Scontro Meloni-Conte sul Mes: dall’accusa con fax della premier alla risposta

Meloni attacca, Conte risponde e provoca la premier: "C'è posta per Giorgia" dice l'ex premier, mostrando un faldone, ecco cosa è contenuto nei documenti

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Giorgia Meloni attacca Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sul Mes, l’avvocato e leader del Movimento 5 Stelle risponde per le rime. Tensione massima tra la premier e l’ex presidente del Consiglio alla guida di palazzo Chigi dal 2018 al 2021, col terreno di scontro che è stato il Meccanismo europeo di stabilità, ovvero il tanto discusso Mes.

Ad aprire le ostilità in Parlamento è stata Giorgia Meloni, sventolando un fax che Luigi Di Maio inviò all’allora ambasciatore Maurizio Massari (rappresentante permanente d’Italia presso la Ue), con all’interno l’autorizzazione a siglare la riforma. Dall’altro lato arriva la risposta con tanto di provocazione di Conte, che ha ricordato a Meloni come sarebbero realmente andate le cose, con tanto di faldone in mano pronto a “sbugiardare” gli attacchi subiti dal suo governo.

Meloni sventola il fax sul Mes

Le ultime ventiquattro ore della politica italiana sono state infuocate, tra gli scontri in Senato nella maggioranza per lo sblocco della Manovra inemendabile e le tensioni tra Meloni e Conte-Di Maio. La premier, infatti, intervenuta al Senato per replicare dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo, ha mostrato alle opposizioni un fax inviato da Luigi Di Maio all’allora ambasciatore Maurizio Massari in cui veniva chiesa l’autorizzazione a siglare la riforma sul Mes. Una richiesta che però, a dire il vero, non poteva essere fatta.

“Chi ha dato il consenso alla ratifica che oggi impegna anche noi? Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare. Lo ha fatto un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solo per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore con un mandato firmato dal ministro Di Maio, senza mandato parlamentare, senza averne potere, senza averlo detto agli italiani, con il favore delle tenebre“ ha detto la premier, sventolando in aula il presunto fax inviato da Di Maio.

E ha aggiunto: “Capisco la vostra difficoltà e il vostro imbarazzo, ma dalla storia non si esce. Questo foglio dimostra la scarsa serietà di un governo che prima di fare gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”.

Dopo la lettura del fax c’è stata una standing ovation della maggioranza nell’Aula di Palazzo Madama. Tutti i deputati del centrodestra si sono alzati per applaudire, tra le proteste del Movimento 5 Stelle e del Pd.

La risposta di Conte e l’accusa alla premier

Ma la risposta di Giuseppe Conte non è tardata ad arrivare. Chiamato in causa in quanto guida di quel governo accusato di aver “agito col favore delle tenebre”, il leader del Movimento 5 Stelle su ha replicato a Meloni che “ha fatto un altro show in Senato, sventolando addirittura un fax”.

“Mi pare di capire che voglia metterla sul piano dei fatti e documenti. Benissimo presidente Meloni, allora accomodati perché c’è posta per te. Anzi, c’è un faldone per te” la provocazione dell’avvocato che ha quindi spiegato: “Sapete chi ha introdotto il Mes in Italia, chi l’ha portata nel Mes? Il governo di Berlusconi nell’estate 2011 e questo è il documento che lo comprova. Carta canta, Giorgia Meloni. Di quel governo facevi parte anche tu come ministro della Gioventù. Il disegno di legge è stato approvato nell’agosto 2011 e ha introdotto il Mes in Italia, e attenzione io nel 2011 ero avvocato e tu eri già lì nel governo a far danni nei confronti dell’Italia”.

Poi il duro attacco: “Adesso attribuisci a me la responsabilità di aver apposto una firma. Bugie su bugie, hai detto che non siamo passati davanti al Parlamento, che non abbiamo discusso e che avremmo apposto delle firme io e il ministro degli Esteri per dire che abbiamo fatto il tutto col favore delle tenebre? Giorgia Meloni, non ti permettere di fare un’affermazione del genere. Leggiti gli atti parlamentari”.

Conte ha ricordato a Meloni che era membro del Parlamento all’epoca dei fatti: “Ma che cosa facevi? Dicembre 2020, c’è tutto scritto: dibattito parlamentare e risoluzione sulla riforma del Mes”.

Poi l’ennesima provocazione: “Stai girando sulla questione centrale, adesso si tratta di ratificare o meno il Mes. E a decidere sei tu”.