Covid, quanti test rapidi bisogna fare per essere sicuri di essere negativi

Nuove misure per ridurre il rischio di un falso negativo con i test anti Covid fatti in casa: quando possiamo essere sicuri del risultato? Le linee guida FDA

La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha confermato che un solo test rapido anti Covid – anche se negativo – non è sicuro. L’autorità sanitaria americana ha infatti diramato nuove linee guida anti contagio con le quali suggerisce alle persone di eseguire test ripetuti o seriali a seguito del primo risultato dato da qualsiasi test dell’antigene fatto a casa, per ridurre il rischio che un’infezione possa non essere rilevata (e quindi essere un caso “falso negativo”) e per aiutare a prevenire che le persone diffondano inconsapevolmente il virus ad altri. Ma quanti test rapidi bisogna fare per essere sicuri di essere negativi?

Covid, quando il virus potrebbe non essere rilevato dai test rapidi

Secondo gli esperti, i test rapidi fatti in casa rilevano le proteine, chiamate antigeni, del SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid. Tuttavia, è meno probabile che un test dell’antigene “home made” rilevi il virus rispetto ai test molecolari, come i test di reazione a catena della polimerasi (PCR), soprattutto all’inizio di un’infezione o nelle persone che non hanno sintomi (qui le nuove regole di isolamento per gli asintomatici).

“Le raccomandazioni di oggi – ha scritto nel suo comunicato la FDA – si basano sui risultati degli ultimi studi condotti su persone con probabile infezione Omicron, che mostrano che ripetere i test dopo un risultato negativo a casa aumenta le possibilità di un risultato accurato. I test diagnostici rimangono una pietra angolare della lotta della nostra nazione contro il Covid”. C’è da aggiungere, comunque, che nonostante esista il fenomeno dei falsi positivi (qui abbiamo approfondito meglio l’argomento), gli scienziati sono tutti d’accordo sul fatto che i test dell’antigene, sebbene non perfetti, rimangono un’opzione rapida e conveniente, a cui è sempre meglio affidarsi, nel dubbio. Basta solo non fermarsi al primo risultato, specie se si è entrati a contatto con una persona che è risultata positiva.

Quanti test rapidi bisogna fare per essere sicuri di essere negativi?

Quindi, se è consigliato utilizzare più test in un determinato periodo di tempo, quando siamo veramente sicuri di essere “fuori pericolo”? C’è un numero di test che assicurano la negatività e scongiurano il pericolo di un “falso negativo”?

Secondo le indicazioni FDA, le persone – in caso di esposizione al virus – dovrebbero sottoporsi ai test anti Covid ogni 2-3 giorni, soprattutto quando non hanno sintomi tipici. In caso di risultato negativo al secondo test si può scegliere di ripetere il test 48 ore dopo o prendere in considerazione l’idea di sottoporsi a un test molecolare di laboratorio (che è più preciso).

Se in quest’arco di tempo sono emersi sintomi riconducibili al Covid o in caso di contatto con positivo la FDA consiglia di eseguire nuovamente il test 48 ore dopo il primo test negativo, e poi 48 ore dopo il secondo test negativo, per un totale di almeno tre test.

Parallelamente, la FDA sta collaborando con il National Institutes for Health (NIH) e la Chan Medical School dell’Università del Massachusetts e insieme hanno progettato uno studio completo finanziato dal programma Rapid Acceleration Diagnostics (RADx) del NIH e ha incluso più di 7.000 partecipanti. I risultati dello studio saranno messi a disposizione di produttori di test rapidi anti Covid “fai da te”, con l’obiettivo di rendere più affidabili possibili i risultati.