Il piano di Netanyahu per una Gaza senza Hamas e UNRWA

Netanyahu vuole eliminare Hamas e l'UNRWA da Gaza e affidare la striscia a "amministratori locali"

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Redazione

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Nella notte tra giovedì 22 e venerdì 23 febbraio, il governo israeliano presieduto da Banjamin Netanyahu ha diffuso un documento ufficiale con i principi per la gestione amministrativa della Striscia di Gaza alla fine della guerra contro Hamas.

Alla base del documento la figura degli “amministratori locali” a cui sarà affidata l’amministrazione dell’area e che non potranno essere legati a entità o Stati “collusi con il terrorismo”. Non si fa parola dell’Autorità Palestinese, né per includerla né per escluderla. Seguono diverse condizioni, tra cui la completa eliminazione sia di Hamas che dell’UNRWA.

Gaza senza Hamas, la visione di Netanyahu

Il nuovo documento, il primo ufficiale, con cui il governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu mette in ordine il futuro amministrativo di Gaza, presenta importanti novità rispetto alle ipotesi fatte durante lo svolgersi del conflitto iniziato il 7 ottobre. Primo punto importante è l’assenza di un’ipotesi di occupazione militare permanente, una delle maggiori paure degli alleati occidentali di Israele.

La Striscia sarà affidata ad “amministratori locali” non meglio identificati. Dovranno essere distintamente lontani da quelli che nel testo Israele definisce come Stati collusi con il terrorismo. Il riferimento, nemmeno troppo velato, e all’Iran e ai suoi alleati, che hanno sovvenzionato per anni le attività di Hamas e di altri gruppi avversari di Tel Aviv, come Hezbollah.

Hamas stessa in questo piano non avrà alcun ruolo. Al contrario, il gruppo che fino al 7 ottobre governava l’intera Striscia di Gaza sarà completamente annientato per la fine del conflitto, stando a quanto riportato nel documento. La guerra quindi continuerà fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto e l’IDF, l’esercito israeliano, manterrà la libertà di intervenire all’interno del territorio della Striscia per eliminare eventuali minacce terroristiche.

UNWRA e Autorità Palestinese: chi governerà la Striscia

Nel documento manca un riferimento preciso all’Autorità Palestinese. Si tratta del governo ufficialmente riconosciuto per i territori palestinesi in Israele, che di fatto però ha potere soltanto in Cisgiordania, l’area a ovest del confine con la Giordania. Il suo capo, Mahmoud Abbas, ha perso molto prestigio e popolarità di recente e la sua effettiva presa sulla popolazione palestinese è messa in dubbio.

Netanyahu ha più volte ribadito in passato di non volere un ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese nella Striscia di Gaza, dove è stata esautorata da Hamas dopo il colpo di stato seguito alla guerra civile del 2007. Nel documento non c’è nessuna citazione dell’Autorità, né per escluderla dal governo dell’area né per includerla. È difficile immaginare, almeno di accordi mediati da altri Stati arabi, che Israele possa riconsegnare ad Abbas la Striscia di Gaza.

Viene citata esplicitamente invece l’UNRWA, l’agenzia dell’ONU che dal 1948 si occupa dei cosiddetti rifugiati palestinesi, cioè di tutte quelle persone arabe costrette a lasciare le proprie case fin dal conflitto che vide contrapposti Egitto e Giordania al neonato Stato di Israele dopo la seconda guerra mondiale. Secondo il governo di Tel Aviv, l’UNRWA è stata coinvolta tramite molti suoi dipendenti negli attacchi del 7 ottobre. Sotto alla sede dell’agenzia, stando all’IDF, si trovavano anche i server del servizio di intelligence di Hamas.

Israele chiede il completo smantellamento dell’UNRWA, che però risulta molto complicato dal punto di vista pratico e umanitario. Oltre a fornire assistenza alla popolazione e istruzione, l’agenzia è anche il primo datore di lavoro della Striscia di Gaza.