Mezzi pubblici, come ottenere la detrazione nel Modello 730

È possibile portare in detrazione anche le spese sostenute per i mezzi pubblici, ecco come fare

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Anche i mezzi pubblici possono essere portati in detrazione del Modello 730. I contribuenti, infatti, hanno la possibilità di richiedere la detrazione per le spese relative all’abbonamento al trasporto pubblico effettuate nel corso del 2022.

L’agevolazione fiscale consiste in una detrazione Irpef del 19% per le spese sostenute e documentate lo scorso anno. È possibile usufruire della detrazione per una spesa massima pari a 250 euro. Questo significa, in estrema sintesi, che è possibile riuscire a recuperare qualcosa come 47,50 euro.

È possibile accedere alla detrazione sia per le spese sostenute per i mezzi pubblici direttamente dal contribuente e per quelle effettuate dai familiari a carico. Nel caso in cui all’interno della busta paga dovesse risultare la voce “rimborso spese trasporto”, i diretti interessati non avranno diritto ad ottenere la detrazione, perché i costi per il trasporto pubblico non sono stati effettivamente sostenuti.

All’interno del Modello 730 queste spese devono essere indicate all’interno del Quadro E, righi E8-E10 per “Spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale”. L’importo dovrà contenere anche le spese che sono state indicate nella sezione “Oneri deducibili” della Certificazione Unica.

Abbonamento mezzi pubblici: la detrazione

In estrema sintesi i contribuenti hanno la possibilità di portare in detrazione le spese per l’acquisto degli abbonamenti di tutti i mezzi pubblici di trasporto, indipendentemente che vengano gestiti a livello locale, regionale o interregionale. I servizi possono essere forniti indistintamente da enti pubblici o privati, che risultino essere affidatari del servizio pubblico.

È possibile, quindi, ottenere la detrazione fiscale al 19% per gli abbonamenti di autobus, metropolitane e treni. Non possono essere portati in detrazione i singoli biglietti acquistati per usufruire del trasporto pubblico.

Questa particolare agevolazione fiscale è garantita direttamente a tutti i contribuenti che hanno sostenuto e presentato una spesa nel corso dell’anno. La detrazione fiscale viene riconosciuta anche per le eventuali spese che siano state sostenute dai familiari a carico: è il caso, ad esempio, dei figli che utilizzano i mezzi pubblici per andare a scuola. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito esplicitamente che:

La detrazione del 19% delle spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale spetta su un importo complessivamente non superiore a 250 euro.

Questo significa, in estrema sintesi, che il limite massimo di spesa si ritiene quello che, cumulativamente parlando, il contribuente sostiene per sé stesso e per gli eventuali familiari a carico. L’AdE, inoltre, ha provveduto a chiarire che nel caso in cui il costo di un abbonamento per un figlio a carico risulti essere superiore al tetto di spesa massimo, gli importi non possono essere portati in detrazione pro quota a ciascun genitore.

I contribuenti non hanno la possibilità di portare in detrazione i seguenti costi:

  • eventuali titoli di viaggio con una durata oraria, anche se dovesse essere superiore a quella giornaliera;
  • le carte di trasporto integrate.

Chi può richiedere la detrazione

Possono richiedere la detrazione fiscale del 19% sul costo sostenuto per l’abbonamento ai mezzi pubblici i contribuenti che presentano il Modello 730. Ovviamente per ottenere il rimborso devono aver effettivamente sostenuto delle spese per il trasporto pubblico.

Per accedere al rimborso Irpef è necessario presentare tutte le spese che sono state sostenute nel corso del 2022 e che siano relative a questi servizi:

  • acquisto di abbonamenti a bus e pullman;
  • abbonamenti per viaggi in metro o per il treno;
  • spese sostenute per i familiari che risultano essere a carico fiscale.

È importante ricordare che è possibile ottenere la detrazione per tutti gli abbonamenti che sono stati acquistati nel corso del 2022: quindi non per quelli che sono validi quest’anno. È possibile ottenere l’agevolazione per gli abbonamenti annuali, mensili o settimanali e devono essere intestati al contribuente che provvede a presentare la dichiarazione dei redditi o ad un familiare a carico.

La detrazione Irpef non può essere richiesta per i biglietti con durata oraria e per le carte di trasporto collegate a particolari servizi turistici, che ad esempio includano dei ticket per le visite a musei, luoghi turistici o spettacoli specifici.

A quanto ammonta l’agevolazione

Per le spese relative agli abbonamenti ai mezzi pubblici è possibile accedere ad una detrazione del 19%. L’importo massimo detraibile è pari a 250 euro, che permette di recuperare 45,50 euro.

Attraverso la circolare n. 13/E/2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che questo limite vale per tutte le spese sostenute, sia dal contribuente per il proprio abbonamento che per quello dei familiari a carico. Anche quando l’abbonamento dovesse essere suddiviso tra più soggetti, l’importo massimo di spesa è sempre pari a 250 euro.

Per poter accedere alla detrazione devono essere conservati il titolo di viaggio e la documentazione relativa al pagamento. Il titolo di viaggio dovrà riportare:

  • periodo di validità;
  • importo della spesa;
  • data di sostenimento;
  • soggetto intestatario.