Cosa succede a chi ha contratto il Covid dopo essersi sottoposto alle due dosi di vaccino e prima di aver fatto la terza? Quanto tempo deve passare dalla fine della positività o dalla guarigione dalla malattia Covid prima di potersi sottoporre alla dose booster di vaccino?
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Cosa deve fare chi ha avuto il Covid dopo la seconda dose di vaccino
Come chiarito in una circolare firmata il 24 dicembre dal direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza, nell’ambito della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2, nei soggetti che abbiano avuto un’infezione da Covid è indicata la somministrazione della terza dose di vaccino dopo un intervallo minimo di almeno 4 mesi, cioè 120 giorni, dalla diagnosi di avvenuta infezione. E non più 5 mesi come avveniva prima.
Il dosaggio è uguale a quello normalmente autorizzato e le regole sono le stesse anche per chi abbia effettuato la seconda dose.
Cosa deve fare chi ha avuto il Covid e non si è vaccinato
In generale, ricordiamo che ai fini del completamento del ciclo primario di vaccinazione nei soggetti con pregressa infezione da Covid che non sono stati vaccinati entro i 12 mesi dalla guarigione, viene caldamente consigliato di procedere il prima possibile con un ciclo primario completo (due dosi di vaccino bidose o una dose di vaccino monodose).
Vaccino ai bambini che hanno avuto il Covid? Tutte le risposte
E i bambini? Incredibilmente per i più piccoli non ci sono ancora al momento indicazioni ministeriali riguardo a come comportarsi rispetto al vaccino nel caso in cui siano stati positivi al Covid, sia da asintomatici che da sintomatici. In attesa di una indicazione ufficiale, nel frattempo però abbiamo trovato delle utili informazioni sul sito dell’Ospedale pediatrico Bambin Gesù.
I bambini che hanno già gli anticorpi per il Covid, dovuti a una precedente infezione, devono comunque essere vaccinati, scrivono i medici del Bambin Gesù. Ed è quanto afferma anche il direttore del DC-Center for Disease Control degli Stati Uniti, che ha autorizzato recentemente il vaccino Pfizer-BioNTech per i bambini dai 5 agli 11 anni. In Italia, come dicevamo però, non si sa ancora con certezza dopo quanto tempo, anche se molti pediatri suggeriscono dopo 3 mesi dall’infezione.
Infatti, uno studio dello stesso CDC su più di 7mila persone ricoverate con malattie simili al Covid ha dimostrato che i vaccini a mRNA, rispetto a una precedente infezione, forniscono una migliore protezione contro il Coronavirus. Le persone guarite dal Covid, e non vaccinate, hanno 5 volte più probabilità di reinfettarsi con il Covid rispetto a quelle che hanno ricevuto entrambe le dosi di un vaccino mRNA e senza una precedente infezione.
Non solo. Anche se i bambini hanno generalmente meno probabilità degli adulti di soffrire di gravi forme di Covid, una piccola parte di loro può avere gravi problemi. Secondo i dati documentati da CDC a Novembre 2021, negli Stati Uniti ci sono stati almeno 1,9 milioni di casi di Covid nella fascia di età tra 5 – 11 anni, 8.300 ricoveri e almeno 94 morti. Oltre 2.300 di loro hanno sofferto di una sindrome infiammatoria multisistemica detta MIS-C, una complicazione rara ma grave, legata al Covid.
In Italia ci sono state circa 800mila infezioni tra i bambini e si sono registrati tra i 20 e i 30mila casi di nuove infezioni negli ultimi mesi del 2021, molti ricoveri in terapia intensiva, varie centinaia di casi di MIS-C, e in totale si sono avuti circa 36 morti tra bambini e ragazzi sotto i 18 anni.
I bambini piccoli con anticorpi Covid dovuti a un’infezione precedente possono essere vaccinati per la stessa malattia senza alcun rischio, come avviene per molte altre malattie infettive, ad esempio il morbillo, ricordano i medici dell’ospedale.
Per tutte queste ragioni i pediatri italiani della Società Italiana di Pediatria raccomandano con forza e determinazione ai genitori di far vaccinare anche i più piccoli. Tutti i bambini dovrebbero vaccinarsi dunque contro il Covid, compresi quelli che hanno già avuto l’infezione.
Come cambia la durata del green pass
Per quanto riguarda il green pass, ricordiamo che dal 15 dicembre la validità della Certificazione verde da vaccinazione, per le dosi successive alla prima o dose dopo guarigione, è passata da 12 a 9 mesi dalla data di somministrazione.
Se sono passati quasi 9 mesi, attenzione dunque, perché a breve il vostro green pass non sarà più valido. In questo caso è necessario prenotare subito la terza dose, in modo da ricevere la nuova Certificazione entro 48 ore dalla somministrazione del vaccino, che varrà per 9 mesi (qui come e dove prenotarla in ogni Regione).
L’altra data da segnarsi sul calendario è quella del 1° febbraio 2022: da quel giorno la durata del green pass da vaccinazione (intesa come completamento del ciclo primario e terza dose booster) e guarigione post vaccinazione sarà ulteriormente ridotta da 9 a 6 mesi.
Green pass per le persone guarite dal Covid da meno di 6 mesi
Cosa succede al green pass se siete guariti dal Covid da meno di 6 mesi? Per prima cosa è necessario che il vostro certificato di guarigione venga trasmesso a livello centrale. Il vostro medico curante o l’ASL che ha emesso la certificazione di fine isolamento dovranno inserire i vostri dati nel Sistema Tessera Sanitaria.
Solamente dopo questo inserimento, il Ministero della Salute potrà generare in automatico il green pass che, in Italia, varrà per 6 mesi dalla data di inizio validità indicata sul certificato di guarigione. Nel resto dell’Unione europea varrà per 180 giorni dal primo tampone molecolare positivo.
Cosa fare se non ricevete il green pass in questo modo? Come precisato nelle Faq del governo, solo alcune Regioni hanno trasmesso alla Piattaforma nazionale-DGC i dati delle guarigioni per l’emissione automatica delle Certificazioni verdi per guarigione.
Se non ricevute un SMS o email con l’AUTHCODE e non la trovate nella sezione “Messaggi” dell’App IO o accedendo con SPID al sito www.dgc.gov.it, è probabile che il medico o la Asl non abbiano inserito nel sistema Tessera sanitaria i dati relativi al vostro certificato di guarigione.
In questo caso dovete rivolgervi al vostro medico di famiglia o alla Asl perché inseriscano i dati nel sistema. Il green pass a quel punto verrà rilasciato subito, dopo qualche minuto.