Dopo aver vinto le elezioni americane, Donald Trump si prepara a scegliere chi farà parte della sua amministrazione. Diversi i nomi che circolano, da Musk a Kennedy, ma già uno è ufficiale: Susie Wiles, fedelissima fin dal 2016, sarà il suo capo di Gabinetto, la prima donna a ricoprire questo ruolo in assoluto nella storia degli Stati Uniti.
Per i capi dei dipartimenti si tratta ancora solo di ipotesi, così come per altri ruoli chiave dell’amministrazione come il press secretary, che si occupa dei rapporti con la stampa, probabilmente complessi, e per il sostituto di Jerome Powell alla Federal Reserve, quando l’attuale presidente della banca centrale americana lascerà il suo incarico nel 2026.
Susie Wiles, capo di Gabinetto
Il primo nome ufficiale della nuova amministrazione Trump sarà Susie Wiles. La “Dama di ghiaccio”, fedelissima di Trump fin dal 2012, è già stata confermata come capo di Gabinetto per il nuovo presidente degli Stati Uniti.
Si tratta di un ruolo particolare, simile a quello di primo ministro in altre repubbliche presidenziali. Pur non avendo un ruolo nettamente superiore a quello dei segretari, i capi dei ministeri americani chiamati Dipartimenti, è considerata la posizione più importante nell’ufficio esecutivo del presidente degli Usa, appunto il Gabinetto.
Wiles è stata tra le organizzatrici della campagna elettorale del 2024 e ha ricoperto uno dei suoi primi incarichi politici sotto Ronald Raegan, nel 1980. È considerata una delle politiche più abili degli Usa e i Repubblicani la reputano una delle poche persone in grado di tenere a bada l’ego di Donald Trump.
Elon Musk, segretario per i Tagli alla spesa
Uno dei principali finanziatori della campagna elettorale di Trump sarà anche con ogni probabilità parte della sua amministrazione. Il suo ruolo, ancora non definito da un titolo ufficiale, dovrebbe riguardare la riorganizzazione delle agenzie federali.
Più volte, durante la campagna elettorale, Musk ha citato il numero troppo elevato di agenzie federali come causa dell’eccessiva burocrazia che ingabbierebbe le aziende statunitensi, impedendo loro di crescere. Il suo ruolo dovrebbe quindi riguardare questo aspetto. Trump ha parlato di un segretario per i tagli alla spesa pubblica, definendo Musk un “super-genio.”
Miliardario sudafricano proveniente da una ricca famiglia proprietaria di miniere, Musk ha costruito la sua fortuna attraverso investimenti in società tecnologiche come OpenAI o PayPal, che ha poi venduto per fondare alcune aziende di particolare successo. I suoi progetti più riusciti sono Tesla, che ha rivoluzionato il mercato delle auto elettriche, e SpaceX, che ha reso economicamente sostenibili i lanci spaziali commerciali.
Robert F. Kennedy, commissario per la Sanità
Il nipote dell’ex presidente J. F. Kennedy, Robert, ha partecipato per un certo periodo alla campagna elettorale come candidato indipendente, prima di ritirarsi ed esprimere il proprio sostegno a Donald Trump. Per lui sarebbe pronto un ruolo nella sanità, tramite il Cdc (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) o la Fda (la Food and Drug Administration).
Il Cdc era stata una delle amministrazioni che aveva permesso il contrasto al Covid-19 tramite la vaccinazione di massa. L’Fda è molto potente negli Usa ed è al centro delle politiche di contrasto al traffico di droga.
Durante la campagna elettorale, Trump ha affidato a Kennedy la guida dell’iniziativa “Make America Healthy Again”. Ex avvocato ambientalista, RFK aveva per un periodo pensato di sfidare Joe Biden alle primarie democratiche. Numerosi membri della sua famiglia lo avevano però disconosciuto perché aveva sostenuto varie teorie del complotto sui vaccini.
Mike Pompeo, segretario della Difesa
Tra i fedelissimi di Trump c’è anche Mike Pompeo, che ha già servito nell’amministrazione del 2016 come Segretario di Stato, ovvero ministro degli Esteri. Questa volta il suo ruolo potrebbe essere diverso.
La posizione che si ipotizza per l’ex capo della Cia è quella di segretario alla Difesa, che lo metterebbe a capo del Pentagono, a gestire l’esercito americano e diverse agenzie per la sicurezza nazionale.
Pompeo è un sostenitore accanito di Israele. Fu sua la decisione di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo di fatto la Città Santa come capitale dello Stato ebraico. È stato tra i promotori degli Accordi di Abramo, che hanno normalizzato le relazioni tra Israele e gli Stati del Golfo.
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