Green pass nella Pubblica amministrazione: da quando, come funziona e multe

Eccolo finalmente il nuovo decreto green pass varato dal Consiglio dei Ministri. Ecco cosa cambia per i dipendenti pubblici

Pubblicato: 17 Settembre 2021 10:02

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Dopo settimane di tira e molla, eccolo finalmente il nuovo decreto green pass varato dal Consiglio dei Ministri il 16 settembre su proposta del premier Mario Draghi, in sinergia con il ministro della Salute Roberto Speranza, quello della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, il Ministro del lavoro Andrea Orlando e quello della Giustizia Marta Cartabia.

Green pass nella Pubblica amministrazione: cosa ha detto Brunetta

“Andiamo a toccare tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, quest’ultimo dipendente e autonomo: in totale, 23 milioni di lavoratori. E’ tutto il capitale umano del Paese che in gran parte è già vaccinato e dotato di green pass” spiega Brunetta in conferenza stampa.

Con questo provvedimento “vogliamo accelerare la dinamica fisiologica delle vaccinazioni”, che ogni giorno prevede 200-250mila nuovi vaccinati al giorno e che a metà di ottobre dovrebbe portarci oltre l’81-82% di vaccinati. Ma non basta ancora per l’immunità di gregge.

“Queste 4 settimane non servono solo per la preparazione dei meccanismi ma anche per un grandissimo effetto annuncio: vaccinatevi. Il risultato relativo all’obiettivo dell’immunità sociale potrebbe essere raggiunto quando il decreto entra in vigore”.

Nuove misure dunque, più stringenti, per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro, sia pubblico che privato, proprio attraverso l’estensione della certificazione verde Covid. In vigore, salvo proroga, fino 31 dicembre 2021, proprio come lo stato d’emergenza.

Ecco come cambia il lavoro nel settore pubblico per tutti i dipendenti della PA.

Green pass nella Pubblica amministrazione: a chi si applica e da quando

Il green pass è obbligatorio per tutto il personale della Pubblica amministrazione. Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del green pass sono richiesti per accedere ai luoghi di lavoro del settore pubblico.

E dunque, a titolo meramente esemplificativo, per tutti coloro che lavoro nella scuola, negli uffici pubblici quali anagrafi, sedi Inps, sedi decentrate dell’Agenzia delle entrate, nelle istituzioni come Comuni, Province, Regioni, e così via.

Non solo. L’obbligo del passaporto verde riguarda anche il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale.

Indispensabile il green pass anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice. E dunque anche gli organi costituzionali sono tenuti all’obbligatorietà.

Attenzione però: il vincolo nella PA non si esaurisce per i soli dipendenti, ma si estende a tutti i soggetti, anche esterni, che svolgano, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.

Resta comunque valido che sono esenti dall’obbligo del green pass tutte le categorie precedentemente definite dal governo come esentabili.

Anche il personale amministrativo e i magistrati, per l’accesso agli uffici giudiziari, devono possedere ed esibire le certificazioni verdi. Al fine di consentire il pieno svolgimento dei procedimenti, l’obbligo non si estende invece ad avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei all’amministrazione della Giustizia, testimoni e parti del processo.

Le nuove regole entrano in vigore a partire da venerdì 15 ottobre.

Green pass nella Pubblica amministrazione: come funzionano i controlli

Ma a chi spetta la responsabilità di controllare il green pass, e dunque che tutti i dipendenti pubblici siano in regola con la nuova normativa?

Il rispetto dell’obbligo è in capo ai datori di lavoro, che devono quindi verificare il possesso e l’esibizione della certificazione verde Covid. Sta a loro anche individuare i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche.

I controlli vengono effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, eventualmente, anche a campione.

Green pass nella Pubblica amministrazione: cosa succede al lavoratore se non ce l’ha

Cosa succede se non si ha il green pass? Il lavoratore pubblico che comunichi di non avere il passaporto verde o comunque di non poterlo esibire nel momento del controllo prima dell’accesso al luogo di lavoro è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione del green pass stesso.

Per chi viene trovato senza certificazione sul luogo di lavoro scatta una sanzione da 600 a 1.500 euro e restano ferme le conseguenze disciplinari previste dai diversi ordinamenti di appartenenza.

Proprio come già previsto in precedenza per gli insegnanti, il personale ATA e gli amministrativi della scuola, dopo 5 giorni di assenza il rapporto di lavoro viene sospeso e la retribuzione non è più dovuta, sempre dal primo giorno di assenza.

Tuttavia, il Governo ha previsto che non ci sono conseguenze disciplinari e il lavoratore non in regola può mantenere il diritto alla conservazione del proprio rapporto di lavoro.