Riso, presenza di cadmio oltre i limiti per tre prodotti: l’indagine di Altroconsumo

Il riso è molto esposto all'assorbimento metalli pesanti in particolare di cadmio e arsenico, ma anche ai pesticidi

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’indagine di Altroconsumo su 20 marche di riso carnaroli rivela che la maggioranza dei campioni contiene un livello di cadmio prossimo al limite legale. Inoltre, tre marche (Conad, Pam e Mondella-MD) superano il limite precauzionale per la sicurezza dei consumatori e sono stati segnalati al Ministero della Salute.

L’indagine di Altroconsumo

Il processo di valutazione della qualità ha coinvolto diverse prove di laboratorio sui prodotti esaminati. I parametri analizzati comprendono il peso netto e la sostenibilità ambientale dell’imballaggio, l’umidità, un fattore legato alla durata di conservazione del prodotto e la verifica della varietà del riso dichiarata.

Inoltre, anche la ricerca di arsenico e la presenza di difetti comuni previsti dalla legge che possono compromettere la qualità del prodotto, come chicchi spezzati o danneggiati e sempre la ricerca di altri inquinanti pericolosi, come le micotossine e residui di pesticidi presenti nei chicchi.

Il riso è molto esposto all’assorbimento di metalli pesanti in particolare di cadmio e arsenico, i quali possono essere ritrovati nei pasti dei consumatori. L’accumulo di tali sostanze nel lungo periodo può provocare danni alla salute umana. L’esposizione prolungata e anche residuale al cadmio attraverso cibi e acqua è associata a effetti tossici, soprattutto a livello renale (è importante precisare che l’associazione non implica necessariamente una relazione causa-effetto).

Variare l’alimentazione e includere una vasta gamma di cibi nella propria dieta permette di sfruttare i benefici di ogni alimento e ridurre al minimo l’accumulo di sostanze non salutari, come i metalli pesanti. Non è raro che dei lotti di riso vengano ritirati dai supermercati per la troppa presenza di cadmio, come accaduto ad Esselunga ad inizio 2023, quando vennero tolti dal mercato diversi prodotti contenenti il riso.

Altroconsumo comunica inoltre che l’indagine si è concentrata sull’identificazione di altri contaminanti potenzialmente pericolosi, come i residui di pesticidi, i quali hanno generato valutazioni insufficienti per alcune marche. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi e risposte definitive dagli esperti poiché in alcuni casi sono state rilevate sostanze con un profilo di rischio incerto. Questo sottolinea l’importanza di migliorare e rendere più sicuri i processi di produzione alimentare.

Le marche migliori

Le marche che hanno ottenuto una valutazione di qualità eccellente includono:

  • Le Stagioni d’Italia Carnaroli (80/100), che si distingue come Migliore del Test e Miglior Acquisto.
  • Riso del Vo Carnaroli Classico (80/100), anch’esso riconosciuto come Migliore del Test e Miglior Acquisto.
  • Riso AlmoCarnaroli, che si aggiudica il titolo di Miglior Acquisto con una valutazione di 78/100.
  • Riserva Gallo, con una valutazione di 76/100.

Inoltre, Coop Riso Carnaroli ha ricevuto un giudizio di qualità buona e ha guadagnato il titolo di Miglior Acquisto.

I prodotti sono stati acquistati nel luglio del 2023 e analizzati tra agosto e novembre dello stesso anno. Altroconsumo ha considerato i marchi più venduti, cercando di coprire in modo equo le diverse fasce di prezzo e i marchi della grande distribuzione.

Che cos’è il cadmio

Il cadmio è un metallo pesante che può essere presente negli alimenti ed è classificato come una sostanza cancerogena del gruppo 1 dall’International Agency for Research on Cancer, ovvero tra i carcinogeni umani certi. L’esposizione a dosi elevate di cadmio è associata a un aumento del rischio di sviluppare tumori.

L’assunzione di concentrazioni eccessive di cadmio può rappresentare un serio pericolo per la salute e può causare sintomi come diarrea, mal di stomaco e vomito. Questa sostanza viene parzialmente assorbita dall’organismo, accumulandosi principalmente nei reni e nel fegato, dove può persistere per molti anni. L’ingestione cronica di elevate quantità di cadmio può provocare insufficienza renale, danni al sistema nervoso, al sistema immunitario, al sistema riproduttivo e alla demineralizzazione delle ossa, aumentando così il rischio di fratture.

Questo metallo viene utilizzato principalmente per la produzione di batterie ricaricabili, coloranti, rivestimenti e placcature e conduttori elettrici.