Entro il 2030 i primi vaccini contro tumori, Hiv, malattie cardiache e autoimmuni

Moderna ha annunciato che entro pochissimi anni saranno disponibili i primi vaccini contro il cancro e diverse malattie. Ecco cosa sappiamo

Pubblicato: 12 Aprile 2023 19:31

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Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

Se ne parla ormai da anni, ma il traguardo sembrava ancora lontano. Oggi, complice la straordinaria spinta data alla ricerca “grazie” al Covid, è praticamente realtà. Moderna ha annunciato che entro il 2030 avremo i primi vaccini contro i tumori, le malattie cardiovascolari e quelle autoimmuni. Una rivoluzione vera, tangibile, che cambia radicalmente il corso della storia della medicina. Non significherà certo zero morti per cancro, ma sicuramente un balzo in avanti incredibile e denso di conseguenze, sul piano sanitario-sociale e anche economico.

Il colosso Usa delle biotech, da sempre all’avanguardia nelle terapie e nei vaccini a base di RNA messaggero (mRNA), protagonista della lotta alla pandemia grazie al suo vaccino anti-Coronavirus Spikevax, ha annunciato insieme all’altra Big Pharma tedesca Merck che un vaccino sperimentale contro il cancro a mRNA personalizzato, in combinazione con Keytruda (Pembrolizumab), terapia anti-tumore di Merck, ha ottenuto l’ok dall’Ema, l’Agenzia europea per i farmaci, per il trattamento di pazienti con stadio ad alto rischio melanoma III/IV dopo resezione completa.

Nel dettaglio, l’ok è arrivato al sistema PRIME, meccanismo di regolamentazione gestito dall’EMA che fornisce supporto per lo sviluppo di farmaci mirati a un’esigenza medica insoddisfatta. Attraverso PRIME, l’Ema offre un supporto tempestivo e proattivo per aiutare a ottimizzare la generazione di dati solidi sui benefici e sui rischi di un medicinale e accelerare lo sviluppo e la valutazione delle domande di farmaci, con l’obiettivo di aiutare i pazienti a beneficiare il prima possibile delle terapie che potrebbero migliorare significativamente la qualità della loro vita.

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Cosa sappiamo del melanoma

Il melanoma è la forma più grave di cancro della pelle. Caratterizzato dalla crescita incontrollata delle cellule produttrici di pigmento, è un tumore sempre più diffuso.

I tassi di melanoma sono aumentati negli ultimi decenni, con quasi 325mila nuovi casi diagnosticati in tutto il mondo solo nel 2020. Si stima che il melanoma cutaneo abbia rappresentato il 4% di tutte le nuove diagnosi di cancro nei paesi dell’UE nel 2020, primo anno di pandemia – tutti i tumori, esclusi tumori della pelle non melanoma – e per l’1,3% di tutte le morti dovute al cancro. Questo l’ha reso il 6° tumore più frequente, dopo quello al seno, al colon-retto, alla prostata, al polmone e alla vescica, e una delle 20 cause più frequenti di morte per tumore.

Il Pembrolizumab utilizzato da tempo contro il melanoma è una sostanza che appartiene alla classe di farmaci antitumorali meglio noti come anticorpi monoclonali: si utilizza soprattutto per il trattamento dei pazienti adulti affetti da melanoma avanzato, non resecabile o metastatico.

Tutto sul vaccino Moderna contro il melanoma

Il vaccino mRNA-4157/V940 è un nuovo vaccino antitumorale personalizzato a base di acido ribonucleico messaggero (mRNA) costituito da un singolo mRNA sintetico che codifica fino a 34 neoantigeni, progettato e prodotto sulla base della firma mutazionale unica del tumore del paziente.

I vaccini contro il cancro personalizzati sono progettati per innescare il sistema immunitario in modo che un paziente possa generare una risposta antitumorale su misura specifica per la sua firma di mutazione tumorale. Keytruda è un’immunoterapia che agisce aumentando la capacità del sistema immunitario dell’organismo di aiutare a rilevare e combattere le cellule tumorali. Sulla base dei primi studi clinici, la combinazione di mRNA-4157/V940 con Keytruda potrebbe potenzialmente fornire un vantaggio e favorire la distruzione delle cellule tumorali.

Anche negli Usa anche la FDA-Food and Drug Administration ha concesso la designazione di terapia innovativa per questo vaccino, sempre in combinazione con Keytruda, per il trattamento di pazienti con melanoma ad alto rischio in stadio III/IV dopo resezione completa.

Questo vaccino è stato definito una “pietra miliare” da Eric H. Rubin, vicepresidente senior di Merck Research Laboratories, per via del potenziale di applicazione in approcci personalizzati. “Non vediamo l’ora di lavorare con l’Ema, in collaborazione con Moderna, per portare avanti il ​​nostro programma di sviluppo clinico per il vaccino mRNA-4157/V940 in combinazione con Keytruda” ha detto.

Tradotto, significa che questo vaccino potrebbe rappresentare un trattamento concreto ed efficace contro il cancro per persone con alternative limitate, ha chiarito Stephen Hoge, Presidente di Moderna. “C’è un elevato bisogno insoddisfatto di terapie nel melanoma, in quanto può essere una condizione pericolosa per la vita in cui le terapie disponibili potrebbero non essere sufficientemente efficaci in una percentuale significativa di pazienti”.

Il futuro del mercato dei vaccini

Le aziende farmaceutiche intanto continuano a discutere i risultati dello studio di fase 2 Keynote-942 con le autorità regolatorie e prevedono di avviare uno studio di fase 3 nel 2023 e di espandersi rapidamente ad altri tipi di tumore, incluso il carcinoma polmonare.

Keynote-942 è uno studio di fase 2b randomizzato ancora in corso che ha arruolato 157 pazienti con melanoma in stadio III/IV. Dopo la resezione chirurgica completa, i pazienti sono stati randomizzati a ricevere mRNA-4157/V940 (nove dosi totali di mRNA-4157) e Keytruda (200 mg ogni tre settimane fino a 18 cicli per circa un anno]) rispetto alla somministrazione del solo Keytruda per circa un anno fino a recidiva della malattia o tossicità inaccettabile.

Moderna però non si ferma qui. Sempre in questi giorni è arrivato anche l’annuncio che ci sono diversi nuovi vaccini candidati, anche per virus enterici, come il norovirus, e mirati alla malattia di Lyme, il che rappresenterebbe il primo vaccino batterico per Moderna, ha affermato l’AD Stéphane Bancel. I nuovi vaccini allo studio cercano di affrontare le malattie infettive che causano notevoli oneri sanitari, compresi quelli dovuti a virus respiratori, virus latenti e minacce varie alla salute globale.

Moderna prevede importanti lanci di vaccini nei prossimi anni. Secondo le stime dell’azienda, il solo mercato globale annuale del booster Covid vale circa 15 miliardi di dollari.

La società stima anche che le vendite di prodotti respiratori nel 2027 saranno comprese tra 8 e 15 miliardi di dollari, con un utile compreso tra 4 e 9 miliardi. Questo quadro è supportato da 6 miliardi a 8 miliardi di dollari di ulteriori investimenti in ricerca e sviluppo nei prossimi anni.

Vaccini contro i virus respiratori

In particolare, arriveranno vaccini contro l’influenza stagionale, contro l’influenza A e altri ceppi di influenza B. Le infezioni respiratorie sono una delle principali cause di morte a livello globale e sono particolarmente dannose per i giovani, gli immunocompromessi e gli anziani che soffrono di malattie più gravi, maggiore incidenza di ospedalizzazione e maggiore mortalità rispetto ai giovani adulti.

Vaccino contro l’influenza

In tutto il mondo, l’influenza porta a 3-5 milioni di casi gravi e tra 290mila e 650mila decessi respiratori correlati all’influenza ogni anno.

Tre tipi principali di virus influenzali (A, B e C) infettano gli esseri umani. Sebbene i virus dell’influenza A e B causino epidemie di influenza stagionale, i virus dell’influenza A portano alla maggior parte dei ricoveri correlati all’influenza negli anziani, compreso oltre il 95% dei ricoveri nella stagione influenzale più recente.

Moderna ha diversi candidati al vaccino antinfluenzale in fase di sviluppo clinico:

  • mRNA-1010: vaccino quadrivalente stagionale contro l’influenza che utilizza ceppi raccomandati dall’Oms
  • mRNA-1011/1012: candidato vaccino penta/esavalente stagionale contro l’influenza
  • mRNA-1020/1030: candidato vaccino stagionale contro l’influenza in grado di colpire le regioni più fertili per il virus

Vaccino contro il virus respiratorio sinciziale

Anche il virus respiratorio sinciziale preoccupa sempre di più, tanto da essere diventato la principale causa di malattie respiratorie nei bambini piccoli e gli adulti più anziani sono ad alto rischio di infezioni gravi. Oltre alla mortalità acuta e alla morbilità, l’infezione da RSV è associata a effetti a lungo termine come l’asma e la compromissione della funzionalità polmonare nei bambini e la broncopneumopatia cronica ostruttiva negli anziani.

Ogni anno, ci sono circa 2 milioni di infezioni da virus respiratorio sinciziale gestite dai medici e dai 58mila agli 80mila ricoveri in bambini di età inferiore ai 5 anni solo negli Stati Uniti. Nei Paesi ad alto reddito nel 2019, l’RSV ha causato circa 5,2 milioni di casi, 470mila ricoveri e 33mila decessi in ospedale negli adulti di età superiore ai 60 anni.

Moderna sta lavorando a vaccini anti RSV soprattutto per anziani e bambini, e a vaccini combinati per colpire l’RSV insieme all’influenza e al Covid.

Vaccino contro il Covid

Moderna andrà infatti avanti anche con il vaccino contro il Covid. Nonostante il successo della vaccinazione nel ridurre la diffusione del SARS-CoV-2, il Covid resta infatti una delle principali cause di malattie gravi e mortalità in tutto il mondo. Moderna prevede di continuare a proteggerci dalla fase endemica di Coronavirus anche attraverso booster multivalenti e promuovendo vaccini di nuova generazione.

La piattaforma mRNA dell’azienda può produrre vaccini abbinati a varianti su un orizzonte temporale più breve, in linea con i recenti commenti della Food and Drug Administration Usa sui tempi della potenziale selezione del ceppo per la stagione di richiamo autunnale.

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Vaccini contro i virus latenti

Moderna sta promuovendo anche 7 vaccini candidati contro 5 virus che causano infezioni latenti, 5 dei quali sono in fase di sperimentazione clinica. Quando è latente, un virus è presente nel corpo ma esiste in una sorta di stato di riposo, in genere senza causare sintomi evidenti.

I virus latenti possono riattivarsi e causare sintomi clinici durante i periodi di stress o quando l’immunità è compromessa. La capacità di latenza è una caratteristica distintiva ad esempio dell’HIV e della famiglia degli Herpes virus, tra cui il citomegalovirus (CMV), il virus di Epstein-Barr (EBV), il virus Varicella-Herpes Zoster (VZV) e il virus dell’herpes simplex (HSV).

Vaccino contro il citomegalovirus

Il citomegalovirus (CMV) è la causa più comune di infezione congenita in tutto il mondo. Un bambino su 200 negli Usa nasce con un’infezione congenita da CMV e, tra quelli colpiti, 1 su 5 avrà gravi problemi di salute. Possibili conseguenze a breve e lungo termine dell’infezione da CMV includono microcefalia, corioretinite, convulsioni, ipoacusia neurosensoriale, deterioramento cognitivo e paralisi cerebrale.

Visto che la maggior parte dei casi di infezione congenita invalidante da CMV potrebbe essere prevenuta da una politica di vaccinazione universale, Moderna sta testando l’mRNA-1647 negli adolescenti.

Vaccino contro l’HIV

Il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), causa dell’AIDS, continua ad avere effetti devastanti sulla salute a livello globale, nonostante se ne parli sempre meno. Ogni anno provoca circa 650mila morti in tutto il mondo. Moderna sta portando avanti 3 studi clinici di fase I sui vaccini contro l’HIV.

Nuovi vaccini

Vaccino contro il virus enterico: norovirus

Ma ci sono anche virus “nuovi”. I virus enterici, compreso il norovirus, sono una delle principali cause di gastroenterite acuta globale, con conseguente significativa morbilità e mortalità in tutto il mondo, in particolare tra i bambini piccoli e gli adulti più anziani.

Il norovirus è altamente contagioso e la principale causa di malattia diarroica a livello globale, associata al 18% di tutte le malattie diarroiche in tutto il mondo, con circa 200mila morti all’anno e notevoli costi sanitari.

Vaccini batterici: malattia di Lyme

Moderna ha anche annunciato nuovi candidati vaccino per affrontare la malattia di Lyme, mRNA-1982 e mRNA-1975, che rappresentano la prima applicazione dell’azienda a batteri della sua tecnologia mRNA.

Con circa 120mila casi di malattia di Lyme segnalati all’anno negli Stati Uniti e in Europa, c’è un significativo onere sulla qualità della vita creato da questo patogeno, in particolare collegato alle zecche, ma non solo. Con l’aumento delle temperature atmosferiche, il terreno fertile per la malattia di Lyme continua ad aumentare, e colpisce principalmente i bambini sotto i 15 anni e gli adulti più anziani. Anche in Italia, non solo nei boschi ma persino nei parchi cittadini, in estate è emergenza zecche e aumentano i casi di infezione.

I pazienti possono sviluppare eruzioni cutanee, febbre, mal di testa, affaticamento, dolori articolari, gonfiore, rigidità e mal di testa. Gli adulti più anziani sembrano avere maggiori probabilità di risposta sfavorevole al trattamento rispetto ai pazienti più giovani.