Renzi, accordo con la Meloni: soglia Europee al 3% per restare a galla

Il Senatore toscano presenta la lista Il Centro pe rle Europee del 2024, con cui punta ai voti di Pd e Forza Italia. Via libera della Meloni in cambio del voto sul premierato.

Foto di Paolo Viganò

Paolo Viganò

Giornalista di attualità politico-economica

Classe 1974, giornalista professionista dal 2003, si occupa prevalentemente di politica, geopolitica e attualità economica, con diverse divagazioni in ambito sportivo e musicale.

Matteo Renzi presenta in conferenza stampa a Milano la propria candidatura alle prossime elezioni Europee con la lista Il Centro, con cui punta alla sopravvivenza politica mirando ai voti dei delusi Pd e di chi è pronto a lasciare Forza Italia. Sopravvivenza politica che necessita però di una soglia di sbarramento più bassa rispetto all’attuale 4%, ragion per cui il Senatore di Rignano – secondo l’indiscrezione di Dagospia – avrebbe aperto una trattativa col governo, e segnatamente con Giorgia Meloni, perché la soglia scenda al 3%. E la non contrarietà di Fratelli d’Italia potrebbe confermare alcuni sospetti che serpeggiano tra i Dem, ovvero che la materia di scambio sia il voto favorevole dei renziani sulla riforma cui lavora la Meloni per depotenziare il ruolo del Presidente della Repubblica e istituire un premierato forte, nonché la riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio. Vediamo cosa sta accadendo al quadro politico e perché gli interessi finiscono per incrociarsi.

Il Centro di Renzi

“Noi ci candideremo alle elezioni europee con il brand de ‘Il Centro’. Ho detto che non saremo soli e abbiamo 9 mesi per presentare il nostro progetto. In questo scenario il mio sarà un appello a tutto il gruppo dirigente di Italia Viva a mettersi in gioco. Il primo a mettersi in gioco sarò io, e lo farò candidandomi al Parlamento europeo”. Lo ha annunciato il senatore Matteo Renzi in conferenza stampa a Milano.

“La lista ‘Il Centro’, se fa il risultato che io penso farà, sarà decisiva per fare le carte. Non importa prendere il 51%, basta molto meno e noi possiamo farlo. C’è uno spazio politico affascinante, un pertugio nel quale infilarsi e fare un risultato decisamente migliore delle aspettative”, ha affermato. E a chi gli chiedeva da quale elettorato si aspetti di ricevere i voti, Renzi ha risposto: “Spero di prendere voti sia a Forza Italia che al Pd”.

Secondo il leader di Italia Viva, “la maggioranza Ursula non ha alternative. Noi partiamo dalla nostra casa che è Renew Europe, poi io scommetto su maggioranza da Ppe a socialisti, senza Afd ed estremisti di sinistra, senza Vox e senza il 5 Stelle”. A chi gli chiedeva come vedrebbe un accordo tra Ppe e conservatori, Renzi ha risposto: “Saremmo contrari. Se i conservatori accettano di stare in un accordo ampio, cercando di entrare in maggioranza Ursula, significa che si stanno rimangiando tutto quello che hanno detto”.

Via libera dalla Meloni

Non esiste una proposta della maggioranza per abbassare la soglia di sbarramento alle europee dal 4 al 3%. Ma sul tema, Fdi non ha preclusioni. Si apprende da fonti della maggioranza. “Nessun blitz e nessun accordo già chiuso”, puntualizzano le stesse fonti che riferiscono come prima dell’estate siano arrivate richieste da parte di alcune forze politiche, da ‘Noi moderati’ di Maurizio Lupi a Verdi-Sinistra, per un intervento sulla soglia di sbarramento. “Fdi non è contraria ma al momento non c’è alcuna proposta sul tavolo”, si ribadisce. Chiaro però che l’accordo risponderebbe a precisi interessi politici: Renzi ha bisogno di assicurarsi una sopravvivenza politica, alla Meloni fa comodo avere i voti in Parlamento di una forza di opposizione per le sue riforme.

I dubbi del Pd

Dal Pd il responsabile Riforme Pd, Alessandro Alfieri, non entra nel merito dell’eventuale riforma: “Siamo abituati a commentare le proposte di governo e maggioranza quando sono in Parlamento. Abbiamo avuto delle interlocuzioni con la maggioranza sulle riforme ma non abbiamo mai avuto segnali sul tema dello sbarramento alle europee. Sono temi delicati che richiedono un largo consenso”, mette in chiaro Alfieri.

Ma tra i dem c’è anche chi registra una dinamica ‘sospetta’. Che parte dall’annuncio di Matteo Renzi di candidarsi alle europee nella circoscrizione Nord Ovest con il dichiarato obiettivo di togliere consensi a Forza Italia e Pd, oltre che ovviamente ad Azione di Carlo Calenda. La sfida è quella di superare la soglia del 4%, necessaria per le elezioni europee. Poi arriva l’indiscrezione sull’ipotesi di abbassare al soglia al 3%. Una riforma che renderebbe la riuscita dell’operazione lista ‘Centro’ di Renzi più a portata e che sarebbe in gestazione al Senato.