Impennata di truffe assicurative on line in Italia: l’IVASS, l’Autorità di Vigilanza nel settore assicurativo, rende noto che i siti fraudolenti segnalati e bloccati sono stati 241 nel corso del 2020, contro 168 del 2019. Pensare che nel 2015 erano solo 4.
Come riconoscere le caratteristiche dei siti sospetti? Quali sono i più comuni raggiri con i quali truffatori attirano gli utenti? Lo spiega un’indagine di Segugio.it con l’obiettivo di approfondire la dinamica prevalente di queste truffe e identificare i comportamenti difensivi che i consumatori possono adottare.
Meccanica della truffa
I truffatori realizzano innanzitutto uno o più siti internet, che tipicamente presentano queste caratteristiche:
- Sono estremamente scarni: in genere sono costituiti da una manciata di pagine (spesso solo la pagina principale o“homepage” e una pagina di contatto, raramente un paio di altre pagine);
- Talvolta richiamano nome, logo, immagini o altri elementi distintivi di operatori assicurativi noti al grande pubblico (siano essi Compagnie di assicurazioni o intermediari/comparatori);
- I canali di contatto offerti sono tipicamente un numero di telefono cellulare (spesso con invito ad utilizzare un sistema di messaggistica veloce), un indirizzo email fornito da un provider di posta gratuito e, più raramente, un numero di telefono fisso (tipicamente non in funzione);
- Nella pagina principale si fa spesso riferimento a polizze temporanee;
- Direttamente nella pagina principale vengono richiesti i dati personali e di contatto del consumatore (nome e
, data nascita, telefono, email) e la targa del mezzo. Talvolta vengono richiesti anche marca e modello del
mezzo, data di decorrenza della polizza o altri dati.
Siti di questo tipo, di recente realizzazione e privi di credibilità e contenuti – chiarisce l’indagine – sarebbero sostanzialmente irraggiungibili e non dannosi per il consumatore finale, visto che i motori di ricerca basano i propri criteri di ordinamento sulla reputazione del sito stesso e li elencherebbero quindi, nella migliore delle ipotesi, dopo centinaia di risultati di ricerca più credibili.
Professionisti della truffa
E qui scatta il passaggio principale del raggiro: i truffatori acquistano sui motori di ricerca spazi pubblicitari, che si posizionano nelle prime posizioni, scavalcando i risultati non a pagamento di operatori autorevoli che operano legalmente nel settore. Supponiamo ad esempio che il consumatore digiti sul motore di ricerca “assicurazione auto ALFA”, dove ALFA è il nome di una nota Compagnia di assicurazioni. Il motore
di ricerca mostrerà i risultati, con le prime posizioni (tipicamente identificate dalla scritta “Annuncio”) occupate da
messaggi pubblicitari fra i quali anche quelli dei truffatori;
Una volta finito sul sito del truffatore e forniti i propri dati, il consumatore verrà quindi contattato dal truffatore,tipicamente da un numero di cellulare o mediante servizio di messaggistica, che si spaccerà per un consulente telefonico o un intermediario di ALFA. Attraverso la targa ed altri dati forniti dal cliente, il truffatore sarà inoltre in grado, accedendo a varie banche dati o a fonti pubbliche, di avere un’idea indicativa del prezzo che l’assicurato dovrebbe pagare e, conseguentemente, di proporre al consumatore un plausibile “prezzo scontato”, molto invitante ma non al punto di insospettirlo.
Eventuali documenti verranno tipicamente richiesti al cliente via sistema di messaggistica e, sempre utilizzando lo stesso canale, verrà fornito il preventivo, gli estremi di pagamento, spesso riferiti a sistemi di pagamento non tracciabili quali carte prepagate/ricaricabili, e infine la polizza contraffatta;
Quando il consumatore si renderà conto di essere stato truffato, purtroppo talvolta in caso di sinistro o di controllo delle Forze dell’Ordine, sporgerà denuncia, spesso tirando in causa ALFA e, dopo le indagini del caso, il sito verrà incluso nell’elenco dei siti fraudolenti e reso inoperativo. Ma nel frattempo i truffatori staranno già operando con altri siti internet.
Come tutelarsi
Ovviamente bisogna essere vigili ed attenti, diffidando in particolare dei siti:
- Che propongono come contatto un numero di cellulare o ti invitano ad usare un sistema di messaggistica veloce. Un operatore assicurativo professionale non proporrà mai ad un cliente di contattarlo su un cellulare in prima battuta, né tantomeno su Whatsapp o Telegram;
- Che propongono o usano una mail fornita da un provider gratuito. Se ad esempio interagisci con la Compagnia o intermediario ALFA, l’email dovrà essere simile a nome@ALFA.IT o nome@ALFA.com e non alfa@gmail.com o alfa@mail.com. Un’azienda di medio-grande dimensioni usa infatti un proprio dominio di mail che può controllare e gestire;
- Composti da poche pagine, con pagine “under costruction”, privi di sezioni dedicate a privacy, condizioni di utilizzo,contenuti ed articoli di settore,..;
- Che propongono polizze temporanee;
- Che chiedono nella pagina principale i tuoi dati di contatto.
In caso di dubbi, verificare sul sito di IVASS se la Compagnia di assicurazioni o l’intermediario sono iscritti negli appositi elenchi o registri, consulta l’elenco degli avvisi relativi a casi di contraffazione, società non autorizzate e siti internet non conformi alla disciplina sull’intermediazione o chiamare il Contact Center Consumatori dell’IVASS: 800.48.66.61.
“Queste truffe assicurative – commenta Emanuele Anzaghi, Vice Presidente di Segugio.it – stanno provocando molti danni ai consumatori e ai soggetti che operano lecitamente online, con il rischio peraltro di aumentare il numero di veicoli che circolano non assicurati sulle nostre strade, già consistente e a rischio aumento per gli effetti economici della pandemia. Dal canto nostro monitoriamo costantemente gli annunci pubblicitari sui motori di ricerca e, nel caso di soggetti con evidenti intenti truffaldini, provvediamo a denunciarli o a segnalarli in modo che tali annunci vengano al più presto eliminati e i siti vengano resi irraggiungibili. Mi auguro anche che il nuovo programma di mistery shopping annunciato da IVASS negli scorsi giorni, consistente in visite in incognito a siti internet volte a valutare la condotta di mercato che gli intermediari tengono verso gli assicurati, costituisca un ulteriore argine a protezione dei consumatori”.