Incontro Meloni e opposizione, quante domande senza risposta

Incontro Meloni, Schlein e Conte: confronto su salario minimo e non solo. Ecco quando ci sarà il faccia a faccia

Foto di Luca Incoronato

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Giorgia Meloni torna ad aggiornare la rubrica online Gli appunti di Giorgia. Se c’è qualcosa che ha di certo funzionato negli ultimi anni è il confronto digitale tra politica e cittadini. Basti pensare a Giuseppe Conte. Le cose non vanno sempre come sperato, certo, ma è sempre meglio che essere tacciati di strategico silenzio, come nel caso dell’attuale Presidente del Consiglio.

Ha affrontato svariati temi, tra i quali la tassa sugli extraprofitti delle banche, confermata, e il salario minimo. Nessun passo indietro su questo aspetto, che il governo non ritiene una via adeguata allo sviluppo del Paese. Nessun dubbio, inoltre, anche sul Reddito di Cittadinanza, nonostante le accese proteste in molte città. Apertura però alle opposizioni ed è stato addirittura fissato un incontro in pieno periodo vacanziero per Camera e Senato.

Il salario minimo secondo Giorgia Meloni

Impossibile evitare l’argomento salario minimo per Giorgia Meloni, dal momento che si continua a discuterne ormai da mesi. È diventata la nuova battaglia della sinistra italiana, a ben vedere, ma la destra non pare minimamente disposta a cedere.

“Gli stipendi in Italia sono bloccati da oltre 30 anni. Siamo l’unico Paese dell’Ue in cui i salari sono decrescenti nel corso degli ultimi 10 anni, periodo nel quale ha quasi sempre governato la sinistra”. Proseguendo con toni da campagna elettorale, come generalmente accade, ha ribadito come chi era al governo ora si è reso conto del problema dei salari bassi, il che la rallegra. Si domanda però perché mai il salario minimo non l’abbiano introdotto al tempo, invece di proporlo ora all’opposizione: “Forse perché sanno che è un titolo efficace, che però non funziona”.

Opposizioni: le domande per Meloni

Come confermato dalla premier, venerdì 11 agosto, alle ore 17.00, ci sarà un incontro con le opposizioni, Schlein e Conte in primis. Ha spiegato come il tema sia caro ai tre partiti di governo, che però guardano alla questione da un altro punto di vita, ed ecco spiegata la mancata votazione della proposta.

“Nei prossimi giorni ci sarà un confronto per provare a presentare insieme una proposta seria per migliorare la condizione di tutti i lavoratori italiani, non di migliorarla per alcuni e peggiorarla per altri”.

Il clima sarà prevedibilmente teso, come dimostrano le parole di Schlein e Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle si è così espresso: “Meloni ribadisce la contrarietà al salario minimo con argomentazioni infondate e risibili. Su tutte, il fatto che questo metodo abbasserebbe gli stipendi. Una vera fake news”. L’ex premier ha visto nel filmato social nient’altro che una provocazione e, ribadisce, proverà a spiegare il suo punto di vista con dei grafici. Impensabile, poi, che non si tocchi l’argomento Reddito di Cittadinanza, bandiera del movimento. Le tante proteste non possono restare inascoltate.

Test molto importante per Elly Schlein, che potrebbe uscire da questo incontro con nessun accordo con Meloni ma, al tempo stesso, una maggior vicinanza tra PD e M5S. La segretaria del Partito Democratico non intende parlare però soltanto del salario minimo. Ci sono altre domande che bollono in pentola.

Uno dei temi da affrontare è di certo quello di De Angelis, ovvero dalle sue mancate dimissioni. Da qui si passerà all’Emilia-Romagna. Tanto importante discutere dei ristori per famiglie e imprese colpiti dall’alluvione, quanto capire le intenzioni del governo per evitare che ciò accada nuovamente. Il rischio idrogeologico in Italia è un’amara realtà ed è fondamentale intervenire per tempo e non tentare di salvare il salvabile e ricostruire poi.

“Nonostante le promesse di ristori al 100% ancora, dopo più di tre mesi, non si è visto un euro. Avevamo chiesto che si reindirizzassero le risorse del primo decreto, che non sono state utilizzate, come quella della cassa integrazione, destinandole immediatamente ai ristori attesi dalle famiglie e dalle imprese, e questo non è stato fatto. Ecco, sarà occasione di ascoltare le richieste forti che noi come PD porteremo”.