Cos’è e come richiedere l’indennità di accompagnamento

L'indennità di accompagnamento è una prestazione economica che viene erogata dall'Inps a favore degli invalidi civili, che hanno necessità di un'assistenza continua

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 8 Dicembre 2018 09:58Aggiornato: 18 Marzo 2024 16:20

L’indennità di accompagnamento, o anche assegno di accompagnamento, è una prestazione economica non reversibile erogata dall’INPS a favore degli invalidi civili che hanno bisogno di assistenza continua, regolata dalla legge n. 18/1980. Questa indennità particolare è rivolta a tutti coloro ai quali viene riconosciuta un’invalidità al 100%, ovvero a tutti quei soggetti con mutilazioni o gravi danni fisici e psicologici che abbiano perso del tutto la capacità di deambulare autonomamente o di svolgere le azioni di vita quotidiana in autonomia. Per averne diritto, e per evitare il più possibile i casi di truffa, occorre soddisfare determinati requisiti imposti dall’INPS.

Indennità di accompagnamento: i requisiti

I requisiti necessari all’erogazione dell’indennità di accompagnamento sono dunque i seguenti:

  • essere cittadini italiani, stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del Comune di residenza, extracomunitari con permesso di soggiorno da almeno 1 anno;
  • avere residenza anagrafica in Italia;
  • invalidità al 100% per malattie fisiche o psichiche;
  • impossibilità e incapacità alla deambulazione autonoma;
  • impossibilità e incapacità a svolgere azioni quotidiane senza l’aiuto continuo di un accompagnatore.

Non ne hanno invece diritto tutti gli invalidi ricoverati gratuitamente per più di 30 giorni o coloro che già percepiscono un’indennità analoga il cui importo supera quello previsto per l’assegno di accompagnamento. Rientrano in questa categoria tutti i titolari di pensione di inabilità per cause di guerra, lavoro o servizio. Per beneficiare dell’indennità di accompagnamento non esistono limiti di reddito o di età.

Indennità di accompagnamento: gli importi erogati

L’indennità di accompagnamento, una volta verificato di essere in possesso dei benefici per averne diritto, viene erogato dall’INPS a partire dal primo giorno del mese successivo la presentazione della domanda per 12 mensilità complessive. L’importo mensile dell’indennità di accompagnamento del 2024, rivalutato il 1° gennaio di ogni anno, è il seguente:

  • 531,76 euro di indennità accompagnamento per invalidi civili totali (100%);
  • 978,50 euro di indennità accompagnamento per ciechi assoluti.

Va ricordato che l’indennità di accompagnamento non è in alcun modo cumulabile con altre prestazioni previdenziali quali invalidità per cause di guerra, di lavoro o di servizio oppure indennità di frequenza, erogato a sostegno dell’inserimento scolastico dei ragazzi con disabilità fino al compimento del 18° anno di età. Può invece essere cumulabile con altri tipi di trattamenti, quali ad esempio inabilità civile o pensioni dirette o indirette. L’indennità di accompagnamento, infine, non è soggetta a tassazione Irpef, dunque non va dichiarata nel Modello 730 (dichiarazione dei redditi). La prestazione infatti viene erogata a prescindere dal reddito, sulla base del solo titolo di minorazione.

Come richiedere l’indennità di accompagnamento

Per beneficiare dell’indennità di accompagnamento occorre presentare domanda direttamente all’INPS. Oggi è possibile farlo tramite una semplice procedura telematica, compilando il sostituto del modulo cartaceo direttamente sul sito dell’INPS. Per prima cosa occorre che il proprio medico di famiglia produca il certificato medico necessario per l’attestazione della percentuale di invalidità (100%), che dovrà essere poi riconosciuta dalla commissione Medica. Una volta acquisito il certificato medico è possibile presentare telematicamente la domanda.

Inserendo il codice fiscale del richiedente, il sistema procederà innanzitutto alla verifica dei dati anagrafici. In un secondo momento chiederà di indicare eventuali ricoveri e comunicare se si vuole riscuotere l’assegno personalmente o eventualmente girarlo a un terzo o a un’associazione e inserire le modalità tramite le quali si desidera ricevere il pagamento. A questo punto la domanda è pronta per essere inoltrata e spetta all’INPS fissare al richiedente la visita presso la commissione Medica, che attesterà i requisiti necessari all’erogazione dell’assegno di accompagnamento, dirigendo un verbale sanitario che verrà poi trasmesso all’INPS affinché provveda al pagamento della prestazione economica.