Superbonus, 110% solo per chi inizia i lavori entro il 25 novembre

Due nuovi vincoli vengono inseriti nella norma nell'ultimo decreto aiuti, misura che però rende la strada sempre più in salita verso il 110%

Pubblicato: 13 Novembre 2022 19:00

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il Governo cerca di lanciare una scialuppa di salvataggio alle imprese e ai contribuenti che hanno l’obiettivo di portare a casa l’ambito Superbonus al 110%, ma il sentiero per poterne usufruire diventa sempre più stretto e impervio. Da parte dell’esecutivo Meloni, dopo le discussioni sulla flat tax al 15% e sull’incrementale, le forze si sono concentrare principalmente sulle soluzioni da adottare per cercare di mettere una pezza per chi ha avviato da tempo la complessa e articolata pratica del 110% e che di fatto è a un passo dall’inizio lavori.

Ma con la nuova versione della norma approvata in Consiglio dei ministri e illustrata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato inserito un doppio vincolo che, di fatto, rende difficile, se non addirittura impossibile, riuscire a ottenere il bonus al massimo della sua forza.

Superbonus al 110%, i nuovi vincoli

Nel corso della conferenza stampa sul nuovo decreto Aiuti, Meloni e Giorgetti hanno spiegato la nuova misura che introduce nel regime transitorio un doppio vincolo da rispettare per imprese e contribuenti. Sarà infatti da cerchiare in rosso la data del 25 novembre, giorno entro cui andrà effettuata la comunicazione asseverata per il Superbonus (Cilas), ma prima, entro la data di entrata in vigore del nuovo decreto, i condomìni dovranno aver già deliberato l’approvazione dell’esecuzione dei lavori. In questo modo il Governo prova a salvare le imprese e i contribuenti che hanno avviato da tempo la pratica del 110%, ma rende comunque la procedura difficile da essere portata al termine (qui vi abbiamo spiegato come cambia il Superbonus per le case private).

Se è vero che per questi soggetti ci sono ancora due settimane di tempo per non perdere il maxi sconto, all’atto pratico tutto si complica e arriva al limite dell’impossibile in quanto riuscire a deliberare i lavori entro la data di entrata in vigore del decreto diventa una vera e propria corsa contro il tempo. Tra correzioni, bollinatura della Ragioneria e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ci sarà forse spazio per qualche giorno in più per ottenere il via libera condominiale, ma una volta approvata occorre ricordarsi sempre del 25 novembre per la Cilas.

Superbonus, tra aiuto e pericolo per le casse italiane

L’obiettivo, come detto, è quello di cercare di dare una mano alle imprese e ai contribuenti che hanno dato il via alla macchina per ottenere la misura, ma dall’altro lato è una scelta voluta quella del Governo in quanto il Superbonus ha ampiamente sforato i “budget” ipotizzati dai due governi precedenti. Si tratta di oltre 37,8 miliardi di scostamento tra spesa già coperta dai saldi di finanza pubblica e spesa effettivamente autorizzata per una misura che ha finito per favorire soltanto i contribuenti con maggiore capacità di spesa.

Ecco perché l’intervento ha subito dei ridimensionamenti nell’ultimo periodo, con la tagliola al 90% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2023 che consentirà alle casse dllo Stato un risparmio in 10 anni di 4,5 miliardi. Risorse che, se recuperate come da programma, saranno investite in 2,5 miliardi per prorogare il Superbonus al 110% per le villette fino al 31 marzo per chi ha concluso il 30% dei lavori entro il 30 settembre scorso, ma anche riaprire a nuovi interventi da parte dei “soli proprietari” sulle unità unifamiliari, purché queste siano adibite ad abitazione principale e soprattutto con una posizione reddituale di chi effettua gli interventi non superiore a 15.000 euro.