Anthony Eden, il ruolo del nobile braccio destro di Churchill

Ostile alle potenze nazifasciste, il conte di Avon non ha mai taciuto le proprie idee politiche: cruciale il suo ruolo come consigliere e mediatore nella Seconda Guerra Mondiale

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Sir Anthony Eden, conte di Avon, non rientrava di certo nella visione standardizzata e negativa della nobiltà. Tutto fuorché un uomo dolente e intenzionato a evitare scelte complesse nella propria esistenza. È infatti stato sia militare che politico, ricoprendo ruoli cruciali. È stato infatti Primo ministro britannico dal 1955 al 1957, ma soprattutto ministro degli Esteri del governo di Winston Churchill, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il pensiero politico

Sir Anthony Eden non ha mai avuto timore di esprimere il proprio pensiero. In totale disaccordo con la politica di appeasement del Primo Ministro Neville Chamberlain, diede le dimissioni dal ruolo di ministro degli Esteri. Era il 1938 e di fatto il governo d’allora era propenso a fare concessioni al fine di evitare un vero e proprio conflitto contro la Germania nazista. Il gesto di Eden fu eclatante e andò a sottolineare la sua posizione ostile nei confronti delle potenze nazifasciste.

Ben differente invece l’approccio di Winston Churchill, del quale il conte divenne il braccio destro. Dopo essersi arruolato nell’esercito territoriale con il grado di maggiore, in quelli che furono gli ultimi mesi di pace del 1939, fece poi ritorno nel governo di Chamberlain allo scoppio del conflitto nel settembre 1939. Ricoprì il ruolo di Segretario di Stato per gli Affari dei Dominion ma, non facendo parte del Gabinetto di Guerra non venne candidato al ruolo di primo ministro nel 1940 quando Chamberlain si dimise. Il ruolo venne ricoperto da Winston Churchill, che ne riconobbe le capacità e lo volle come Segretario di Stato per la Guerra prima e ministro degli Esteri poi.

Ruolo cardine per la pace

Sir Anthony Eden è stato senza alcun dubbio uno dei più stretti confidenti di Churchill durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo affiancò nei delicati negoziati portati avanti che il primo ministro voleva però gestire in prima persona.

Il ruolo del conte fu quello di un abile luogotenente e consigliere, capace laddove necessario di farsi carico di incarichi molto delicati. Basti pensare al suo viaggio nell’Unione Sovietica. Raggiunto il Paese via mare, ebbe un delicato incontro con il leader Stalin, visitando i campi di battaglia che avevano visto i russi difendere Mosca, con successo, dall’avanzata tedesca.

Il suo ruolo diplomatico cardine, però, fu quello di tessere un rapporto molto stretto con il leader della Francia libera Charles de Gaulle (un rapporto così intimo da ricevere da lui una lettera personale, in francese, per le condoglianze dopo la morte di suo figlio maggiore, l’ufficiale Simon Gascoigne Eden, scomparso in azione ndr). Ciò avveniva nel corso degli ultimi terribili anni del conflitto. Molto critico invece nei confronti degli Stati Uniti. Non appoggiava Churchill nel legame instaurato con gli USA e rimase deluso dal trattamento riservato agli alleati britannici.

Non un uomo fermo e immobile nell’ombra di Churchill, è evidente. Nel 1943, infatti, bloccò l’assurda richiesta delle autorità bulgare per contribuire alla deportazione di una fetta della popolazione ebraica dai territori bulgari appena acquisiti al territorio britannico, in Palestina mandataria. Nel 1944 raggiunse nuovamente Mosca per i negoziati con l’Unione Sovietica, per poi far sentire la propria voce in merito al Piano Morgenthau. Del tutto contrario, infatti, alla deindustrializzazione della Germania. Nel 1945, per il suo servizio reso, fu tra i sette candidati per il premio Nobel per la Pace.