Lollobrigida fa fermare il Frecciarossa solo per lui: scoppia il caso

Un Frecciarossa accoglie la richiesta del ministro Lollobrigida: fermata extra ad personam e polemica servita

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Una nuova polemica ha visto protagonista il ministro Lollobrigida, impegnato in un difficoltoso viaggio in treno. Dinanzi al disagio provocato da un considerevole ritardo accumulato nella giornata di lunedì, a differenza degli altri passeggeri ha avuto la possibilità di richiedere una fermata extra. Il Frecciarossa 9519 ha così interrotto la propria corsa, in maniera non prevista, consentendo al ministro e ai suoi di scendere a Ciampino.

Il treno della discordia

A riportare la notizia è stato Il Fatto Quotidiano, che ha spiegato nel dettaglio gli eventi. Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare era salito sul Frecciarossa intorno alle ore 12, presso la stazione Termini.

In breve tempo, però, si è accumulato un notevole ritardo, considerando un guasto sulla linea tra Roma Salone e Labico. È stato così necessario un trasferimento del convoglio sulla vecchia tratta Roma-Napoli, ma ecco un nuovo problema, stavolta allo scambio tra Zagarolo e Valmontone.

Il ministro ha sperimentato per un po’ l’atroce vita dei pendolari ma, a differenza loro, ha avuto modo di fare qualcosa a riguardo. Il ritardo accumulato era al tempo di quasi due ore, il che metteva a rischio la presenza di Lollobrigida a Caivano, in provincia di Napoli. Era infatti atteso in città per l’inaugurazione di un nuovo parco urbano.

Come si giustifica la fermata extra? Dinanzi a chi parla di privilegi politici, fonti vicine al ministro hanno spiegato: “L’assenza del governo sarebbe stata una delusione per le tante persone presenti, soprattutto studenti e bambini accorsi sotto la pioggia. Il treno aveva circa 100 minuti di ritardo e per non deludere cittadini e istituzioni, rispettando l’impegno, il ministro sarebbe andato perfino a piedi”.

Nessun pellegrinaggio è però stato necessario, con Lollobrigida che ha proseguito il percorso in auto blu. Appuntamento rispettato a Caivano, così come quello televisivo su Rai 3. Trenitalia ha confermato il tutto, precisando come ciò non abbia comportato ulteriori ritardi per i passeggeri. Fermate extra per le istituzioni sarebbero inoltre previste dal regolamento delle Ferrovie.

La risposta del ministro: polemiche dell’opposizione

Come detto, Trenitalia ha fornito la propria versione dei fatti, dinanzi all’accusa di una fermata ad personam. L’azienda ha evidenziato alcuni casi per i quali siano previste fermate aggiunte o cancellate: “Interventi del 118, presenza a bordo di viaggiatori intemperanti o casi di ordine pubblico”.

Una versione che genera una certa problematica, considerando come non si faccia minimamente riferimento a impegni di un singolo esponente del governo. Nonostante ciò, è proprio la nota il punto focale della risposta di Lollobrigida.

Ha spiegato di non essere stato il solo a richiedere una fermata extra, senza sottolineare, però, come regolarmente a tutti gli altri sarebbe stato risposto in maniera negativa. La fermata di Ciampino è stata messa a disposizione di tutti, ribadisce, ma pare nessuno ne abbia approfittato.

Riferimento poi ai “casi straordinari che Trenitalia ha già spiegato”, ma che in realtà non si applicano affatto alla situazione. Il comportamento del ministro ha ovviamente dato il via a una serie di polemiche contro il governo di Giorgia Meloni tra le fila dell’opposizione. Ecco le parole di Giuseppe Conte: “Il fatto rappresenta un segnale devastante della politica in un momento di tagli lacrime e sangue. Lasciano a terra i cittadini e fanno di un mezzo di trasporto un privilegio”.