Allarme visite mediche: perché sono a rischio

Il nuovo documento del Servizio Sanitario Nazionale non presenta più il classico microchip: un fatto che rischia di influire sulla vita di milioni di italiani

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

In un’estate davvero molto difficile per gli italiani alle prese con il rincaro dei costi per gli alimenti e la contemporanea bufera provocata dal prezzo dell’energia in continuo aumento, un nuovo grattacapo sta interessando milioni di cittadini. Si tratta della questione della nuova tessera sanitaria, argomento che sta facendo molto discutete e di cui vi abbiamo parlato pochi giorni fa.

L’ultima versione del documento che sta circolando presenta infatti una novità che quasi tutti hanno potuto notare fin dal primo sguardo: a differenza di quella classica che ognuno di noi possiede ormai da diversi anni, le nuove tessere non presentano il microchip da sempre inserito nel lato anteriore. Un’assenza che rischia di avere ricadute anche molto serie per tante famiglie che ogni giorno utilizzano la carta sanitaria per usufruire di moltissimi servizi.

Nuova tessera sanitaria, cosa cambia per chi deve prenotare le visite mediche

Tutti sappiamo infatti che oggi in Italia è possibile adoperare la tessera sanitaria per uno svariato numero di pratiche che riguardano principalmente la pubblica amministrazione. In primis le pratiche di identificazione online (in alternativa all’identità digitale Spid e alla Carta d’identità elettronica), ma anche per autenticarsi e usufruire dei servizi offerti sui siti istituzionali, per apporre la firma elettronica e per consultare i documenti presenti sui portali in gestione allo Stato italiano. Ebbene, tutte queste garanzie sono a rischio.

Ma un altro settore che sta vivendo una vera e propria fase di subbuglio a causa della mancanza del microchip sulle tessere è ovviamente quello della sanità pubblica. Ad oggi infatti i cittadini di ogni regione possono prenotare le visite specialistiche da sostenere presso le strutture del Servizio Sanitario Nazionale tramite il documento sanitario: questo avviene proprio grazie alla presenza del microchip, che viene letto dall’apposito macchinario digitale nel momento in cui la card viene inserita dall’operatore presso i CUP (i Centri Unici di Prenotazione).

Addirittura, le aree più tecnologicamente avanzate del nostro Paese (ad esempio l’Emilia Romagna, il Veneto e la Lombardia) già da tempo non prevedono altra modalità di prenotazione alternativa a quella effettuata con la tessera sanitaria. E così milioni di cittadini si ritrovano alle prese con un problema non da poco, soprattutto chi ha in famiglia persone anziane, ammalate o individui diversamente abili.

Come prenotare le visite specialistiche?

I tecnici del governo si sono accorti del problema quando ormai il danno era fatto e nell’ultimo periodo hanno tentato di trovare un rimedio a questa spinosa situazione. La prima cosa è stata invitare la popolazione interessata (ossia quei 10 milioni di italiani a cui il documento scade nell’anno corrente) ad estendere la validità del proprio certificato fino alla fine del 2023. Per farlo è necessario collegarsi al sito Sistema Tessera Sanitaria e seguire le istruzioni riportate nel portale.

Ma anche qui c’è un problema: per effettuare questa operazione occorre essere in possesso del codice PIN consegnato al proprietario al momento dell’emissione della tessera. Una serie di numeri riportati su un foglio che moltissimi cittadini denunciano di aver smarrito. Per questo si attendono ulteriori notizie su come l’esecutivo proverà a sbrigare questa nuova grana.