La Juve vince sul campo, il Milan in banca: bilanci a confronto

C'è chi vince sul campo come la Juventus, chi invece come il Milan che sorride per i conti in banca puliti e in positivo: ecco i bilanci dei due club L

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

L’ultimo weekend di campionato ha mandato in archivio l’ennesimo big match di Serie A, quello tra Milan e Juventus in cui i bianconeri allenati da Massimiliano Allegri hanno avuto la meglio, a San Siro, su quelli di Pioli. Una sfida vinta sul campo dalla Vecchia Signora per 1-0, grazie al gol dell’ex Locatelli, ma che qualche giorno dopo ha visto i rossoneri “vendicarsi” nel confronto a distanza sui conti societari. Il club meneghino, infatti, ha un bilancio positivo e da record, mentre la Juventus è ancora pesantemente in perdita, con l’aumento di capitale da parte di Exor arrivato per “rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria della società”.

Bilancio Milan, un record dopo 17 anni

A sorridere, come detto, è il Milan che per la prima volta dopo 17 anni torna a essere in utile con un bilancio più che positivo. L’Assemblea degli azionisti, infatti, ha approvato i risultati per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2023, presentato dal Consiglio d’Amministrazione riunitosi in data 27 settembre 2023. Il consuntivo finanziario segna un passo importantecon il bilancio tornato in utile per la prima volta dal 2006, evidenziato da un risultato consolidato positivo pari a 6,1 milioni (+72,6 milioni rispetto all’esercizio 2021/22), raggiunto senza il contributo di plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e spinto da ricavi per 404,5 milioni (+106,9 milioni, + 36% rispetto all’esercizio 2021/22), un nuovo record nella storia del Milan.

Guardando più nello specifico i dati, l’accelerazione positiva della performance economica del Club è stata sostenuta principalmente da ricavi commerciali e da sponsorizzazioni, in crescita di 44,4 milioni, dall’aumento dei proventi da diritti media e TV per 41,8 milioni, dovuto principalmente all’ottimo percorso in Europa, con i rossoneri che hanno raggiunto la semifinale di Champions League. Momento positivo anche grazie all’aumento delle revenue da match day e abbonamenti che hanno fatto registrare una crescita di 40,3 milioni, col pubblico rossonero che spinge sempre più i propri beniamini a San Siro, ma che sfrutta anche le offerte in streaming, tra Sky e NOW, per vedere i match comodamente da casa.

Positivo anche l’incremento di 50,5 milioni nei diritti alle prestazioni dei giocatori, dato che sarà ancor di più rafforzato dal valore della campagna trasferimenti appena conclusa.

Juventus, bilancio ancora in perdita

Dall’altro lato, invece, c’è chi è uscita contenta dal campo, ma non dall’ultimo Consiglio di Amministrazione. L’ultimo bilancio della Juventus, infatti, è migliore di quello degli anni precedenti, ma pur sempre in perdita.

L’analisi della situazione patrimoniale al 30 settembre ha fatto emergere infatti una  perdita pari a 75,1 milioni, “significativamente più elevata del pro-quota di quella attesa per l’intero esercizio”. Nel semestre da luglio a dicembre 2022 la Juventus aveva già ufficializzato una perdita netta consolidata di -29,48 milioni.

Ma guardando agli anni precedenti, come detto, il dato è positivo nella sua negatività. Infatti il bilancio al 30 giugno 2022, riesposto dalla società dopo una precedente versione e approvato dall’assemblea il 27 dicembre 2022, si è chiuso con una perdita netta di -238 milioni, mentre quello del 30 giugno 2021, anch’esso riesposto, presentava una perdita netta di -226,8 milioni.

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Per cercare di far fronte alle perdite emerse con l’approvazione del bilancio a settembre 2023, Exor, la holding delle famiglie Agnelli-Elkann che controlla il 63,8% della società, ha deciso di immettere un nuovo capitale nei conti del club. Nello specifico, si legge in una nota del club, “preso atto della disponibilità del socio Exor ad effettuare in versamento in conto futuro aumento di capitale, ha deliberato di procedere con la richiesta di un primo versamento di 80 milioni al fine di rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria della società nelle more dell’esecuzione dell’aumento di capitale”.

Il versamento “costituirà un’anticipazione delle somme destinate alla liberazione della quota di aumento di capitale di spettanza di Exor e resterà di sua esclusiva pertinenza”.