Richiamato integratore alimentare per rischio chimico, lotti e pericoli

Un lotto di integratore alimentare è stato richiamato dal ministero della Salute per rischio chimico: contiene biossido di titanio, additivo alimentare bandito dal 2022 negli alimenti

Foto di Riccardo Castrichini

Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 4 Novembre 2024 21:54Aggiornato: 8 Novembre 2024 16:31

Chi è solito assumere integratori alimentari deve prestare attenzione al nuovo richiamo dal mercato disposto dal ministero della Salute italiano e pubblicato nell’apposita sezione del sito istituzionale. Oggetto del provvedimento è un lotto di integratori alimentari prodotti dall’azienda Sigmar Italia Spa. Il dicastero ha segnalo il richiamo che era già stato disposto dal produttore, confermando il rischio chimico legato all’assunzione del prodotto. Nell’avviso sono inoltre indicati tutti i riferimenti per poter riconoscere l’integratore alimentare: si tratta di lotto, data di scadenza e stabilimento di produzione.

Richiamato integrato alimentare: i lotti

L’integratore alimentare richiamato dal mercato dal ministero della Salute è conosciuto con il nome Leninerv 600. A essere interessato dal procedimento è un solo lotto del prodotto che corrisponde al seriale SG23001. Quanto alla data di scadenza, questa viene fatta corrispondere a gennaio 2026. Le confezioni di questi integratori alimentari, inoltre, sono composte da un numero totale di 20 compresse.

Lo stabilimento di produzione di Leninerv 600

Il lotto di integratore alimentare Leninerv 600 oggetto del richiamo è stato prodotto dall’azienda Sigmar Italia Spa per Grünenthal Italia S.r.l. Lo stabilimento di produzione è sito in via Sombreno 11, ad Almè, in provincia di Bergamo.

I rischi dell’integratore alimentare

Alla base della scelta del ministero della Salute di confermare il richiamo alimentare già disposto dal produttore dell’integratore alimentare Leninerv 600 c’è la presenza, nel prodotto, di biossido di titanio. Si tratta di un additivo alimentare (E171) che, a partire dal 2022, è stato vietato dall’Unione europea negli alimenti, negli integratori e nei mangimi.

Cosa deve fare chi ha già comprato l’integratore

Chi in seguito a controllo dovesse rendersi conto di aver acquistato l’integratore alimentare Leninerv 600 richiamato deve, come prima cosa, evitare di consumarlo per non incappare nei rischi collegati all’assunzione di biossido di titanio. Questo additivo alimentare, se consumato per lunghi periodi e in grandi quantità, può comportare degli effetti cancerogeni sul colon retto, interferire col sistema immunitario e ledere la capacità riproduttiva.

In un secondo momento è possibile provvedere alla restituzione della merce acquistato presso il punto vendita d’acquisto dove, dopo aver mostrato il proprio scontrino o la fattura, sarà possibile ottenere il cambio del prodotto o il rimborso delle somme spese.

Sempre aggiornati sui richiami alimentari

Al fine di migliorare e rendere più veloce la comunicazione con i cittadini, il ministero della Salute ha sviluppato un’app dedicata ai richiami alimentari. Si chiama Richiami Prodotti Italia e, grazie al suo sistema di notifiche in tempo reale, permette ai cittadini di ricevere nell’immediato tutte le informazioni in merito all’agire del dicastero della Salute. Disponibile sia per iOS che per Android, questa applicazione consente anche di effettuare uno screening di tutti i prodotti che si hanno già in casa così che, in pochi semplici click, si possa avere la certezza sulla sicurezza degli stessi.

L’ampio lavoro svolto del ministero della Salute in merito alla sicurezza alimentare rende l’Italia il quarto Paese in Europa per numero di interventi. Con 415 segnalazioni – dati del 2023 del report sui richiami alimentari Relazione sul sistema di allerta europeo RASFF – il nostro Paese incide sul totale delle notifiche con per l’8,9%, dietro a Germania (12,9%), Paesi Bassi (12,5%) e Francia (9%).