracy Shield, i cui effetti sono stati di fatto nulli.

Sono stati fatti però dei passi in avanti, come ha annunciato con orgoglio l’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo. Come già accennato in precedenza, scatteranno le multe automatiche, ma non solo.

Clienti del pezzotto: multe automatiche

Per anni il sistema si è sempre scagliato contro la rete, parlando di pirateria e streaming illegale. Raramente ci si è rivalsi sui singoli utenti. Considerando come il primo caso abbia portato a risultati insulsi, al netto di chiusure clamorose di tanto in tanto, si è puntato tutto sul secondo.

Chi si affida alla pirateria lo fa per risparmiare e, al tempo stesso, per potersi garantire un costo accessibile a fronte dei tantissimi aumenti registrati. Chi detiene i diritti detta il prezzo, però, e questa realtà amara va accettata, anche quando il prezzo aumenta a dismisura in 3 anni, in un sistema privo di reale concorrenza.

Se la pirateria consente di risparmiare, le multe promettono di cancellare ogni convenienza, anzi. AgCom, Guardia di Finanza e Procura di Roma hanno firmato un protocollo che offre i dati identificativi degli utenti all’autorità giudiziaria.

Ecco le parole di De Siervo: “Registriamo un passo fondamentale nella lotta alla pirateria. Finalmente i dati identificativi degli utilizzatori del pezzotto saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nessuno può pensare di continuare a rubare contenuti illegalmente e farla franca”.

Nulla viene detto, però, sui costi eccessivi degli abbonamenti streaming sportivi odierni. Si tace sullo spezzettamento dell’offerta, che costringe i tifosi a pagare più piattaforme. Si ignora inoltre l’evidente calo del fenomeno pirateria grazie al sistema d’intrattenimento streaming, fino a quando tutte le imprese in campo non hanno iniziato a rivedere considerevolmente i costi. In termini pratici, si prospettano sanzioni automatiche a partire da 150 euro e fino a un massimo di 5.000 euro.

Emendamento contro le Vpn

Iniziamo col dire che una Vpn è una rete privata virtuale, che consente di navigare in maniera anonima e sicura. Un sistema sfruttato da tantissimi per ovviare al problema dei limiti geografici per lo streaming, ad esempio. Nell’ambito della pirateria, lo si sfrutta per celare la propria identità alle autorità.

Va da sé che si tratti di un tema cruciale nella lotta al pezzotto. Il commissario AgCom, Massimiliano Capitanio, ha volto lo sguardo al prossimo futuro. Di fatto ha previsto delle polemiche, spiegando: “Quando le multe arriveranno, non vogliamo che si dica che si tratta di una repressione non democratica. La pirateria è un reato, ed è giusto che chi ne usufruisce ne paghi le conseguenze”.

Intanto è stato dato l’ok alla riammissione id un emendamento al Decreto Omnibus. Lo sguardo è rivolto allo streaming illegale e il primo firmatario è Dario Damiani di Forza Italia. La sua proposta mira a estendere alle Vpn l’obbligo di disabilitare l’accesso alle partite trasmesse illegalmente, senza diritti. Di fatto si pretende un blocco agli utenti che tentano l’accesso a determinati siti e/o piattaforme.

Si continua a guardare l’effetto e non la causa, purtroppo. Ad ogni modo i clienti del pezzotto sono stati avvisati. Politici, Figc, leghe e broadcaster sono sul piede di guerra, ma soprattutto uniti su tutti i fronti in questo caso.