Come sopravvivere alle abbuffate di Natale: consigli utili per le vacanze

Ecco un mini piano da attuare per riuscire a vivere al meglio le festività natalizie: consigli per il corpo e la mente, tra cenoni e stress tipico delle feste

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Quando si tratta di festività natalizie, l’Italia si divide in due. C’è chi festeggia Vigilia e Natale e chi soltanto il 25. Una questione di tradizioni e di tempo libero a disposizione dal lavoro. Detto ciò, che si tratti di uno o due giorni, l’intero Paese è ai fornelli tra pasta, antipasti, dolci, carne, pesce e, per fare una carezza all’organismo, qualche verdura.

Ogni anno ci ripetiamo di “andarci piano”, di non esagerare e poi siamo puntualmente lì a sbottonare un bottone, maledicendo la versione passata di noi stessi. Proviamo quindi a dare qualche consiglio utile per riuscire a sopravvivere alle abbuffate di Natale, e magari anche di Santo Stefano e di Capodanno, già che ci siamo.

La stanchezza natalizia

Prendiamo spunto da quanto scritto dal New York Post, che in questi giorni ha svelato uno studio molto interessante. Riguarda il mondo americano, ovviamente, ma in fondo ci si può ritrovare quasi il mondo intero in questa descrizione.

Si parla di “Christmas Fatigue”, ovvero di quella stanchezza dovuta all’intero periodo delle festività natalizie. La mente non è al meglio, dato lo stress dei regali, della preparazione del cibo e dei tanti incontri da organizzare, tra quelli con amici, parenti e colleghi. Spazio poi alle cene aziendali e, infine, al consumo di cibo e alcool in estreme quantità. Ne soffre l’82% degli americani e in Italia è difficile pensare che i numeri siano tanto diversi.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi ritiene infatti che il Natale stressi un italiano su tre. Il peso mentale è davvero gravoso, soprattutto perché mentre il mondo festeggia in compagnia, c’è chi nelle festività ritrova un senso di solitudine e malinconia. A volte il “burnout” ha raggiunto livelli tali da decidere volontariamente di isolarsi un po’, per poi pentirsene in parte. Insomma, le situazioni sono tante, ma ecco alcuni consigli per sopravvivere alle abbuffate di Natale e a tutto ciò che queste comportano.

Consigli utili

  1. Affrontare pranzi e cene di Natale con la foga di un guerriero vichingo a caccia di razzie è da amatori delle festività natalizie. Lasciamolo fare ai bambini. Gli adulti dovrebbero aver accumulato la giusta esperienza per moderarsi. È bene mangiare tutto, ma in porzioni adeguate. Annunciare al mondo di poter mangiare fino all’ultima briciola non è qualcosa di cui vantarsi, soprattutto se poi ci si ritroverà “svenuti” sul divano;
  2. Si consiglia di restare idratati, magari non grazie al solo vino. In questo modo si eviterà di confondere la sete con la fame;
  3. Moderarsi con il consumo d’alcool, il che non vuol dire non bere, se ci va, ma non trasformare le festività in un’attenuante per scatenarsi. La tavola non è il luogo ideale per dare il via a un party in stile college americano. Bere un po’ aiuta a essere più sereni e cordiali, certo. Eccedere cancellerà i ricordi e potrebbe rovinare l’esperienza degli altri;
  4. Rallentare è utile per restare nel momento, godere del pranzo o della cena, e fare conversazione. Il cibo non è tutto ciò che conta e di certo ce n’è in abbondanza per tutti. Se si inizia a pensare alla prossima portata, mentre si sta mangiando quella precedente, abbiamo un semaforo rosso di cui preoccuparsi. Meglio rasserenare testa e stomaco, cibandosi con calma;
  5. Fare attività fisica durante le vacanze sembra un sacrilegio per molti, ma non lo è affatto. Sono giorni di pausa ma per viverli serenamente, un po’ di movimento (non necessariamente sport o palestra) farebbe bene. Magari anche un po’ di attività all’aria aperta con figli o nipoti. Vale tutto;
  6. Consiglio extra: prendersi del tempo per sé, in questa fase così irrequieta dell’anno. Un momento per riposare e programmare mentalmente il rientro a lavoro o scuola. Farlo in maniera graduale aiuta la mente che, procrastinando, si ritroverà all’ultimo secondo in preda a uno stress indicibile.