I ghiacciai in Groenlandia potrebbero sparire per sempre: i dati allarmanti

Un recente studio ha previsto che il rilascio massiccio di tonnellate di CO2 nell'atmosfera avrebbe un impatto devastante sulla calotta glaciale della Groenlandia

Foto di Alessandro Mariani

Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute dei ghiacciai del mondo è diventato sempre più evidente negli ultimi anni, a causa dell’aumento delle emissioni di CO2 nell’atmosfera e delle temperature degli oceani. Uno dei ghiacciai più minacciati è la calotta glaciale della Groenlandia, che copre un’area di oltre 1,7 milioni di chilometri quadrati ed è il secondo corpo glaciale più grande al mondo.

L’aumento delle emissioni di carbonio potrebbe scioglierebbe completamente la calotta glaciale della Groenlandia

Un recente studio condotto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research in Germania, guidato dal climatologo Dennis Höning, ha previsto che il rilascio di 1.000 giga-tonnellate di CO2 nell’atmosfera avrebbe un impatto devastante sulla calotta glaciale della Groenlandia. Per fare questa previsione, il team ha sviluppato un modello matematico complesso che ha considerato tutti i fattori che influenzano lo scioglimento dei ghiacciai, tra cui la temperatura dell’aria e dell’acqua, l’attività delle correnti oceaniche e i livelli delle precipitazioni.

I risultati sono allarmanti: il rilascio di 1.000 giga-tonnellate di carbonio scioglierebbe completamente la regione meridionale della calotta glaciale della Groenlandia. Se le emissioni inquinanti dovessero aumentare a giga-tonnellate, l’intera calotta glaciale sparirebbe in modo permanente. Secondo i ricercatori tedeschi, il punto di non ritorno non è molto lontano dalle condizioni climatiche attuali. Questa situazione è estremamente preoccupante, poiché le attività umane hanno già emesso 500 giga-tonnellate di CO2 nell’atmosfera. Ciò significa che siamo già a metà strada verso la perdita di una vasta porzione della calotta della Groenlandia.

Lo sforzo della comunità scientifica per la salvaguardia dei ghiacciai

È evidente che la comunità scientifica deve continuare a studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai del mondo, non solo per comprendere meglio l’evoluzione del clima globale, ma anche per sviluppare soluzioni concrete per ridurre le emissioni di CO2. Solo attraverso la cooperazione internazionale e l’azione coordinata si può sperare di salvare i ghiacciai del mondo e preservare il nostro pianeta per le future generazioni.

In questo senso, è importante sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di agire con urgenza per contrastare il cambiamento climatico e proteggere il nostro ambiente. Solo attraverso la mobilitazione globale e l’azione collettiva possiamo sperare di invertire il corso delle cose e salvare la Terra dalla distruzione causata dalle nostre attività.

Lo stato di salute della Groenlandia

La Groenlandia sta attraversando una situazione critica a causa della perdita di ghiaccio che sta avvenendo più rapidamente di quanto si pensava in precedenza.

Tra il 2003 e il 2016, la regione ha perso circa 255 giga-tonnellate di ghiaccio all’anno, il che ha conseguenze drammatiche come l’aumento del livello del mare, l’aumento delle temperature e una minore copertura glaciale che riflette meno i raggi solari. È importante prendere provvedimenti per limitare i danni causati dal cambiamento climatico e dallo scioglimento dei ghiacci.

Secondo un altro studio pubblicato su Nature, la Groenlandia centro-settentrionale sta vivendo un sorprendente aumento delle temperature, con il decennio più recente (2001-2011) che è stato il più caldo degli ultimi 1.000 anni. La regione è attualmente 1,5°C più calda rispetto al XX secolo.

Le calotte di ghiaccio di eccezionale lunghezza e qualità utilizzate dal team di ricerca dell’Alfred-Wegener-Institut, Helmholtz-Zentrum für Polar- und Meeresforschung e Niels Bohr Institutet della Københavns Universitet, hanno anche permesso di analizzare la fusione della calotta glaciale e di constatare che sta contribuendo significativamente all’innalzamento globale del livello del mare.

Gli effetti del riscaldamento globale hanno raggiunto anche la Groenlandia

L’autrice principale dello studio ha sottolineato che la temperatura è strettamente correlata allo scioglimento dell’acqua di disgelo in tutta la Groenlandia, che avviene lungo il bordo della calotta glaciale vicino alla costa.

Gli autori hanno utilizzato i dati di un modello climatico regionale e le osservazioni satellitari per quantificare la connessione tra le temperature nelle aree ad alta quota e lo scioglimento lungo i bordi della calotta glaciale. Questo ha permesso loro di convertire le variazioni di temperatura identificate nelle carote di ghiaccio in velocità di fusione e fornire stime per gli ultimi 1.000 anni.

Lo studio dimostra che gli effetti del riscaldamento globale hanno raggiunto anche le aree remote e ad alta quota della Groenlandia centro-settentrionale. Precedenti carote di ghiaccio non indicavano un chiaro riscaldamento nella regione a causa della variabilità climatica naturale e di incertezze nella valutazione della variabilità naturale. Il team di ricerca ha utilizzato costantemente un unico metodo per misurare le concentrazioni di isotopi di ossigeno stabili all’interno del ghiaccio, riducendo le incertezze nella valutazione della variabilità naturale.

Allarmante l’aumento del livello del mare dovuto alla crescita delle temperature

L’innalzamento del livello del mare dovuto alla fusione della calotta glaciale della Groenlandia è diventato una delle principali preoccupazioni per gli scienziati. Secondo le previsioni, la Groenlandia contribuirà con 50 cm all’innalzamento globale del mare entro il 2100.

Le stazioni costiere stanno già rilevando un aumento delle temperature da anni, ma l’impatto del riscaldamento globale sulla calotta a quote elevate (fino a 3.000 m) non era chiaro a causa di scarsa osservazione a lungo termine.

Tuttavia, questo nuovo studio fornisce un importante dataset per la ricerca climatica, poiché una maggiore comprensione delle dinamiche di scioglimento della calotta glaciale migliora le proiezioni del futuro innalzamento del livello del mare