Covid, senza bollettino calano anche i vaccini: l’allarme

Dalla Gimbe arriva l'allarme per il passo indietro sui dati Covid e scatta la preoccupazione per il drastico calo delle vaccinazioni

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Redazione

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La pandemia da Covid-19 è tutt’altro che alle spalle, ma con la decisione di diramare il bollettino dei contagi settimanalmente e non più giornalmente sembra essere passata in sordina. Non è questo il caso, in quanto dal monitoraggio della Fondazione Gimbe emergono numeri che non possono far dormire sonni tranquilli agli italiani e soprattutto al nuovo esecutivo guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, seguendo l’indicazione del neo ministro della Salute Orazio Schillaci, ha deciso di abolire la comunicazione dei numeri di casi, decessi e positività al Covid giornaliero.

Da un lato questa mossa permette agli italiani di non attendere con ansia, come avvenuto nei primi mesi della pandemia del 2020, il bollettino, dall’altro però rischia di creare un quadro falso della situazione Covid in Italia, con il virus che è ancora ben presente nel nostro Paese.

I numeri dei vaccini in Italia

Un risultato che in molti avevano pronosticato è quello del calo delle somministrazioni dei vaccini una volta messo in archivio il bollettino dei contagi giornalieri. La Fondazione Gimbe, infatti, analizzando la settimana dal 26 ottobre al 1 novembre, ha sottolineato che la quarta dose di vaccino contro il Covid è stata fatta da quasi 4,3 milioni di persone, ovvero circa due su dieci tra quelle a cui sarebbe prioritariamente consigliata. Si tratta di un calo del 25,3%, con 6,8 milioni di persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (qui vi abbiamo parlato dei medici no vax reintegrati).

Secondo il monitoraggio settimanale delle Fondazione, in base alla platea di 19,1 milioni di persone tra over 60, fragili, immunocompromessi, operatori sanitari e ospiti delle Rsa, il tasso di copertura con le quarte dosi è del 22,5%, ma con nette differenze regionali. Infatti si va dal 10,5% della Sicilia al 34,2% del Piemonte. A far preoccupare poi è un dato chiaro: nella settimana 26 ottobre-1 novembre a calare sono stati anche i nuovi vaccinati: sono stati 1.339 rispetto ai 1.470 della settimana precedente (-8,9%).

Quanto alla terza dose, ne sono state somministrate 40,2 milioni. Il tasso di copertura nazionale è dell’84,4% e va dal 78,5% della Sicilia all’88,3% della Lombardia. Mentre sono 7,43 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui 5 milioni possono riceverla subito.

L’allarme sui vaccini, cosa chiede Gimbe

Dati alla mano, a chiedere maggior chiarezza e un “ritorno al passato” e al tradizionale bollettino Covid giornaliero è stato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che ha definito lo stop alla pubblicazione come “un passo indietro sulla trasparenza. Va ripristinata immediatamente a beneficio della comunità scientifica e della popolazione“. Dal 30 ottobre, infatti, risulta interrotta anche la pubblicazione quotidiana dei dati grezzi sul repository ufficiale del Ministero e dal 29 il monitoraggio dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas) sull’occupazione dei posti nelle terapie intensive. Al momento, quindi, la Fondazione Gimbe “è impossibilitata a garantire il monitoraggio indipendente condotto a beneficio della cittadinanza, delle istituzioni e degli organi di informazione negli ultimi due anni e mezzo” ha sottolineato Cartabellotta (qui invece vi abbiamo parlato dell’obbligo di mascherine ancora in vigore).

Così facendo, infatti, il Governo ha deciso di interdire il “pubblico accesso al patrimonio comune dei dati quotidiani sulla pandemia”. Cartabellotta ha sottolineato dunque si tratti di “un anacronistico passo indietro sulla trasparenza”. Per questo la Fondazione Gimbe ha inviato al ministro Schillaci una richiesta di ripristino immediato della pubblicazione giornaliera dei dati” che, secondo quanto spiegato dal presidente Gimbe, devono essere disponibili “non solo ‘alle autorità competenti’ ma anche alla comunità scientifica e alla popolazione intera”.