Trump è in testa tra sondaggi, boom di donazioni e un complotto iraniano per assassinarlo

La campagna elettorale americana è in fermento, con i due candidati in lizza che tengono comizi serrati. La tensione è alta specialmente dopo l'attentato a Trump

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Donald Trump sta raccogliendo ingenti fondi per la sua campagna elettorale e affronta al contempo le minacce alla sua sicurezza, specialmente dopo l’attentato di sabato scorso e dopo che l’Fbi avrebbe sgominato un complotto iraniano per ucciderlo.

Situazione tesa invece in casa democratici, con Joe Biden che porta avanti la campagna elettorale senza avere un fronte politico completamente unito e saldo.

La politica americana è in fermento con incontri di alto profilo, accuse di corruzione e tensioni tra i due schieramenti. Ecco una panoramica di quello che sta succedendo.

Trump, boom di donazioni

Donald Trump ha raccolto oltre 400 milioni di dollari nel secondo trimestre per la sua campagna elettorale, come riportato dal Financial Times.

Questa somma, ottenuta principalmente da piccoli donatori e miliardari come Elon Musk, rafforza la sua posizione competitiva contro Joe Biden nelle prossime elezioni.

Il complotto iraniano per uccidere Trump

Le autorità statunitensi hanno rivelato un complotto iraniano per assassinare il tycoon e alti funzionari della vecchia amministrazione, come vendetta per l’uccisione del generale Qassem Soleimani nel 2020.

Secondo diverse fonti, l’Fbi ha emesso un avviso riguardante Majid Dastjani Farahani, un ufficiale dell’intelligence iraniana sospettato di essere coinvolto nell’organizzazione di operazioni che includono l’assassinio di funzionari statunitensi.

Il National Counterterrorism Center degli Stati Uniti ha identificato una serie di minacce contro altri dirigenti dell’amministrazione Trump, tra cui l’ex segretario di Stato Mike Pompeo e l’ex comandante del Centcom Kenneth McKenzie.

Queste minacce sono considerate parte di una campagna multipla dell’Iran per vendicare la morte di Soleimani, che comprende azioni letali, manovre legali internazionali e l’emissione di mandati di arresto iraniani contro i responsabili dell’attacco del 2020.

Il complotto è stato scoperto grazie a informazioni fornite da fonti di intelligence e ha portato a un aumento delle misure di sicurezza attorno a Trump. Il Secret Service ha rafforzato la protezione dell’ex presidente e dei suoi fedelissimi dopo aver ricevuto maggiori dettagli.

I portavoce della campagna di Trump non hanno confermato le voci sulla minaccia iraniana. “Non commentiamo i dettagli della sicurezza del presidente Trump. Tutte le domande devono essere indirizzate al Secret Service degli Stati Uniti”, hanno dichiarato in un comunicato.

Nonostante l’aumento delle minacce, non vi è alcuna indicazione che Thomas Matthew Crooks, l‘attentatore che ha cercato di uccidere Trump sabato scorso, fosse collegato al complotto iraniano. Le autorità stanno indagando su come un giovane di 20 anni sia riuscito a salire su un tetto vicino e sparare, ferendo l’ex presidente.

Risposta secca dell’Iran: “Accuse infondate”

La missione permanente della Repubblica Islamica dell’Iran alle Nazioni Unite ha negato l’esistenza di un complotto iraniano per assassinare l’ex presidente Usa.

“Queste accuse sono infondate e malevole. Dal punto di vista della Repubblica Islamica dell’Iran, Trump è un criminale che deve essere perseguito e punito in un tribunale per aver ordinato l’assassinio del generale Soleimani. L’Iran ha scelto la via legale per portarlo alla giustizia”, ha detto un rappresentante della missione alla Cnn.

Il ministro degli Esteri ad interim dell’Iran, Ali Bagheri Kani, ha ribadito che l’Iran intende seguire solo procedure legali e giudiziarie per portare alla giustizia i responsabili dell’assassinio di Soleimani. Lo ha dichiarato ancora una volta in un’intervista, rilasciata sempre alla Cnn.

Trump acclamato a Milwaukee, ucciso un uomo con un coltello

La polizia ha sparato e ucciso una persona armata di coltello vicino al perimetro di sicurezza della convention repubblicana a Milwaukee, dove Trump è stato acclamato da una folla festante, ma le autorità hanno confermato che non ci sono state minacce per l’evento. L’incidente è avvenuto a circa un chilometro e mezzo dal perimetro della convention.

Un agente di polizia ha sparato durante una rissa in un parco. L’uomo, conosciuto nel quartiere e residente in un accampamento di tende, aveva con sé un pitbull chiamato Isis.

Donald Trump terrà poi il suo comizio post-attentato a Grand Rapids, nel Michigan. L’evento vedrà anche la partecipazione del neo nominato vice presidente J.D. Vance, che ha promesso di negoziare la pace tra Mosca e Kiev se Trump sarà rieletto, concentrandosi anche sullo spettro della Cina.

Biden sostiene la riforma della Corte Suprema e la limitazione all’uso delle armi

Joe Biden, invece, sta considerando importanti modifiche alla Corte Suprema, tra cui l’introduzione di limiti di mandato per i giudici e l’implementazione di un codice etico.

Fonti del Washington Post rivelano che il presidente sta valutando un emendamento costituzionale per limitare l’immunità per i presidenti e altri dirigenti, segnando un cambio di rotta rispetto alle proprie posizioni precedenti.

Intervenendo alla conferenza della Naacp a Las Vegas, Biden ha richiesto il divieto delle armi d’assalto, citando l’uso di un Ar-15 nel recente tentativo di attentato contro Donald Trump. Biden ha sottolineato l’urgenza di questa misura per prevenire ulteriori tragedie causate da queste armi.

La situazione politica è instabile tra i democratici

Il senatore democratico Bob Menendez è stato giudicato colpevole di corruzione e ostruzione alla giustizia. Questo verdetto aggiunge tensioni alla già complessa situazione politica, con dinamiche interne al partito democratico molto tese.

Alcuni deputati democratici, inoltre, hanno espresso dissenso per la decisione del Comitato nazionale di anticipare la nomina di Joe Biden prima della convention di Chicago. In una lettera, si chiede di rivedere questa decisione per permettere un dibattito più ampio e legittimo.

Chi sta vincendo la competizione elettorale: i sondaggi

Trump e Biden stanno affrontando un’intensa competizione elettorale i cui risultati non sono scontati. I sondaggi mostrano una corsa serrata, con Trump in vantaggio in alcuni stati chiave come Pennsylvania e Georgia.

In Pennsylvania Trump è avanti con il 48% rispetto al 45% di Biden. Anche in Georgia mantiene un vantaggio di 3 punti percentuali, con il 47% rispetto al 44% di Biden. La Georgia, tradizionalmente uno stato conteso, mostra quindi una leggera preferenza per il candidato repubblicano.

Tra gli stati chiave, Biden sarebbe in vantaggio solo in Virginia, sempre di tre punti rispetto al tycoon.

Guardando la mappa elettorale basata sui sondaggi chiamata 270ToWin, Trump sembra avere un leggero vantaggio nei principali stati in bilico. I margini però sono così stretti che la situazione potrebbe cambiare rapidamente con nuovi sviluppi della campagna elettorale.