Il ministero della Salute ha diffuso un richiamo a scopo precauzionale per rischio chimico di un lotto di riso Carnaroli, per la presenza di Cadmio oltre i livelli consentiti dalla legge. In seguito alla segnalazione del produttore è stato disposto il ritiro dagli scaffali dei supermercati del riso a marchio ‘Carosio’ commercializzato dalla catena di discount Lidl. Come sempre in questi casi, si raccomanda di non consumare l’alimento oggetto di segnalazione e di riportarlo al punto vendita.
Il richiamo
Il richiamo per la presenza di cadmio oltre i limiti di legge nelle confezioni di riso indicate è stato pubblicato con un avviso di allerta venerdì 6 ottobre, sul portale del ministero della Salute dedicato agli avvisi di sicurezza e ai richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori.
Il lotto del riso Carnaroli a marchio ‘Carosio’ distribuito dalla Lidl e interessato dal richiamo corrisponde al numero di codice a barre 20505318.
Il riso è venduto in confezione da 1 kg e riporta come data di scadenza o termine minimo di conservazione (Tmc) 11/02/2025. Il prodotto classificato come “non idoneo al consumo” è prodotto dalla Curti s.r.l., storica industria risiera di cui fa parte il marchio Curtiriso, nello stabilimento in Viale Stazione 113 a Valle Lomellina, comune lombardo in provincia di Pavia.
A scopo cautelativo, l’azienda raccomanda di non consumare il riso con il termine minimo di conservazione indicato e a riportarlo al punto vendita Lidl di acquisto per il rimborso. A gennaio scorso la Curti s.r.l. era stata interessata dal richiamo di alcuni lotti di riso di diverse aziende dagli scaffali dei supermercati e sempre a inizio 2023 lahttps://quifinanza.it/editoriali/riso-contaminato-ritirato-supermercati/685491/ presenza di cadmio era stata segnalata in altri lotti di riso ritirati dai supermercati Esselunga.
Che cos’è il cadmio
Il cadmio è un metallo pesante che può essere presente nel cibo ed è classificato dall’International Agency for Research on Cancer come una sostanza cancerogena del gruppo 1, cioè tra i carcinogeni umani certi. Un’esposizione a dosi eccessive di questo metallo è dunque associata a una maggiore possibilità di sviluppare un tumore.
L’ingestione di un’eccessiva concentrazione di cadmio può rappresentare un pericolo per la salute e può provocare sintomi come diarrea, mal di stomaco e vomito. La sostanza viene assorbita in parte dall’organismo, trattenuto dai reni e dal fegato, dove può rimanere per decenni.
L’assunzione cronica di quantità elevate di cadmio può causare insufficienza renale, danni al sistema nervoso, al sistema immunitario, all’apparato riproduttivo e alla demineralizzazione delle ossa, portando a un elevato rischio fratture.
Il cadmio è presente soprattutto vicino alle zone industriali in cui si estraggono, raffinano e lavorano metalli non ferrosi e combustibili fossili, nelle quali si producono batterie e vernici, fertilizzanti artificiali a base di fosfati, vengono inceneriti e smaltiti i rifiuti. Si diffonde attraverso il vento, percorrendo lunghe distanze rispetto al sito di emissione, e si deposita sul suolo o sulla superficie dell’acqua.
Questo metallo è utilizzato principalmente per la fabbricazione di questi oggetti e materiali:
- Batterie ricaricabili.
- Coloranti.
- Rivestimenti e placcature.
- Stabilizzatori per materie plastiche.
- Leghe con altri metalli per saldature.
- Conduttori elettrici.