Marco Rizzo: 10 frasi per capire il pensiero di un comunista

Marco Rizzo è il presidente onorario del Partito Comunista, ma non è apprezzato da tutta l'ala sinistra della politica italiana: ecco 10 frase per capirlo

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Marco Rizzo è noto per la sua lunga militanza tra i comunisti. Negli anni ha espresso concetti che hanno provocato dure reazioni anche a sinistra. Dalla sua visione dell’organizzazione della società alle sue posizioni sulla globalizzazione, passando per le sue analisi sulle dinamiche economiche e sociali, il presidente onorario del Partito Comunista non ha mai usato mezzi termini per delineare il proprio pensiero. Cerchiamo di coglierne l’essenza in 10 frasi.

La carriera politica di Marco Rizzo

A 20 anni, nel 1981, Marco Rizzo inizia la sua carriera politica tesserandosi nella sezione del Partito Comunista Italiano di Torino e militando nel centro culturale marxista Mondo Nuovo. Entra in contatto con figure di spicco dell’area dell’estrema sinistra italiana, come Armando Cossutta, di cui sposa le idee.

Insieme ad altri comunisti di area cossuttiana crea Rifondazione Comunista, ma alla fine degli anni ’90 entra in contrasto con il suo mentore per la decisione di ritirare il sostegno al governo Prodi I e fonda il Partito dei Comunisti Italiani.

Parlamentare dal 1994 al 2004, nel 2009 annuncia la fondazione di Comunisti Sinistra Popolare, ispirato al marxismo e al leninismo. Pochi anni più tardi la sigla diventa semplicemente Partito Comunista. Marco Rizzo guida la sua creatura prima come segretario e poi, dal 2023, come presidente onorario.

Il pensiero di Marco Rizzo in 10 frasi

Parlando di Papa Francesco, e delineando le tante somiglianze tra il pensiero di sinistra e il cristianesimo, Marco Rizzo ha dichiarato che “la differenza tra un comunista e un cattolico, con tutto rispetto per sua Santità, è questa: il cattolico fa la carità, il comunista lavora affinché non ci siano le condizioni perché i poveri chiedano la carità”.

In più occasioni Marco Rizzo ha criticato il PD e il centrosinistra, etichettandoli come “la sinistra della droga libera, di tutte le massimizzazioni e fanatizzazioni sui diritti civili individuali borghesi (…). Bisogna capire che quella sinistra lì è la sinistra americana, è la sinistra che strizza l’occhio alle banche, che ha bisogno di armi di distrazione di massa per evitare la questione fondamentale, quella del lavoro”.

Sull’immigrazione la posizione è chiara: risolvere il problema a monte. “Nella retorica della sinistra buonista c’è una politica romantica del migrante. Ma gli uomini non sono animali, che migrano, gli uomini vanno via se c’è la guerra oppure se muoiono di fame. E oggi c’è la guerra e si muore di fame perché c’è il capitalismo“.

Marco Rizzo ha spiegato a più riprese di non ritenere necessaria una battaglia per i diritti civili della comunità LGBTQ+, come riassume bene questa citazione: “Un gay se è ricco è sistemato. Se un gay è povero ha grossi problemi, non perché è gay ma perché è povero“.

“Oggi il fascismo si combatte riprendendo le lotte tra i lavoratori, portando le parole d’ordine della solidarietà e dell’uguaglianza nei quartieri e nelle periferie, rifiutando la guerra tra poveri e dando una reale alternativa di lotta alle classi popolari. Oggi l’antifascismo è anticapitalismo“, ha spiegato, parlando della propria visione.

Dura anche la posizione sui soldi ai partiti. “Se i partiti non ricevessero il finanziamento pubblico e se non ci fosse l’intromissione della finanza nei partiti, quei partiti non esisterebbero. Se voi andate con la macchina della verità e la infilaste su per il c**o a tutti i deputati che sono in Parlamento, non ce n’è uno che crede in quelle idee. L’unica idea in cui credono è quella di pensare di fare un altro giro. Questa è la politica oggi”.

In tema di lavoro, le sue idee sono molto chiare: sempre dalla parte dei lavoratori, mai da quelle degli imprenditori. “Se muore un operaio è sempre colpa del padrone”, ha detto riguardo la sicurezza e le morti bianche.

Feroce la sua critica alle branche più centriste della sinistra. “Dove nacque e si radicò l’eurocomunismo”, la corrente promossa da Enrico Berlinguer e poi confluita nell’attuale PD, “i partiti comunisti sono scomparsi o sono, in ogni caso, in un’enorme difficoltà”.

D’altronde “Enrico Berlinguer era una persona onesta, ma questo non basta per esser comunisti”, ha sottolineato, quasi sulla falsariga di Giorgio Gaber.

Non sono mancate negli anni aspre polemiche contro gli ambientalisti e l’attivismo moderno. “Greta Thunberg è costruita in laboratorio. Ha la faccia giusta, le treccine giuste, la malattia giusta, è piccola il giusto. Lei e tutta la sua famiglia si sono sistemate per sempre, ma è evidente che vengono usate”.