Assegno unico, caos per i ritardi: come fare ad averlo

Alcune famiglie starebbero lamentando lunghe attese per l'elaborazione e l'erogazione del pagamento del contributo Inps

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sono diverse le famiglie che negli ultimi giorni si stanno chiedendo quando potranno ricevere il pagamento dell’Assegno unico. Nonostante i primi bonifici dell’Inps siano già partiti da metà gennaio, secondo il calendario con le date dei versamenti tracciato dallo stesso ente di previdenza, non mancano gli aventi diritto che cominciano a manifestare impazienza per i ritardi sull’accredito.

Assegno unico, caos per i ritardi: come fare ad averlo

L’erogazione dei pagamenti sta procedendo come da programma dal 15 gennaio, ma alcuni nuclei familiari starebbero lamentando attese più lunghe del previsto e i percettori del Reddito di cittadinanza dovranno comunque aspettare fine mese per l’integrazione dell’assegno sulla loro card Rdc.

La preoccupazione sarebbe dovuta al fatto che nei mesi precedenti le prime disposizioni di pagamento dell’Assegno unico sono apparse nei fascicoli Inps già entro il 20, mentre quelle di gennaio starebbero ancora tardando ad arrivare.

Il ritardo non sarebbe però dovuto a cause particolari, ma ad ordinarie complicazioni dovute probabilmente a problemi tecnici in via di risoluzione.

Una volta elaborata la relativa pratica, l’Inps procederà a erogare l’assegno attraverso le seguenti modalità:

  • conto corrente bancario;
  • conto corrente postale;
  • carta di credito o di debito dotata di codice IBAN;
  • libretto di risparmio dotato di codice IBAN;
  • accredito sulla carta per i nuclei beneficiari di Reddito di Cittadinanza;
  • in contanti presso uno degli sportelli postali del territorio italiano;
  • accredito su uno strumento di riscossione dotato di codice International Bank Account Number (IBAN), aperto presso prestatori di servizi di pagamento operanti in uno dei Paesi dell’aerea SEPA (Single Euro Payments Area).

Per il 2023, a partire dal primo gennaio, l’assegno unico per le famiglie con figli di età inferiore a un anno e per i figli con una età compresa da uno a tre anni per le famiglie con tre o più figli e con Isee fino a 40mila euro è aumentato del 50%. L’aumento del 50% dell’importo è riconosciuta anche alle famiglie con 4 o più figli, oltre alle maggiorazioni previste per ciascun figlio con disabilità a carico senza limiti di età.

Assegno unico, caos per i ritardi: come verificare

Le prossime date di accredito del contributo sono previste lunedì 23 e martedì 24 gennaio, mentre per i percettori del Reddito di cittadinanza la data da segnare è il 27 gennaio, con l’erogazione degli importi che può essere corrisposta fino a giorno 31. I pagamenti effettuati finora dovrebbero essere arrivati in data 15, 17 e 18.

In ogni caso per verificare che la propria pratica sia in corso di elaborazione basta controllare la propria area personale sul sito dell’Inps, oppure contattare l’Ente attraverso i seguenti canali:

  • Contact center multicanale al numero 803 164 gratuitamente dal telefono fisso o al numero 06 164 164 a pagamento da telefono cellulare;
  • Servizio internet VoIP parla con noi dal computer;
  • Servizio Inps risponde dal sito dell’Istituto, accedendo tramite le credenziali Spid, Cie o Cns;
  • Via Pec inviando un’e-mail con la propria richiesta all’Inps;
  • Inviando un messaggio alla pagina Facebook dell’Inps;
  • Visitando di persona l’ufficio più vicino dell’Istituto, prendendo appuntamento tramite il Contact Center.