Quali regole Covid seguire a Natale: aumenta il rischio contagio

Come trascorrere le festività natalizie in sicurezza? Ecco i consigli utili in caso di viaggi, sintomi e contagi: come difendere i soggetti a rischio

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Cosa fare a Natale per allontanare il rischio contagi da Covid? Le regole ufficiali non esistono più, il che lascia tutto nelle mani dei singoli cittadini. Nessun controllo dall’alto, il che genera un certo allarmismo per quanto riguarda la tutela dei soggetti fragili.

Di seguito riportiamo quelle che sono ormai raccomandazioni, al fine di trascorrere delle festività in sicurezza. Se è vero che la pandemia è finita, parola dell’Oms, resta alto il pericolo contagio. La circolazione del virus è tornata a livelli alti e il Natale, con il ritrovo tra parenti e amici, potrebbe far aggravare seriamente la situazione. A riprova di ciò, il ministero della Salute ha diramato una circolare che ordina agli ospedali di procedere con il tampone Covid in entrata ai pazienti sintomatici.

Come difendersi dal Covid a Natale

Come ormai avviene da tre anni, nei periodi più delicati, si torna fortunatamente a far sentire forte la voce degli esperti. In questo caso l’epidemiologo Gianni Rezza ha parlato a Il Messaggero, fornendo consigli utili e potenzialmente salvavita.

Uno su tutti potrebbe sembrare tanto scontato da risultare inutile, ma non lo è affatto. Da quando gli obblighi sono svaniti nel nulla, anche una frase del genere ha un peso specifico: “Se abbiamo la febbre, è un dovere civico restare in casa”.

Oggi è però consentito circolare anche con il Covid. Dinanzi alla certezza d’essere positivi, infatti, nessuno vieta di lasciare la propria casa anche soltanto per diletto. Sarebbe dunque il caso di rinunciare a festeggiare in gruppo, in presenza di sintomi.

Ciò vale anche per chi è risultato negativi al tampone: “I test, in particolare quelli fai-da-te, possono sbagliare. Potreste inoltre avere l’influenza, che se trasmessa a una persona non più giovane può causare conseguenze negative tanto quanto il Covid”.

Ciò che si chiede, dunque, è precauzione. Si consiglia di effettuare il tampone prima di un incontro in famiglia per Natale, nel caso in cui ci si senta poco bene o si abbia il raffreddore. Sarebbe il caso di procedere in tal senso a ridosso dell’incontro.

E per chi dovrà viaggiare per raggiungere i propri cari? “Se dovete raggiungere un’altra città per Natale, spostandovi in treno, aereo o pullman, può essere utile indossare una mascherina Ffp2 durante il viaggio, soprattutto se incontrerete anziani e fragili”.

Covid: cosa fare in caso di contagio

L’invito da parte del mondo medico a immunizzarsi resta, ma la campagna vaccinale non è mai decollata. Rezza ha ricordato come si sia ancora in tempo per somministrare le dosi booster. Utile soprattutto come rinforzo delle difese immunitarie nei soggetti con particolari cronicità ed elevato rischio di ricovero. È difficile però pensare che la diffidenza generale, insieme con la poca volontà di gestire eventuali effetti post iniezione in vista delle feste, possano spingere qualcuno a muoversi in tal senso.

Nei casi sintomatici, ricorrere al paracetamolo per contrastare febbre, cefalea e artro-mialgie. Il presidente emerito della Simg, Claudio Cricelli, spiega: “Nei soggetti ad alto rischio, soprattutto in assenza di vaccinazione o dei richiami recenti, si consiglia l’avvio precoce alle terapie specifiche con antivirali a disposizione della medicina generale. Ciò permette generalmente di risolvere l’infezione”.

E gli antibiotici? Sappiamo bene come in Italia vi siamo legati: “In presenza di infezioni virali è da evitare l’uso improprio di antibiotici, cortisonici e ossigeno”. Restano attuali le indicazioni di mesi fa, con il monitoraggio a distanza che resta il primo intervento medico del caso.