Il leader della Lega Matteo Salvini non intende fare marcia indietro rispetto a Quota 100, il regime pensionistico nato in risposta alla restrittiva – dal punto di vista dei requisiti – riforma Fornero. Quota 100 è una via di accesso molto breve alla pensione, ma proprio per questo anche dispendiosa.
Quota 100 è in scadenza e andrebbe rinnovata. Tuttavia, la misura, che si traduce nella possibilità di ricevere l’assegno dell’Inps anche a 62 anni di età, a patto che se ne abbiano 38 di contributi, non è detto sia sostenibile.
Eliminandola tuttavia si verrebbe a creare uno scaglione di 5 anni che il governo sta cercando di mitigare attraverso una serie di provvedimenti in grado di creare un regime più rigido ma più sostenibile. Nella manovra di governo potrebbe mettersi di traverso la Lega che naviga in direzione opposta all’esecutivo non soltanto sul tema pensioni. Le parole del segretario infatti evocano battaglie parlamentari.
Cosa vuole fare Salvini: la Lega nella maggioranza del governo Draghi
Mentre lo stesso Mario Draghi non si è espresso con parole dirette sul futuro di Quota 100, sono stati numerosi i retroscena che consideravano la misura fin troppo esosa per poter durare. Inoltre l’accesso a Quota 100 è stato chiesto soprattutto da categorie sociali politicizzate a sinistra, come dimostra uno studio sui numeri, che per la verità non si possono definire lusinghieri.
La Lega si è trovata in conflitto con la maggioranza anche su temi come il Green Pass, generando ulteriore instabilità. Un elemento significativo è rappresentato dalla dichiarazione netta di Salvini contro l’ipotesi di adottare alternative a Quota 100. Questo dibattito riflette tensioni interne con la maggioranza di governo e solleva domande sul futuro delle politiche pensionistiche. Salvini ha ribadito il suo forte sostegno a Quota 100 e la sua opposizione a eventuali alternative suggerisce una posizione rigida sulla questione. La posizione della Lega potrebbe determinare l’indirizzo delle future riforme previdenziali e la chiarezza delle posizioni di Salvini, sebbene possa rassicurare gli elettori sulla coerenza del partito, potrebbe anche limitare la flessibilità del governo nel negoziare soluzioni alternative. La posizione della Lega su Quota 100 e la sua opposizione a misure alternative, quindi, potrebbero avere un impatto significativo sulle future politiche previdenziali e sull’equilibrio della coalizione di governo nel suo complesso.
Quali sono state le parole di Matteo Salvini su Quota 100
“Tra le priorità della Lega nella prossima manovra finanziaria c’è quella di confermare Quota 100. Faremo le barricate davanti al Parlamento per difenderla”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini. Ci si aspetta a questo punto un intervento del premier.
Il leader della Lega ha inoltre recentemente proposto l’idea di una “quarta rottamazione delle cartelle esattoriali“. Questo intervento mirerebbe a fornire un sollievo significativo ai contribuenti in difficoltà, consentendo loro di rateizzare o addirittura eliminare i debiti fiscali accumulati nel corso del tempo. Secondo quanto affermato dal leader del Carroccio, la rateizzazione del saldo e lo stralcio delle cartelle esattoriali assumono un ruolo fondamentale per evitare un possibile disastro finanziario, soprattutto per coloro che si trovano a dover fronteggiare cartelle di importi considerevoli, come 10, 15 o addirittura 20mila euro. È stata sottolineata l’urgenza di questa azione, poiché il primo gennaio rischia di partire un considerevole numero di cartelle esattoriali, stimato intorno ai 50 milioni, il che potrebbe avere conseguenze potenzialmente catastrofiche per i contribuenti coinvolti. Di conseguenza, il leader della Lega ha ribadito che questa iniziativa sarà una delle priorità del suo partito nell’ambito delle politiche fiscali, con l’obiettivo di alleviare il peso finanziario sui cittadini e mitigare gli impatti economici derivanti dalle difficoltà fiscali.