Pensioni invalidità al 100%, il Dl Rilancio alza gli assegni: le novità

Approvato in Commissione Bilancio un emendamento, fortemente voluto da FdI, che prevede l'adeguamento alla recente sentenza della Corte Costituzionale

Mentre prosegue la “corsa” all’esame del Dl Rilancio (qui lo speciale QuiFinanza) in Commissione Bilancio, il decreto si arricchisce di correttivi e nuove misure, che andranno a favorire famiglie e lavoratori provati dai mesi di lockdown e dall’emergenza sanitaria.

Le tempistiche

Il calendario dei lavori prevede poi l’approdo del Dl Rilancio nell’Aula di Montecitorio il 6 luglio per la discussione generale: ampiamente prevista l’ipotesi che il Governo decida di porre la fiducia. La conversione in legge deve avvenire entro il 18 luglio: dopo la prima lettura della Camera, dunque, il decreto andrà al Senato per il via libera definitivo.

Pensioni di invalidità 100%, l’emendamento approvato

Tra gli emendamenti approvati in Commissione Bilancio, ce n’è uno che riguarda le tanto discusse pensioni di invalidità, che di recente sono state oggetto di una sentenza della Corte Costituzionale. Lo scorso 23 giugno, infatti, la Consulta ha stabilito l’aumento delle pensioni di invalidità civile al 100%. Tale decisione, da molti definita “storica”, porterà ad aumentare l’importo mensile delle pensioni dall’attuale somma di 285,66 euro, ritenuta del tutto inadeguata, a 514,46 euro.

Secondo quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, l’incremento sarà riconosciuto agli invalidi civili totali, senza che ci sia la necessità di aspettare di compiere i 60 anni d’età. Ci sarà anche un limite reddituale: l’aumento degli assegni riguarderà infatti soltanto quegli invalidi civili totali maggiorenni con redditi inferiori o pari a 6.713,98 euro.

Così, l’emendamento in questione, fortemente voluto da Fratelli d’Italia, prevede l’adeguamento della legislazione alla sentenza della Corte Costituzionale sugli assegni di invalidità al 100%. L’assegno di invalidità per gli invalidi al 100%, entro un tetto reddituale di 6,713,98 euro, dovrà dunque essere portato alla cifra 516,46 euro. La dotazione iniziale prevista per realizzare la misura è pari a 46 milioni nel 2020.

Il dibattito in Aula

L’argomento era stato oggetto di un’accesa discussione in Aula durante l’ultimo question time alla Camera. Il deputato di FdI Francesco Lollobrigida aveva infatti chiesto al premier, Giuseppe Conte: “Perché non le inserisce nel decreto Rilancio?”.

Il Presidente del Consiglio aveva replicato che l’Esecutivo era già al lavoro sul tema e che “stiamo lavorando a un testo”, denunciando peraltro l’assenza del partito di Giorgia Meloni agli Stati Generali. “Faccio presente”, aveva detto il Premier, che l’incremento delle pensioni fa parte del programma di rilancio elaborato a Villa Pamphilj. Il vostro partito non ha accettato l’invito, ma recuperemo presto”, aveva detto Conte. Un’accusa a cui Lollobrigida aveva risposto contrattaccando: “Ci avete chiamati per essere complici, avete costruito un decreto Rilancio fatto di marchette”.

L’esultanza di Giorgia Meloni

“Vittoria. Approvato emendamento di Fratelli d’Italia per adeguare le pensioni di invalidità oggi vergognosamente ferme a 285 euro anche per gli invalidi totali”, ha annunciato Giorgia Meloni su Facebook. “Grazie alla nostra insistenza tutte le forze politiche hanno accettato di sostenere e sottoscrivere il nostro emendamento per istituire un apposito fondo nel decreto Rilancio che il Governo dovrà utilizzare (e alimentare) per portare le pensioni degli invalidi totali ad almeno 516 euro”, ha proseguito. E ha promesso: “Non abbasseremo la guardia finché questa battaglia di civiltà non sarà tramutata dal Governo in atti concreti”.

Da centri estivi a proroga contratti a tempo, le altre novità approvate

Tra le altre novità del Dl Rilancio introdotte tramite l’approvazione di emendamenti, l’estensione della fascia di età a cui destinare i progetti per i centri estivi messi in campo dai Comuni, grazie a un finanziamento aggiuntivo di 150 milioni stanziati già con il testo base del Decreto: saranno destinati non più soltanto alla fascia dai 3 ai 14 anni, ma dagli 0 ai 16 anni. 

Altro emendamento approvato, quello che stabilisce che per i lavoratori con contratto di apprendistato o contratto a termine, anche in somministrazione, sospesi a causa del lockdown, la durata dell’assunzione sarà prorogata in misura equivalente al periodo di sospensione