Macron, il futuro dell’Europa è sempre più nero: “Può morire, dipende dalle scelte che faremo”

Il presidente francese ha tenuto un discorso alla Sorbona: "Siamo in un momento di grande accelerazione. Dobbiamo essere lucidi", ha detto

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Emmanuel Macron ha lanciato un messaggio incisivo durante il suo discorso alla Sorbona riguardo all’Europa, affermando che il destino del continente è nelle nostre mani. “La nostra Europa oggi può morire, e questo dipende unicamente dalle nostre scelte”.

Una dichiarazione arrivata in un momento critico, che vedono il suo partito decisamente indietro rispetto alla destra sovranista di Marine Le Pen nelle imminenti elezioni. Nel suo discorso, lungo quasi due ore, ha richiamato diversi esempi italiani, come Enrico Letta per il mercato interno, Mario Draghi per la competitività e Matteo Renzi per il bonus cultura, persino Antonio Gramsci sull’egemonia conquistata dall’idea europea. Nel complesso, Macron ha delineato un’Europa che mira a essere una potenza autonoma, capace di raggiungere l’indipendenza rispetto al resto del mondo.

La ricetta economica per Macron: ripensare al ruolo della Banca centrale europea

La parte più cruciale del discorso di Macron si è concentrata sul rischio di un possibile “declino” dell’Europa, che si trova ad affrontare una situazione in cui è “circondata” da grandi potenze più unite e assertive.

Da un lato, c’è la minaccia militare rappresentata dalla Russia, dall’altro, c’è la concorrenza economica della Cina. Macron ha anche criticato gli Stati Uniti per il loro atteggiamento spesso ignorante nei confronti delle regole del commercio mondiale, sottolineando che l’Europa dovrebbe rivedere le sue regole commerciali in modo da favorire l’economia europea. “Non può funzionare se siamo gli unici al mondo che rispettano le regole dei commerci per com’erano scritte 15 anni fa, mentre i cinesi e gli americani hanno smesso di rispettarle e distribuiscono sussidi ai settori industriali più importanti”.

Per questo vanno ripensate alcune politiche economiche: come il ruolo della Banca centrale europea, con Macron che ha affermato che una banca centrale non può avere come unico obiettivo il controllo dell’inflazione. Una posizione che va contro anni di dibattiti accademici sull’efficacia e sul ruolo di un organismo tecnocratico in una società democratica, ma in questi tempi di crisi Macron reputa fondamentale un cambio radicale. “Occorre innalzare il dibattito teorico e politico per sapere come integrare negli obiettivi della Banca centrale europea, almeno un obiettivo di crescita, se non anche un obiettivo di decarbonizzazione“, ha affermato il presidente francese.

In questi ultimi mesi il presidente è stato bersagliato dalle opposizioni per lo stato allarmante delle finanze pubbliche francesi (con un rapporto deficit/Pil schizzato al 5,5% nel 2023, ben al di sopra delle previsioni). Sempre in tema economico, l’Europa che pensa Macron dovrebbe abbraccia uno “shock di investimenti comuni” e un ampio piano di investimenti pubblici, con il possibile sostegno della Banca centrale, nonostante i rischi associati. L’obiettivo è trasformare l’Europa in un “leader mondiale” entro il 2030, attraverso strategie di investimento mirate in cinque settori chiave: intelligenza artificiale, informatica quantistica, spazio, biotecnologie e nuove energie.

Attacco agli Stati Uniti: “Non possiamo più essere loro vassalli”

Nel suo discorso alla Sorbona, sono diversi gli attacchi a paesi esteri come Cina e Stati Uniti. Il presidente francese Emmanuel Macron ha sottolineato infatti l’importanza per l’Europa di emanciparsi dall’influenza degli Stati Uniti e di costruire partnership con paesi terzi. “L’Europa non è soltanto un pezzetto dell’Occidente – ha detto – ma è un mondo che pensa alla propria universalità e vuole costruire partnership equilibrate e per farlo è  essenziale aggiungere questo ai nostro sforzi per l’ecologia e agli altri progressi che abbiamo fatto”.

Per il presidente francese è importante la necessità che l’Europa si riprenda il controllo delle proprie scelte strategiche, sottolineando che un’Europa forte è in grado di proteggere i propri confini e che, per farlo, è necessario uscire da una condizione di “minore età strategica” e sviluppare una difesa credibile del continente. “Le regole del gioco sono cambiate – prosegue Macron – abbiamo delegato la nostra energia alla Russia, la sicurezza agli Stati Uniti e altri aspetti alla Cina: dobbiamo riprendere nelle nostre mani il controllo di questi aspetti”, sottolinea, ribadendo che gli europei non possono più essere “vassalli” degli Stati Uniti.

Fare debito comune per investire negli armamenti

Macron insiste anche sull’importanza del tema degli armamenti, ribadendo la necessità di introdurre nuove forme di debito comune per investire nel settore militare, sottolineando anche l’importanza di stabilire una “preferenza europea”. Questa preferenza, simile a una clausola “Made in Europe”, dovrebbe essere applicata sia nello spazio che nel settore della difesa. Ha enfatizzato che il consolidamento dell’industria difensiva europea è imperativo, deplorando il fatto che attualmente l’Europa acquisti ancora l’80% del suo arsenale da potenze straniere come gli Stati Uniti o la Corea del Sud.

Nel suo discorso, Macron ha sottolineato l’importanza del Regno Unito come partner indispensabile nella difesa europea, proponendo la creazione di un’accademia militare europea e una capacità europea di cybersecurity e cyberdifesa. Ha inoltre ribadito l’idea dei “defense bond”, un nuovo tipo di prestito comune per finanziare la difesa europea. Macron ha anche riaffermato la necessità di un nuovo piano di ripresa per finanziare la transizione ecologica e digitale, in risposta agli ingenti investimenti necessari per l’Ue per competere con gli Stati Uniti e la Cina, che hanno scelto di non rispettare più le regole del commercio internazionale. Ha citato i recenti rapporti di Enrico Letta sul mercato interno dell’Ue e di Mario Draghi sulla competitività come fonti di ispirazione per l’azione futura.

Migranti, umanesimo ed elogi a Renzi, cosa ha detto Macron

Per quanto riguarda le politiche migratorie, che sono diventate un tema centrale per l’estrema destra in vista delle elezioni europee (dove attualmente il Rassemblement National di Marine Le Pen supera di almeno dieci punti il partito presidenziale Renaissance), Macron ha elogiato il recente patto sull’asilo adottato a Strasburgo. Ha sottolineato la necessità per l’Europa di riacquistare “il controllo delle proprie frontiere”, proponendo l’istituzione di una “struttura politica” continentale, un “consiglio Schengen” con poteri decisionali efficaci su questioni migratorie, criminalità e terrorismo.

Infine, Macron ha fatto appello all’Europa affinché riscopra il filo della sua antica tradizione umanistica, plasmando i cittadini del futuro attraverso “il sapere, la cultura e la scienza”. Ha proposto di promuovere un’Europa della maggiore età digitale a 15 anni, stabilendo che l’accesso ai social network non sia consentito prima di questa età senza il controllo dei genitori. Ha anche suggerito l’istituzione di un’alleanza tra musei e biblioteche europee.

Inoltre, ha proposto l’introduzione di un pass cultura dell’Ue, un’idea ispirata all’Italia di Matteo Renzi, sottolineando che questa è anche l’essenza dell’Europa. Ha inoltre menzionato l’idea di un “pass interrail” per favorire la mobilità dei giovani, un’iniziativa già proposta da Letta.