Vannacci si candida con la Lega? 200mila euro se non verrà eletto

Lo rivela la trasmissione Report, che indica una fonte interna alla Lega. Ma prima di decidere il generale vorrebbe attendere l'esito dell'inchiesta disciplinare a suo carico.

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Redazione

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E’ il tormentone delle prossime Elezioni Europee: il generale Roberto Vannacci sarà candidato? Il grande salto in politica è nell’aria da tempo, a tentare l’autore del libro ‘Il mondo al contrario’ c’è sia Gianni Alemanno, che prepara una lista a destra di Fratelli d’Italia, sia soprattutto la Lega. Secondo la trasmissione di Rai 3 ‘Report’ sarebbe proprio la Lega a candidare nelle proprie liste il militare, che avrebbe raggiunto un accordo anche relativamente a un eventuale indennizzo se non dovesse essere eletto. Piovono smentite sia da Vannacci che dal partito del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ma Report indica proprio in un leghista la fonte della notizia.

L’accordo

“Sono un soldato, voglio continuare a fare con dedizione il mio lavoro, e non ho all’orizzonte nessun obiettivo politico. Non lo escludo in futuro, ma sarò io a dare per primo la notizia”. E’ la risposta standard di Vannacci alle domande su una sua possibile candidatura, ma il servizio di ‘Report’ è andato oltre, citando una fonte interna alla lega che parla anche di un possibile accordo tra Vannacci e il partito nel quale ci sarebbe anche una sorta di clausola di salvaguarda per il generale nel caso non fosse eletto. “Credo che Salvini abbia promesso la candidatura certa a Vannacci, e se ciò non si verifica Salvini dovrà pagare dei gran soldi a Vannacci”, rivela la fonte. Quanto? Circa 200-300 mila euro.

Le smentite

Da entrambi i fronti, per ora, piovono smentite. Quando Report chiede a Vannacci se esiste davvero una trattativa, la prima risposta del generale è: “E lei come fa a sapere questa cosa? Sono fantasie giornalistiche”. Anche in seno alla Lega ci si affretta a sgonfiare il caso, per voce del vice segretario federale Andrea Crippa. Smentite inevitabili, anche perché c’è una terza parte interessata: il nuovo partito ‘Indipendenza!’ fondato dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno in opposizione all’atlantismo anti-russo di Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia. Secondo Alemanno, Vannacci avrebbe voluto candidarsi con FdI, ma dopo la rottura con il ministro Guido Crosetto (che ha definito i contenuti del pamphlet “farneticazioni personali”), avrebbe guardato altrove per una eventuale candidatura.

L’inchiesta

Sempore dalla puntata di report, persone vicine al generale parlano di una sua molto probabile discesa in campo, vincolata però all’esito dell’inchiesta disciplinare che gli è stata comunicata lo stesso giorno della designazione a capo di Stato maggiore delle forze terrestri. “Vuole dimostrare di non aver violato i regolamenti e a questo punto potrebbe dimettersi dall’esercito e affrontare una scesa in politica a testa alta”.

Di certo c’è che il generale, in licenza per motivi personali, tornerà a Roma il 27 dicembre per iniziare l’avvicendamento con l’attuale capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri. Poi inizierà il conto alla rovescia per le Europee di giugno, e Salvini non vuole lasciarsi scappare l’occasione di candidarlo nelle proprie liste. L’accordo, come detto, potrebbe essere già cosa fatta.