Il Covid-19 si avvia sempre di più ad assumere una forma endemica al pari dell’influenza, ma come vale per i virus stagionali il vaccino rimane una forma di prevenzione necessaria per le categorie di popolazione più esposte al coronavirus. “Dopo tre anni di sofferenze, la pandemia la abbiamo lasciata alle spalle e i dati che abbiamo sono molto rassicuranti“: parola del ministro della Salute, Orazio Schillaci che in un’intervista al Tg1 mattina annuncia che in autunno “ci sarà una vaccinazione che consiglieremo ai pazienti fragili e agli anziani”.
Covid, la situazione in Italia
Proprio alla luce di grandezze meno allarmanti e man mano più ridotte, per volere del Governo Meloni ormai da mesi i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia sono diffusi solo a cadenza settimanale. Dall’ultimo monitoraggio di Iss e ministero della Salute pubblicato venerdì 7 aprile, risultano 20.075 i nuovi contagi registrati nel periodo che va dal 31 marzo al 6 aprile, in calo rispetto ai 21.883 dei sette giorni precedenti, con 173 decessi, in salita rispetto ai 156 rilevati dal 24 al 31 marzo.
A fronte di 388.766 tamponi effettuati, in calo in confronto ai 442.819 della settimana precedente, gli ultimi dati riportano un tasso di positività in leggero aumento, dal 4,9% al 5,2%.
Si trattano di cifre comunque incoraggianti anche in considerazione del fatto che il Covid-19 colpisce ormai con minore violenza e sembrerebbe rappresentare un pericolo soltanto per le categorie con sistemi immunitari più deboli (qui abbiamo parlato dello sviluppo di vaccini a mRna contro i tumori e le malattie autoimmuni grazie al Covid).
Ed è a queste categorie che sarà mirata la nuova campagna vaccinale contro il Sars-Cov-2 in programma in autunno, secondo quanto ha dichiarato il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Tg1 Mattina, sottolineando che in Italia “abbiamo una scorta di vaccini anti Covid anche superiore alle nostre necessità”.
Le raccomandazioni dell’Ecdc
Un piano vaccinale anti-Covid dedicato alle persone anziane e ai cosiddetti fragili è raccomandato anche dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che ha diffuso un rapporto nel quale dà indicazioni ai sistemi sanitari nazionali in tutta Europa su come preparare la campagna di immunizzazione alla fine della prossima estate.
L’Ecdc stima in generale che il programma di vaccinazione debba essere mirato proprio ai soggetti con comorbidità sottostanti e immunocompromessi, indipendentemente dall’età.
Secondo i calcoli del Centro europeo, nonostante non sia stato ancora fissato un modello stagionale della circolazione del Sars-CoV-2, si prevede un’incisività della malattia maggiore durante le stagioni fredde. Ma una somministrazione del vaccino anti-Covid già in primavera alla popolazione over-80 e ai soggetti più vulnerabili, consentirebbe di prevenire di quasi la metà i ricoveri (qui abbiamo parlato di un sintomo poco conosciuto del Covid-19).
Sulla base dei calcoli effettuati tramite modelli epidemiologici, gli esperti hanno formulato due ipotesi di campagna vaccinale:
- un programma di vaccinazione dell’autunno 2023 con un’elevata diffusione del vaccino rivolto a persone di età pari o superiore a 60 anni che dovrebbe prevenire fino al 32% dei ricoveri correlati a Covid-19 nell’UE/SEE .
- la combinazione di un programma di vaccinazione dell’autunno 2023 per le persone di età pari o superiore a 60 anni con una campagna di vaccinazione della primavera 2023 per le persone di età pari o superiore a 80 anni che dovrebbe prevenire fino al 44% dei ricoveri correlati a Covid-19.