Fisco, scoppia il caso Ciro Immobile: di cosa è accusato

L’attaccante della Lazio e della Nazionale azzurra è tornato al centro di un caso giudiziario che lo vede imputato assieme al procuratore Alessandro Moggi

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

Il campionato di calcio di Serie A è iniziato ormai da quasi un mese. Si sono già svolti cinque turni, durante i quali le squadre hanno mostrato diversi punti di forza e insieme di debolezza: chi è partito con una serie di ottimi risultati (l’Atalanta, ad oggi unica capolista), chi sta cercando di ritagliarsi il ruolo di grande sorpresa (l’Udinese dell’esordiente tecnico Sottil) e chi invece si ritrova in fondo alla classifica nonostante una campagna acquisti faraonica (il Monza di Galliani e Berlusconi). Tutte quante comunque alle prese con un calendario serratissimo a causa dei mondiali in Qatar, prima rassegna a tenersi durante l’inverno.

Ma quest’anno come mai prima il calcio italiano è alle prese con una serie di questioni economiche e finanziarie che stanno destabilizzando molti club e altrettanti giocatori. Solo nelle ultime settimane, sono molte le dinamiche divenute di rilevanza nazionale. Se da un lato stiamo assistendo con stupore alla diatriba in corso tra Paul Pogba (centrocampista francese della Juventus) e il fratello Mathias, reo di averlo minacciato e ricattato nel tentativo di sottrargli un’ingente somma di denaro, negli stessi giorni è uscita la notizia che riguarda le nuove sanzioni comminate dalla UEFA (il massimo organismo continentale) a diverse squadre del nostro campionato.

Ciro Immobile nel mirino della giustizia: cosa gli contestano i magistrati

Ma le ingerenze esterne che stanno attraversando il pallone nostrano non sembrano essere terminate, vista la rivelazione rilanciata nelle ultime ore da tutte le agenzie di stampa del nostro Paese. Il caso vede protagonista uno dei calciatori più conosciuti e amati del nostro campionato, uno dei 23 eroi che hanno conquistato l’Europeo 2020-21 guidati dal commissario tecnico Roberto Mancini. Stiamo parlando di Ciro Immobile, attaccante della Lazio e appunto della Nazionale azzurra, finito nella bufera per una vicenda giudiziaria risalente al 2012 ma che ha visto la sua definizione solamente in questo inizio di settembre.

L’episodio finito a giudizio è quello relativo al suo trasferimento estivo di dieci anni fa, quando la Juventus lo fece rientrare dal prestito in Serie B al Pescara (nell’anno in cui si laureo capocannoniere del torneo cadetto) per poi cederlo al Genoa, squadra con cui esordì nel massimo campionato. Quello che i giudici hanno contestato fin da subito ad Immobile è il mancato pagamento dell’IRPEF relativo alle parcelle di quell’operazione, tesi a cui sono giunti dopo aver ricevuto il report della Guardia di Finanza che indagava sul fatto.

Immobile e il trasferimento del 2012: il processo sui rapporti con Alessandro Moggi

Nel corso degli anni tutto si è svolto presso i tribunali della Campania, sua terra d’origine (è nativo di Torre Annunziata). Dall’iniziale formulazione dell’accusa al rinvio a giudizio in sede preliminare, fino al dibattimento in primo grado e alla condanna per evasione fiscale, un verdetto emesso nel 2019 dalla Commissione Tributaria della Regione per “la sussistenza di reddito da lavoro dipendente sottratto a tassazione” per il quale è stata determinata “la maggiore Irpef dovuta per il 2012”.

Ora la Corte Suprema a cui si era appellato ha respinto il suo ricorso, confermando la condanna. I mancati pagamenti Irpef si riferiscono ai compensi che Immobile versò al procuratore Alessandro Moggi, che però nella trattativa compariva ufficialmente solo come consulente finanziario del Genoa: le Forze dell’ordine hanno però accertato rapporti continui e diretti tra i due interessati, prestazioni per cui l’attaccante avrebbe dovuto versare le relative tasse.