Meloni e Schlein in calo nei sondaggi politici, crescono Salvini e Tajani

Chi vincerebbe le elezioni se si votasse oggi? Il gesto davanti al Parlamento di Salvini e Meloni potrebbe aver fatto salire la Lega nei sondaggi politici

Pubblicato: 23 Marzo 2024 07:20

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

In un panorama internazionale sempre più complesso, ci sono ripercussioni anche sulla politica italiana della guerra tra Israele e Hamas, che non mostra segni di cedimento, e i risultati delle elezioni in Russia, che hanno visto la vittoria di Vladimir Putin con una percentuale altissima di preferenze. Il presidente del Cremlino è stato dunque riconfermato, ma video diffusi online e dichiarazioni dalle urne hanno confermato i sospetti che il voto sia stato pilotato. Nell’era della post-verità è sempre più difficile distinguere la propaganda dalla realtà, ma le divisioni tra maggioranza e opposizione sulla questione ucraina e l’invio di armi sono passate in secondo piano di fronte a quella che è apparsa a tutti gli effetti come una spaccatura tra i leader del Governo.

Spaccatura nella maggioranza: Tajani e Salvini in crescita

La Lega è stato l’unico partito parlamentare a sostenere la democraticità delle elezioni in Russia, tanto che il leader Matteo Salvini non si è presentato in Senato durante il dibattito concesso da Giorgia Meloni alla vigilia del Consiglio Europeo. Il giorno dopo i due si sono abbracciati davanti alla Camera, quasi a voler mettere a tacere le voci di un conflitto tra i due partiti, che comunque su Mosca continuano ad apparire divisi. Forse proprio questo gesto è alla base dell’acquisizione di nuovi potenziali consensi da parte del Carroccio, spesso premiato dagli elettori quando il suo segretario esprime posizioni scomode ma tutto sommato in linea con la storia del partito – almeno come forza di rottura e non allineata ai moderati e agli atlantisti.

A sentire il ministro Antonio Tajani, comunque, la maggioranza gode di ottima salute. “Abbiamo sensibilità diverse”, ha riferito durante la trasmissione Agorà il numero uno di Forza Italia, “ma siamo abituati a lavorare insieme da 30 anni”. Se per la Lega funziona la linea anticonformista e filo putiniana, per il presidente degli azzurri sembra vincente invece il ritrovato ruolo da paciere, sempre più vicino a quello del predecessore Silvio Berlusconi, e le nette prese di posizione a favore dell’Ucraina e della Nato. I moderati, orfani del Cav, sono apparsi in difficoltà per tutta la Legislatura, ma il ritrovato 8% potrebbe essere un segnale di ripresa, che potrebbe testimoniare un ritorno a casa di tanti elettori di centro-destra affascinati dalla figura di Giorgia Meloni ma non pienamente convinto del suo operato.

Schlein e Conte in crisi prima delle prossime elezioni?

In calo c’è anche il Partito Democratico. Finito l’effetto Sardegna e assorbito il duro colpo delle elezioni in Abruzzo, stravinte dal candidato uscente Marco Marsilio di Fratelli d’Italia, Elly Schlein si trova ora nella posizione di dover ripensare la strategia in vista dell’appuntamento con il voto in Basilicata, in Piemonte e in Umbria, e dunque con le europee. Non è dato sapere se l’asse con il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte funzionerà, di certo c’è che ora il Pd è in calo rispetto e di nuovo sotto il tanto agognato 20%.

Anche i pentastellati mostrano segni di cedimento, pur mantenendosi in linea con le rilevazioni precedenti. Si stabilizza definitivamente sopra il 4%, la soglia fissata per l’europarlamento, l’Alleanza Verdi e Sinistra, che ha dunque la capacità per far sentire la propria voce a Strasburgo. Non va altrettanto bene per l’ex Terzo Polo, con Azione che invece perde quel decimale necessario per raggiungere quell’importante percentuale in autonomia e Italia Viva che deve accontentarsi di oscillare attorno al 3%.

Chi sale e chi scende nei sondaggi politici: le percentuali

La Supermedia di YouTrend e Agi calcola la media ponderata delle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra il 9 e il 19 marzo. Quella del 22 marzo prende in considerazione i dati forniti da Eumetra, Euromedia, Ixè, Noto, Swg e Tecnè. Vediamo i dati delle nuove rilevazioni, con le intenzioni di voto degli ultimi 15 giorni. Tra parentesi il confronto con i dati raccolti nei 15 giorni precedenti dagli scorsi sondaggi politici.

  • Fratelli d’Italia: 27,5% (-0,1);
  • Partito Democratico: 19,8% (-0,3);
  • Movimento 5 Stelle: 16% (-0,3);
  • Lega: 8,2% (-0,1);
  • Forza Italia: 8% (0,5);
  • Alleanza Verdi e Sinistra: 4,1% (=);
  • Azione: 3,9% (-0,1);
  • Italia Viva: 3,2% (=);
  • +Europa: 2,8% (+0,1);
  • Italexit: 1,5% (=);
  • Unione Popolare: 1,3% (-0,2);
  • Noi Moderati: 1,2% (0,1).

Supermedia dei sondaggi politici: le percentuali delle coalizioni

Nonostante numeri in crescita per le alleanze dell’opposizione anche il centro-destra appare complessivamente in ottima forma: a perdere consensi sul lungo periodo sono stati infatti i partiti minori, incapaci di tenere vivo l’interesse degli italiani. Le intenzioni di voto dichiarate per le coalizioni, al 21 marzo 2024, sono le seguenti:

  • Centro-destra: 44,9%;
  • Centro-sinistra: 26,7%;
  • Movimento 5 Stelle: 16%;
  • Terzo Polo: 7,1%;
  • Altri: 5,3%.

Alle elezioni politiche del 2022, invece, erano queste:

  • Centro-destra: 43,8%;
  • Centro-sinistra 26,1%;
  • Movimento 5 Stelle: 15,4%;
  • Terzo Polo: 7,8%;
  • Altri: 6,9%.