A chi lavora il 2 giugno spetta un bonus, ecco come averlo

Il bonus differisce a seconda del settore in cui si presta servizio

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Oggi, venerdì 2 giugno 2023, si celebra la Festa della Repubblica italiana, una festività nazionale che viene riconosciuta anche sul luogo di lavoro. Durante questa giornata, chi decide di astenersi dall’attività lavorativa ha diritto a percepire lo stipendio per intero. Tuttavia, per coloro che invece lavorano, è prevista una maggiorazione in busta paga come stabilito nel contratto collettivo di categoria.

Lavorare il 2 giugno: l’obbligo di lavoro

È importante sottolineare che, essendo un giorno festivo, i dipendenti non sono obbligati a lavorare, a meno che non sia previsto nell’accordo collettivo o individuale. Pertanto, la decisione di richiedere il lavoro durante i giorni festivi non può essere unilaterale, ma deve essere stabilita da accordi contrattuali. In considerazione anche delle previsioni meteorologiche che indicano temperature elevate per il 2 giugno, in molte parti d’Italia, soprattutto nel settore del turismo e del commercio, non mancheranno persone che lavoreranno durante la giornata della Festa della Repubblica.

A questo proposito, è importante esaminare cosa spetta a coloro che lavorano durante un giorno festivo come il 2 giugno. La maggiorazione in busta paga varia a seconda del settore di appartenenza, in quanto è il contratto collettivo a stabilire l’importo del relativo bonus. Pertanto, la specifica quantità di maggiorazione da ricevere sarà disciplinata dai termini e dalle disposizioni del contratto collettivo applicabile al settore di riferimento.

Calcolo delle festività in busta paga: quanto spetta a chi non lavora

Il 2 giugno è considerato un giorno festivo nazionale e viene trattato come tale in termini di retribuzione. Il diritto allo stipendio per intero si applica alla stessa stregua di altre festività nazionali civili come il 1° maggio e il 25 aprile, così come alle festività di tipo religioso come il 1° novembre, l’8 dicembre, il Natale, Santo Stefano, il Capodanno, l’Epifania, il lunedì di Pasqua e il 15 agosto.

Quindi, per quanto riguarda la busta paga del 2 giugno, chi non svolge attività lavorativa avrà diritto a percepire lo stipendio per intero. Tuttavia, le specifiche disposizioni relative alla retribuzione durante le festività possono variare in base al contratto collettivo o individuale applicabile. Pertanto, per conoscere l’importo esatto spettante, è necessario fare riferimento alle disposizioni specifiche del contratto di lavoro o del contratto collettivo di categoria. Il trattamento delle festività dipende dal fatto che il giorno festivo coincida con un giorno lavorativo o non lavorativo per il dipendente. Nel caso in cui la festività cada in un giorno solitamente lavorativo, il dipendente ha il diritto di assentarsi dal lavoro mantenendo comunque la normale retribuzione. D’altro canto, si parla di festività non goduta quando essa cade in un giorno non lavorativo come il sabato e la domenica. Solo nel caso in cui la festività non goduta coincida con una domenica, il lavoratore ha diritto a una giornata pagata in più in busta paga.

Per quanto riguarda il 2 giugno 2023, è facile comprendere cosa spetta al dipendente. Essendo un giovedì, un giorno lavorativo per molti, chi si astiene dal lavoro avrà comunque la giornata di riposo inclusa nella busta paga e riceverà la normale retribuzione mensile. In sostanza, nonostante il 2 giugno sia un giorno festivo e non lavorato, viene regolarmente riconosciuto al lavoratore nella busta paga.

Lavorare il 2 giugno: lo stipendio in busta paga secondo il CCNL

Il 2 giugno, molti negozi, ristoranti e bar, specialmente quelli situati nei centri commerciali, saranno aperti, il che significa che molti lavoratori saranno costretti a lavorare durante questa giornata festiva.

Nel caso in cui un lavoratore svolga attività lavorativa il 2 giugno, la legge prevede che oltre alla normale retribuzione, debba essere garantita una maggiorazione salariale, la quale varia a seconda del settore di riferimento. Pertanto, per determinare l’importo dello stipendio che spetta al lavoratore che presta servizio il 2 giugno, è necessario fare riferimento al Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) applicabile. Prendiamo ad esempio il CCNL del settore commercio, poiché è uno dei più diffusi e perché, come accennato in precedenza, saranno numerosi i commessi che dovranno lavorare il 2 giugno e la cui attività rientra nell’ambito di applicazione di questo contratto. Secondo il CCNL del commercio sottoscritto dalle organizzazioni sindacali più rappresentative, il lavoratore che presta servizio durante il giorno festivo del 2 giugno ha diritto a una maggiorazione della retribuzione rispetto al normale stipendio. Nel suddetto contratto, la maggiorazione è stabilita al 30% dell’ordinaria retribuzione.

A titolo di esempio, nel CCNL del settore multiservizi, che riguarda i lavoratori delle pulizie, la maggiorazione è fissata al 50%. Tuttavia, nel settore dei pubblici esercizi, inclusi ristorazione collettiva, commercio e turismo, la maggiorazione è del 20%, risultando meno conveniente. Per determinare l’importo esatto che spetta in busta paga quando si presta servizio il 2 giugno, è sufficiente consultare il proprio Contratto Collettivo Nazionale di riferimento e verificare come viene disciplinato il lavoro festivo e quale maggiorazione è prevista. A tale proposito, è possibile consultare una guida specifica sull’argomento.