Il ruolo delle startup nell’economia italiana

Sul Registro delle Imprese sono presenti circa 7mila imprese. Ma solo 114 hanno un bilancio superiore al milione di euro, mentre il 60% sono in perdita

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Sul Registro delle Imprese è presente una sezione dedicata esclusivamente alle startup innovative, che beneficiano di agevolazioni finanziare e di bandi di finanziamento esclusivi. L’obiettivo è aiutare dei giovani imprenditori a portare avanti la loro idea in modo che nel giro di qualche anno il fatturato cresca enormemente e portando benefici all’economia di un territorio. Purtroppo i sogni si scontrano con la realtà, che spesso può essere completamente differente rispetto a quello che uno spera. E gli ultimi dati sulle startup italiane debbono far riflettere. Sul Registro delle Imprese le startup presenti sono circa 7.000 e solamente 114 superano il milione di euro di bilancio (di unicorni, startup con un bilancio da un miliardo di euro, non ce n’è nemmeno l’ombra). Mentre il 60% delle aziende ha un bilancio in rosso e non riesce a fare a meno degli aiuti dello Stato.

Assistenzialismo di Stato

Negli ultimi anni, i vari Governi che si sono succeduti hanno cercato di aiutare le startup innovative, mettendo a disposizione molti milioni di euro e diversi strumenti da utilizzare per sostenere gli investimenti. Gli ultimi due, il superammortamento e l’iperammortamento, sono stati una manna dal cielo per le startup e le PMI innovative, ma prima o poi gli aiuti dello Stato finiranno (come già annunciato dal Ministro per lo Sviluppo Economico Calenda) e le startup si ritroveranno a dover fronteggiare la situazione da sole.

Mancano le conoscenze

Altro problema da affrontare è la mancanza di conoscenze. I giovani tra i 18 e i 35 anni hanno voglia di creare nuove startup e di sviluppare le loro idee, ma in molti casi quello che manca è il know how. E non solo da parte degli imprenditori, ma anche e soprattutto da parte dei dipendenti. Intervenire all’interno delle Università istituendo dei corsi specifici inerenti la quarta rivoluzione industriale, è l’unico modo per risollevare le startup e renderle veramente protagoniste dell’economia italiana.

E-commerce, questo sconosciuto

Discorso analogo vale anche per l’e-commerce. Le startup non utilizzano abbastanza la leva del mercato online per sponsorizzare i propri prodotti e per aumentare il fatturato. E quando lo fanno, privilegiano il mercato italiano a quello europeo, penalizzando la crescita internazionale dell’azienda. Per essere competitivi è necessario affacciarsi al mondo digitale recitando un ruolo da protagonisti.