Dai borseggiatori ai blocchi stradali: le misure del pacchetto sicurezza

Il pacchetto sicurezza del governo Meloni concede maggiori tutele alle forze dell'ordine. Colpiti con durezza borseggiatori, truffatori, chi occupa le case e chi blocca il traffico

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Sono molte le novità introdotte dal pacchetto sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri: si va dalle maggiori tutele per le forze dell’ordine alla stretta sugli immobili occupati, dalle misure più stringenti contro chi truffa gli anziani alle norme che colpiscono i borseggiatori. Previsto poi un nuovo reato per chi partecipa alle rivolte carcerarie.

Più tutele e più fondi alle forze dell’ordine

Il governo ha introdotto un aggravamento delle pene in caso di minaccia, resistenza, violenza e lesioni ai danni degli agenti di pubblica sicurezza.

Salgono le pene anche per chi vandalizza beni in uso alle forze di pubblica sicurezza o altri soggetti pubblici se il fatto è commesso al fine di lederne prestigio e decoro.

Agli agenti è concessa la facoltà di detenere un’arma da fuoco privata, diversa dalla pistola d’ordinanza, senza la necessità di doversi procurare una ulteriore licenza.

Per quanto riguarda gli stipendi, almeno 1,4 miliardi di euro, dei 5 miliardi stanziati in totale per la contrattazione collettiva nel settore pubblico, sono destinati alle forze di pubblica sicurezza e alle forze armate. Altri 100 milioni sono messi a disposizione dei vigili del fuoco. La scelta è stata fatta “in base ai calcoli del Mef, tenendo conto della massa salariale e delle retribuzioni medie, e in base anche alle nostre priorità”, come ha detto la premier Giorgia Meloni nell’incontro di 4 ore a Palazzo Chigi fra governo, delegati sindacali e rappresentanti del settore.
Per le divise l’aumento medio delle retribuzioni si aggirerà attorno al +5,8%.

Previsto lo stanziamento di 38 milioni l’anno per le polizze assicurative antinfortunistiche per il personale in divisa.

Stabilite misure compensative per il comparto che non gode di forme di previdenza integrativa. Saranno stanziati 15 milioni per il periodo 2024-2025.

Pene più dure per le rivolte nelle carceri

Creato un reato ad hoc per punire chi organizza o partecipa a una rivolta carceraria. La pena va dai 2 a gli 8 anni per chi organizza la rivolta e da 1 a 5 anni per chi vi prende parte. La pena sale fino a 10 anni in caso di utilizzo di armi. Punito anche chi istiga alla rivolta, anche dall’esterno del carcere, con frasi o scritte rivolte ai detenuti. Le stesse misure si applicano anche alle rivolte che avvengono nei Centri di permanenza per i rimpatri dei migranti.

Giro di vite contro le occupazioni abusive

Una nuova fattispecie di reato perseguibile a querela sanziona con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa un immobile altrui. Prevista però una causa di non punibilità per l’occupante che scelga di collaborare liberando volontariamente l’immobile. Introdotto anche un procedimento rapido per ottenere lo sgombero della casa occupata e la restituzione a chi ne ha diritto.
La via ordinaria prevede un iter giudiziario, ma nei casi di particolare urgenza (ad esempio se si tratta dell’unica casa della persona offesa) lo sgombero viene effettuato direttamente dalle forze di polizia che hanno raccolto la denuncia e solo successivamente convalidato della magistratura.

Sanzioni più aspre per chi truffa anziani e fragili

La reclusione per chi truffi un anziano o un soggetto fragile aumenta da 2 a 6 anni e le forze dell’ordine hanno la facoltà di procedere all’arresto in flagranza.

Norme anti-accattonaggio dei minori

Introdotta una norma contro chi impiega minori di 16 anni nell’accattonaggio, che va ad aggiungersi alle sanzioni per chi organizza o favorisce questa attività. Sanzionato chi destina all’accattonaggio il minore invece di mandarlo a scuola o lo costringe con violenza o minaccia.

Colpiti i borseggiatori

Attribuita al questore la facoltà di disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per chi sia già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi.
In fase di processo, anche in caso di sospensione condizionale della pena, il giudice dovrà prevedere il divieto di accesso a tali luoghi.

Regime di detenzione in caso di gravidanza

Cambia la norma che regola la detenzione delle donne in stato di gravidanza e delle madri di figli fino a 3 anni. Il rinvio del carcere non è più obbligatorio per legge. Il giudice valuterà caso per caso tenendo conto di una serie di elementi, fra i quali la recidiva: tra gli elementi che possono influire nella valutazione del giudice ci sarà, per esempio, proprio la recidiva. È stata poi prevista la possibilità che la pena sia scontata presso gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, fermo restando il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli (fino a un anno di età).

Stretta contro i blocchi stradali

Introdotta una sanzione amministrativa per chiunque occupi una strada impedendo così il passaggio dei veicoli. Il reato scatta quando il blocco prevede la presenza di più persone, sia quando la manifestazione viene organizzata con premeditazione.

Il commento di Giorgia Meloni

Esprime soddisfazione la premier Giorgia Meloni nel commentare l’ok al testo del pacchetto sicurezza: “Abbiamo approvato la manovra economica per il 2024, che mette le basi per ulteriori passi avanti. Sulla base della manovra, abbiamo convocato per oggi una seduta specifica del Consiglio dei ministri che si occupa delle esigenze del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico e che riguarda anche i temi della sicurezza. Per quanto riguarda la manovra, la questione centrale è il tema del rinnovo dei contratti. Come sapete i contratti del comparto sono scaduti dal 2021 e sono tra quei contratti che hanno bisogno di essere rinnovati”.
E ancora: “Con la manovra noi stanziamo 5 miliardi di euro per la contrattazione collettiva nazionale di tutto il settore pubblico. In base ai calcoli effettuati dal ministero dell’Economia, tenendo conto della massa salariale e delle retribuzioni medie, e in base anche alle nostre priorità, noi riteniamo che di questi 5 miliardi non meno di 1,4 miliardi saranno destinati alle Forze di polizia e alle Forze armate e altri 100 milioni ai Vigili del fuoco. Dunque, complessivamente 1 miliardo e mezzo di euro interamente destinato al comparto che voi rappresentate”.

Per quanto riguarda le norme specifiche che riguardano le forze armate, Giorgia Meloni ha parlato di un provvedimento che punta “a superare un impianto anacronistico e riconosce la necessità di adeguare gli organici delle Forze armate in coerenza con gli accresciuti impegni in ambito nazionale e internazionale”.